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Lode al giornale di carta

Il futuro dei giornali di carta è un argomento molto dibattuto, non solo tra gli addetti ai lavori. Un tema appassionante perché segno di un cambiamento epocale per il mondo dei media. La gara è tra chi indovina (e anticipa) la data in cui i giornali di carta scompariranno dalle edicole. L’accelerazione che stiamo vivendo è tale che negli USA due giornali importanti come il Rocky Mountain News e il Seattle Post-Intelligencer hanno sospeso le pubblicazioni nelle ultime settimane.

Le mie abitudini personali sono profondamente state influenzate negli ultimi anni dall’uso intensivo della banda larga e di Internet, tanto che oggi non compro quasi mai un giornale, salvo per documentazione di articoli o di interviste che mi vedono coinvolto in prima persona. Ciò non toglie però che trovi valore in un giornale di carta, a determinate condizioni. Faccio un esempio pratico.

Le scorse settimane negli USA, tra San Francisco e Las Vegas, ho letto ben più di un giornale. In alcuni casi gratis, come per il free press San Francisco Examiner e San Francisco Weekly, in altri a pagamento, come per il giornale di Las Vegas e il New York Times nell’edizione domenicale.

Ci sono situazioni in cui non c’è niente di meglio di un giornale di carta, al posto di uno schermo, qualsiasi sia la tecnologia. Mi sono veramente goduto i succosi articoli dei vari dorsi del NYT domenicale, sia a bordo piscina con i piedi nell’acqua, sia immerso quasi completamente nella vasca da bagno della mia stanza d’albergo, senza valide alternative tecnologiche. Allo stesso modo ho trovato utile sfogliare la free press, presa nei distributori sulla strada, alla fermata dell’autobus e in qualche pausa durante il mio girovagare da turista, con il succo delle informazioni di cui ha bisogno un cittadino.

Altro aspetto da non trascurare è che online, nelle solite navigazioni, si perdono – tutto ciò vale almeno per il New York Times – articoli intelligenti e piacevoli, semplicemente perché non si ha il tempo di navigare in lungo e in largo il sito, finendo per leggere le solite 3/4 sezioni principali e niente altro. Con il respiro della carta invece si scopre l’insospettabile, come per esempio il tema del food desert nelle metropoli USA.

Il giornale, per sopravvivere, deve fare il giornale! Non inseguire Internet, non inseguire la tv (come spesso accade in Italia), essere originali nell’agenda delle notizie (in Italia tutti i principali giornali aprono allo stesso modo), stuzzicare la curiosità e fornire punti di vista originali. Soltanto dalla lettura di una edizione del New York Times ne ho trovati moltissimi, cosa che raramente mi capita leggendo la stampa italiana. Sarò esterofilo? Può darsi.

Published in Media & Social media Varie

10 Comments

  1. Roberto Roberto

    Si però anche il NYT è in crisi nera.

  2. Luca Luca

    Non lo metto in dubbio Roberto.

  3. sempre il solito discorso allora… non sono i giornali a dover fare i giornali, ma i giornalisti a dover fare i giornalisti, sempre e comunque, in forma cartacea o digitale!

  4. Sono daccordo Luca,

    credo che il giornale mantenga delle caratteristiche che non saranno mai eguagliate dalla tecnologia… ma per manetenersi interessante la stampa deve mantenersi autonoma e ‘diversa’ investendo sulle caratteristiche di unicità in confronto con gli altri media…

  5. Sono daccordo Luca,

    credo che il giornale mantenga delle caratteristiche che non saranno mai eguagliate dalla tecnologia… ma per manetenersi interessante la stampa deve mantenersi autonoma e ‘diversa’ investendo sulle caratteristiche di unicità in confronto con gli altri media…

  6. Roberto Roberto

    Si però anche il NYT è in crisi nera.

  7. Luca Luca

    Non lo metto in dubbio Roberto.

  8. sempre il solito discorso allora… non sono i giornali a dover fare i giornali, ma i giornalisti a dover fare i giornalisti, sempre e comunque, in forma cartacea o digitale!

  9. Francesco Minciotti Francesco Minciotti

    Torno a farmi sentire dal vecchio amico Luca con un commento sul NYT: è uno dei quotidiani più autorevoli ed interessanti del Web, mia lettura quotidiana insostituibile, soprattutto da quando ha approntato un’applicazione per iPhone, che permette lo scaricamento degli articoli per la consultazione non in linea (ottimo per quando vado in metro a Roma).
    Ok la bellezza dei free press (che io non ritrovo), ma vuoi mettere leggere il NYT?

    E comunque, per quel che vale, ritengo che, in capo ad un tempo ragionevolmente lungo, il ‘giornale di carta’ sparirà completamente. Ne sono intimamente convinto.

  10. Francesco Minciotti Francesco Minciotti

    Torno a farmi sentire dal vecchio amico Luca con un commento sul NYT: è uno dei quotidiani più autorevoli ed interessanti del Web, mia lettura quotidiana insostituibile, soprattutto da quando ha approntato un’applicazione per iPhone, che permette lo scaricamento degli articoli per la consultazione non in linea (ottimo per quando vado in metro a Roma).
    Ok la bellezza dei free press (che io non ritrovo), ma vuoi mettere leggere il NYT?

    E comunque, per quel che vale, ritengo che, in capo ad un tempo ragionevolmente lungo, il ‘giornale di carta’ sparirà completamente. Ne sono intimamente convinto.

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