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Amici di un senatore su Facebook

Dopo tante chiacchiere tra gli ‘early adopter’, quelli che arrivano
prima, Facebook è da qualche settimana disponibile anche in Italiano e
i proseliti aumentano esponenzialmente. Aumentano al punto tale che
cominciano ad arrivare richieste di amicizia a destra e manca ad un
ritmo incontrollabile.

Recentemente perfino il senatore Achille Passoni,
non nuovo ai social media visto che ha un blog attivo e aggiornato dal
10 marzo scorso, ha pensato bene di inviarmi una richiesta di amicizia
su Facebook. Nonostante sia onorato di ricevere tali attenzioni da un
senatore della repubblica, la sua richiesta è ancora nel limbo e non ho
deciso cosa farne.

Prendo ad esempio questo caso specifico per
testimoniare come l’uso dei social network non sia affatto scontato da
parte di chi ne è nuovo. Nella vita reale, prima di scambiare un
biglietto da visita e quel che ne segue con una persona, siamo abituati
a presentarci, dire chi siamo e che facciamo, aggiungendo subito dopo
la ragione che ci ha spinto a presentarci, oltre ad eventuali occasioni
di conoscenza precedenti. Tali comportamenti andrebbero attuati anche
nella vita sociale online, quanto meno ricordando o spiegando il motivo
dell’interessamento a stabilire un legame online.

Non volermene,
ma senza una riga che mi dica chi sei, dove ci siamo visti, come mi
conosci/ci conosciamo, difficilmente approverò una richiesta di
amicizia su Facebook e altrove. Sono snob?

Published in Varie

26 Comments

  1. No, non è che sei snob, è che hai già superato il numero massimo di contatti umanamente gestibili in base al numero di Dunbar che è più o meno 150 😉

  2. Mi chiamo Gianandrea e ci siamo incrociati da Edelman all’incontro con Steve Rubel. Ti ricordi? Se si, passo al commento.
    Scherzo, ovviamente.
    Credo che l’effetto ‘nel web siamo tutti amici’ sia una sindrome che colpisce soprattutto all’inizio della frequentazione (io ci sono passato alla grande e mi capita ancora, ogni tanto). Entri in un network e ti lanci. Anche solo perchè un profilo cattura la tua attenzione. Tu hai un nome ed un blog di rilievo e il neofita blogger cerca un contatto di peso, anche come validazione della sua attività.

  3. Pandemia Pandemia

    Gianadrea, certo che mi ricordo 🙂

    Forse hai ragione, certo è che le regole della buona educazione valgono offline e online, no?

  4. piacere sono Fabio e vorrei commentare questo post (non si sa mai che il commento non venga approvato 🙂

    a parte gli scherzi condivido lo spunto di Gianadrea: una buona fetta di persone può richiedere contatti di peso.

    capita però sovente che le persone inviino richieste per ‘curiostià’: conoscono di nome una persona e vogliono curiosare sul profilo (che magari non è pubblico).

    vero che nella vita reale prima di consegnare un biglietto da visita solitamente ci si presenta, il punto è che i social network vengono usati anche per abbattere questo tipo di barriere (socializzare sul web pare sia più semplice che nella vita reale).

    penso che col tempo, quando i social network saranno utilizzati da un numero di persone molto più elevato di quello di oggi, ci si stancherà di avere contatti astratti e si inizierà a filtrare sia in uscita che in entrata.

    diventermo tutti snob? 🙂

    ciao
    fabio

  5. Mmm… Io non mi fidere: ma hai idea, fra senatori e onorevoli, quanta gente c’è in giro? Sono un migliaio nè?!?

    Mica puoi accettare la richiesta del primo senatore che passa! Non lo farei su LinkedIn. Figuriamoci su Facebook.

  6. Alle blogstar i senatori e a me la gente comune… 😛
    Scherzi a parte, arriva spesso il tipo su Facebook che vuole diventare mio ‘amico’ ed io resto sempre indecisa tra ignorarlo, perchè non ho idea di chi sia, oppure aggiungerlo per non fare la figura della cafona.
    In realtà credo che dipenda dall’utilizzo che ciascuno vuol fare del mezzo: io, ad esempio, apprezzo di Facebook la possibilità di restare in contatto con persone che ho GIA’ conosciuto o ritrovare vecchi amici che mai avrei immaginato.
    Lo sconosciuto, alla fine, non lo aggiungo quasi mai!!

