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I due pezzi sul Messaggero

L’articolo su Marche e Johannesburg

Lo sviluppo sostenibile, per divenire realtà, ha bisogno del contributo determinante degli organismi internazionali e dei governi nazionali. All’interno degli Stati giocano un ruolo importante gli enti pubblici e in particolare, in Italia, il Sistema delle Regioni. Oggi ancor di più, con la devoluzione dei poteri. Tutela della biodiversità, gestione delle risorse idriche, politiche energetiche e conservazione dell’ambiente marino sono alcuni dei temi trattati al “Summit della Terra” sui quali le Marche hanno e devono continuare ad investire. La seconda parte degli anni ’90 ha visto una decisa crescita della superficie naturale protetta, con l’istituzione di 4 Parchi regionali. Oggi, grazie anche all’istituzione della Riserva regionale di Ripa Bianca il territorio salvaguardato si avvicina al 10%. Proteggere il Lupo, l’Aquila Reale e l’Orso richiede sforzi ulteriori. Strumenti utili sono l’avvio dell’iter per nuove aree protette e il varo di una Legge quadro regionale per conservare la Natura marchigiana con più forza. Usare l’acqua in maniera sostenibile significa ridurre gli sprechi ma anche tutelare le sorgenti e il sistema fluviale. Se, grazie al lavoro delle Autorità di bacino, gli interventi sui fiumi vengono ora affrontati con maggiore coerenza, manca all’interno del quadro normativo il Piano d’Area Idrogeologico (PAI), al momento in discussione. La sua approvazione nel 2003 permetterà di difendere meglio il territorio contro il dissesto idrogeologico. Una Regione che fonda la propria cultura ed economia, non solo turistica, sul mare, non può non agire perché esso sia in salute. L’erosione della costa, l’apporto inquinante dei fiumi, il transito delle “carrette dei mari” e lo sfruttamento eccessivo della pesca sono ipoteche concrete sul futuro dell’ambiente marino. Perché l’intervento sia realmente efficace, tali minacce vanno affrontate non sull’onda dell’emergenza e dell’emozione, ma in un’ottica di area vasta e complessa. Gli operatori economici e le associazioni ambientaliste hanno lanciato l’allarme: la Regione e gli enti locali lo hanno raccolto e cominciano ad intervenire.


A sei mesi da Johannesburg, in Italia e in Europa

A sei mesi da Johannesburg qual’è il quadro italiano ed europeo sulla strada della sostenibilità ambientale? Pochi i passi in avanti per la tutela delle risorse ittiche, stallo su commercio internazionale e acqua, alcuni passi indietro su energia e clima. ENERGIA L’ultima fotografia del sistema Italia scattata dal Rapporto Energia e Ambiente ENEA allontana, rispetto al 1990, il nostro Paese dall’obiettivo di Kyoto: ridurre del 6,5% le emissioni di gas serra entro il 2008-2012. Nel 2000, invece di calare, sono aumentate del 6% rispetto al ’90. L’Italia è responsabile del 14% delle emissioni di CO2 provocate dal sistema energetico europeo. Il contributo delle fonti rinnovabili, cresciuto del 25% dal ‘95 al 2001 passando da 14 a 17,6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio, si é completamente fermato per l’assenza di normative nazionali e l’ostilità di alcune frange ultraprotezioniste. Il disegno di legge nazionale di riordino del settore energetico prevede un ritorno al carbone e il congelamento della carbon tax, fissando un aumento annuo solo dello 0,35% delle rinnovabili. ACQUA L’85% dell’acqua dei nostri rubinetti passa sotto fonti potenzialmente inquinanti: questo l’allarme contenuto nel nuovo Atlante delle carte di vulnerabilità delle regioni italiane, prima mappa del rischio delle acque sotterranee del CNR. Un lavoro durato 20 anni per elaborare 130 cartografie su buona parte del territorio a rischio: 135 mila ettari sui 190 mila. E’ importante la riapertura del dibattito nel 2003, l’anno internazionale dell’acqua: Kyoto sarà la sede del terzo forum mondiale dal 16 al 23 marzo. MARE L’UE, dopo le pressioni degli ambientalisti, ha varato la riforma della pesca per i prossimi 10 anni per limitare lo sfruttamento: eliminare nel 2004 i sussidi pubblici, incentivi per la rottamazione dei pescherecci e lo studio degli ecosistemi e delle specie in pericolo. COMMERCIO Cancun (Messico) sarà la sede a settembre della conferenza dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO): un confronto per eliminare i sussidi perversi che frenano lo sviluppo dei Paesi emergenti. CLIMA Il Protocollo di Kyoto per ridurre l’anidride carbonica responsabile dei mutamenti climatici e dell’effetto serra, non é ancora in vigore. La Russia non ha ratificato il trattato, come aveva annunciato a Johannesburg. Diventa rilevante la 9a Conferenza delle Parti della Convenzione sul cambiamento climatico: a Milano dal 29 novembre al 12 dicembre 2003.

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