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Banda larga e reddito procapite

L’immagine tratta da una presentazione di Juan Varela, su dati OCSE, mostra come ci sia una correlazione tra banda larga e reddito procapite. I paesi più ricchi hanno anche più banda larga e viceversa.

Questo grafico da solo dovrebbe spingere i governi ad aumentare la quota di investimenti in queste infrastrutture. Chi lo ha fatto certamente ne ha visto i benefici.

Published in Media & Social media Varie

15 Comments

  1. Luca, e se il reddito procapite più alto fosse una causa, piuttosto che una coneguenza? Ci avevi pensato?

  2. Pandemia Pandemia

    Ci avevo pensato… difficile avere una risposta univoca 🙂

  3. Non ricordo in quale numero di Nòva leggevo di un progetto di banda larga in Africa mediante fibra+satelliti. A vederla così fa sorridere e si tratta di un caso limite ma la riflessione è abbastanza profonda e probabilmente riguarda anche i vostri/miei dubbi sulla relazione tra il reddito procapite-broadband.

  4. Ciao, permettimi, ma io da quel grafico lì una grossa correlazione non ce la vedo mica. Non ho i dati, quindi non posso fare i calcoli, ma a me sembra così.

  5. Pandemia Pandemia

    Permesso accordato Spinoza. 🙂

  6. concordo con Smeerch, sono convinto che il reddito di quei paesi sia la causa, e non l’effetto, di una maggiore disponibilità (offerta) ed adozione (domanda) di banda larga, così come mi aspetto di altri beni e servizi ‘evoluti’.
    per avere la controprova bisognerebbe cercare il dato ‘pre broadband’ del GDP per capita dei paesi presenti nella classifica.
    e comunque se guardi il grafico la correlazione tra GDP per capita e tasso di penetrazione della banda larga non è certo lineare: la Korea non ha un GDP elevatissimo, ma ha un tasso di penetrazione della BB molto alto, viceversa il Lussemburgo ha il GDP più alto ma è solo al 9° posto della classifica per tasso di penetrazione della BB.

  7. Il problema con queste correlazioni è che ci possono mettere assieme tanti indicatori e trarre conclusioni che desidero. In ogni caso, la ricchezza è un chiaro driver di adozione della banda larga e non il contrario (almeno nel breve). Che poi sul lungo periodo avere banda larga offra un vantaggio competitivo al sistema Paese e questo ne tragga dei benefici è innegabile.
    La cultura IT (e tecnologica in generale e quindi anche il benessere) è stato il vero driver per l’adozione della banda larga, basterebbe confrontare la presenza di PC nelle famiglie con il dato della banda larga oppure la presenza di PC nelle scuole (se non c’è un PC difficile che si adotti).
    Infatti, in Italia l’adozione della banda larga sta rallentando perché avendo una penetrazione dei PC nelle famiglie al 50% (un valore quasi ridicolo rispetto a tanti altri paesi) non si può andare molto oltre…

  8. Ciao Luca

    per quello che riguarda l’Australia i politici stanno ‘discutendo’ sulla costruzione della prossima generazione di ‘broadband’, come la chiamano qui.

    L’appalto e’ stato messo all’asta ma la Telstra, compagnia a aprtecipazione semi-governativa, non ha voluto fare un’offerta perche’ non sono state accontentate le ‘pressioni’ sulla struttura dell’affare.

    A prescindere da chi abbia ragione o torto, sembra che l’Australia scivolera’ in classifica..

    Saluti da Melbourne

  9. Luca, e se il reddito procapite più alto fosse una causa, piuttosto che una coneguenza? Ci avevi pensato?

  10. Pandemia Pandemia

    Ci avevo pensato… difficile avere una risposta univoca 🙂

  11. Non ricordo in quale numero di Nòva leggevo di un progetto di banda larga in Africa mediante fibra+satelliti. A vederla così fa sorridere e si tratta di un caso limite ma la riflessione è abbastanza profonda e probabilmente riguarda anche i vostri/miei dubbi sulla relazione tra il reddito procapite-broadband.

  12. Ciao, permettimi, ma io da quel grafico lì una grossa correlazione non ce la vedo mica. Non ho i dati, quindi non posso fare i calcoli, ma a me sembra così.

  13. Pandemia Pandemia

    Permesso accordato Spinoza. 🙂

  14. concordo con Smeerch, sono convinto che il reddito di quei paesi sia la causa, e non l’effetto, di una maggiore disponibilità (offerta) ed adozione (domanda) di banda larga, così come mi aspetto di altri beni e servizi ‘evoluti’.
    per avere la controprova bisognerebbe cercare il dato ‘pre broadband’ del GDP per capita dei paesi presenti nella classifica.
    e comunque se guardi il grafico la correlazione tra GDP per capita e tasso di penetrazione della banda larga non è certo lineare: la Korea non ha un GDP elevatissimo, ma ha un tasso di penetrazione della BB molto alto, viceversa il Lussemburgo ha il GDP più alto ma è solo al 9° posto della classifica per tasso di penetrazione della BB.

  15. Il problema con queste correlazioni è che ci possono mettere assieme tanti indicatori e trarre conclusioni che desidero. In ogni caso, la ricchezza è un chiaro driver di adozione della banda larga e non il contrario (almeno nel breve). Che poi sul lungo periodo avere banda larga offra un vantaggio competitivo al sistema Paese e questo ne tragga dei benefici è innegabile.
    La cultura IT (e tecnologica in generale e quindi anche il benessere) è stato il vero driver per l’adozione della banda larga, basterebbe confrontare la presenza di PC nelle famiglie con il dato della banda larga oppure la presenza di PC nelle scuole (se non c’è un PC difficile che si adotti).
    Infatti, in Italia l’adozione della banda larga sta rallentando perché avendo una penetrazione dei PC nelle famiglie al 50% (un valore quasi ridicolo rispetto a tanti altri paesi) non si può andare molto oltre…

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