  7. Per esperienza personale, ti faccio solo presente che un utente inesperto (e frettoloso) può inviare una richiesta (quasi) involontariamente, magari scambiando le foto che (adesso l’ho capito) ti segnalano gli amici degli amici, come delle richieste di amicizia, come avviene per esempio su mybloglog. Ma sono certo che non sarà stato il caso del senatore. 😉

  8. Caro Luca, mi sembra cher il senatore (come alcune aziende)si sia affacciato su un social media (che è fondamentalmente personale e one-to-one) esattamente con lo stesso approccio con cui affronterebbero un media tradizionale (one-to-many), cioè senza capire le logiche di questi nuove opprtunità. Anche la faccenda di Mazda a mio avviso è il sintomo di una mancanza di chiarezza sulla ‘natura’ e sulle dinamiche dei media in questione, Se proprio non puoi fare a meno di venire a parlare dei tuoi prodotti, almeno fallo ‘di persona’ perchè un social media è fatto di persone: se il direttore marketing di Mazda Italia mi invita a vedre i prodotti e commentarli forse ha più senso.

  9. Cioè: ma tu la Nuova Mazda l’hai fatta amica su Facebook? Dài.

  10. Io ho ricevuto una richiesta di ‘amicizia’ dalla candidata a sindaco per il Pdl a Vicenza, Amalia Sartori, poco prima delle elezioni (abito a Vicenza). Ho lasciato la richiesta lì, senza risposta, non sapendo bene cosa avrei preferito fare. Da una parte non mi interessa affatto la sua ‘amicizia’, cestinare la richiesta sarebbe stato piacevole. D’altra parte anche la remota possibilità di scrivere quello che volevo sulla sua SuperWall o FunWall o quello che è – almeno per qualche minuto prima di essere cancellata – era pure attraente. Questi politici pseudo2.0 sono divertenti. Mi pare che si espongano senza conoscere bene i rischi annessi e connessi, giusto per fare marketing, qualcuno gli avrà detto che ora è di moda il social networking :-).
    Oggi, invece, ho ricevuto una richiesta da uno sconosciuto conosciuto. Eh eh eh, mi spiego: è uno scrittore argentino che abita a Barcellona, Hernán Casciari, che scrive divinamente e tiene un blog che leggo con grande piacere. Tempo fa mi ero iscritta agli aggiornamenti via email, evidentemente lui ha pensato di contattare via Facebook i suoi lettori. È la prima volta che mi accade una cosa del genere. Ho accettato subito la richiesta e ho pure risposto con un messaggio. Vediamo se risponde!
    Ciao Luca, ti ho visto sia a Perugia, al Festival internazionale del giornalismo, che alla GGD della settimana scorsa. La prossima volta, giuro, calpesterò la mia timidezza e ti saluterò :-).

  11. @mariela: è anche vero che un/una politico che ti contatta appena prima delle elezioni non desta nemmeno un sospetto……..
    i politici sono come le aziende: pensano ai consumatori/elettori solo quando ne hanno bisogno.
    i politici per le elezioni, le aziende quando lanciano un prodotto nuovo o quando il mercato è in crisi.

  12. No, non è che sei snob, è che hai già superato il numero massimo di contatti umanamente gestibili in base al numero di Dunbar che è più o meno 150 😉

  13. Mi chiamo Gianandrea e ci siamo incrociati da Edelman all’incontro con Steve Rubel. Ti ricordi? Se si, passo al commento.
    Scherzo, ovviamente.
    Credo che l’effetto ‘nel web siamo tutti amici’ sia una sindrome che colpisce soprattutto all’inizio della frequentazione (io ci sono passato alla grande e mi capita ancora, ogni tanto). Entri in un network e ti lanci. Anche solo perchè un profilo cattura la tua attenzione. Tu hai un nome ed un blog di rilievo e il neofita blogger cerca un contatto di peso, anche come validazione della sua attività.

  14. Pandemia Pandemia

    Gianadrea, certo che mi ricordo 🙂

    Forse hai ragione, certo è che le regole della buona educazione valgono offline e online, no?

  15. piacere sono Fabio e vorrei commentare questo post (non si sa mai che il commento non venga approvato 🙂

    a parte gli scherzi condivido lo spunto di Gianadrea: una buona fetta di persone può richiedere contatti di peso.

    capita però sovente che le persone inviino richieste per ‘curiostià’: conoscono di nome una persona e vogliono curiosare sul profilo (che magari non è pubblico).

    vero che nella vita reale prima di consegnare un biglietto da visita solitamente ci si presenta, il punto è che i social network vengono usati anche per abbattere questo tipo di barriere (socializzare sul web pare sia più semplice che nella vita reale).

    penso che col tempo, quando i social network saranno utilizzati da un numero di persone molto più elevato di quello di oggi, ci si stancherà di avere contatti astratti e si inizierà a filtrare sia in uscita che in entrata.

    diventermo tutti snob? 🙂

    ciao
    fabio

  16. Mmm… Io non mi fidere: ma hai idea, fra senatori e onorevoli, quanta gente c’è in giro? Sono un migliaio nè?!?

    Mica puoi accettare la richiesta del primo senatore che passa! Non lo farei su LinkedIn. Figuriamoci su Facebook.

  17. Alle blogstar i senatori e a me la gente comune… 😛
    Scherzi a parte, arriva spesso il tipo su Facebook che vuole diventare mio ‘amico’ ed io resto sempre indecisa tra ignorarlo, perchè non ho idea di chi sia, oppure aggiungerlo per non fare la figura della cafona.
    In realtà credo che dipenda dall’utilizzo che ciascuno vuol fare del mezzo: io, ad esempio, apprezzo di Facebook la possibilità di restare in contatto con persone che ho GIA’ conosciuto o ritrovare vecchi amici che mai avrei immaginato.
    Lo sconosciuto, alla fine, non lo aggiungo quasi mai!!

  18. Cioè: ma tu la Nuova Mazda l’hai fatta amica su Facebook? Dài.

  19. Per esperienza personale, ti faccio solo presente che un utente inesperto (e frettoloso) può inviare una richiesta (quasi) involontariamente, magari scambiando le foto che (adesso l’ho capito) ti segnalano gli amici degli amici, come delle richieste di amicizia, come avviene per esempio su mybloglog. Ma sono certo che non sarà stato il caso del senatore. 😉

  20. Io ho ricevuto una richiesta di ‘amicizia’ dalla candidata a sindaco per il Pdl a Vicenza, Amalia Sartori, poco prima delle elezioni (abito a Vicenza). Ho lasciato la richiesta lì, senza risposta, non sapendo bene cosa avrei preferito fare. Da una parte non mi interessa affatto la sua ‘amicizia’, cestinare la richiesta sarebbe stato piacevole. D’altra parte anche la remota possibilità di scrivere quello che volevo sulla sua SuperWall o FunWall o quello che è – almeno per qualche minuto prima di essere cancellata – era pure attraente. Questi politici pseudo2.0 sono divertenti. Mi pare che si espongano senza conoscere bene i rischi annessi e connessi, giusto per fare marketing, qualcuno gli avrà detto che ora è di moda il social networking :-).
    Oggi, invece, ho ricevuto una richiesta da uno sconosciuto conosciuto. Eh eh eh, mi spiego: è uno scrittore argentino che abita a Barcellona, Hernán Casciari, che scrive divinamente e tiene un blog che leggo con grande piacere. Tempo fa mi ero iscritta agli aggiornamenti via email, evidentemente lui ha pensato di contattare via Facebook i suoi lettori. È la prima volta che mi accade una cosa del genere. Ho accettato subito la richiesta e ho pure risposto con un messaggio. Vediamo se risponde!
    Ciao Luca, ti ho visto sia a Perugia, al Festival internazionale del giornalismo, che alla GGD della settimana scorsa. La prossima volta, giuro, calpesterò la mia timidezza e ti saluterò :-).

  21. @mariela: è anche vero che un/una politico che ti contatta appena prima delle elezioni non desta nemmeno un sospetto……..
    i politici sono come le aziende: pensano ai consumatori/elettori solo quando ne hanno bisogno.
    i politici per le elezioni, le aziende quando lanciano un prodotto nuovo o quando il mercato è in crisi.

  22. Caro Luca, mi sembra cher il senatore (come alcune aziende)si sia affacciato su un social media (che è fondamentalmente personale e one-to-one) esattamente con lo stesso approccio con cui affronterebbero un media tradizionale (one-to-many), cioè senza capire le logiche di questi nuove opprtunità. Anche la faccenda di Mazda a mio avviso è il sintomo di una mancanza di chiarezza sulla ‘natura’ e sulle dinamiche dei media in questione, Se proprio non puoi fare a meno di venire a parlare dei tuoi prodotti, almeno fallo ‘di persona’ perchè un social media è fatto di persone: se il direttore marketing di Mazda Italia mi invita a vedre i prodotti e commentarli forse ha più senso.

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