Skip to content →

La carta dei 100 per il libero Wi-Fi

Ho aderito con piacere a questa campagna per cercare di porre fine agli effetti nefasti del Decreto Pisanu e di questo ne sia seguito a livello normativo.

wifi_zone

Il 31 dicembre 2009 sono in scadenza alcune disposizioni del cosiddetto Decreto Pisanu (”Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale”) che assoggettano la concessione dell’accesso a Internet nei pubblici esercizi a una serie di obblighi quali la richiesta di una speciale licenza al questore.

Lo stesso Decreto, inoltre, obbliga i gestori di tutti gli esercizi pubblici che offrono accesso a Internet all’identificazione degli utenti tramite documento d’identità .

Queste norme furono introdotte per decreto pochi giorni dopo gli attentati terroristici di Londra del luglio 2005, senza alcuna analisi d’impatto economico-sociale e senza discussione pubblica. Doveva essere provvisoria, ed è infatti già scaduta due volte (fine 2007 e fine 2008) ma è stata due volte prorogata.

Si tratta di norme che non hanno alcun corrispettivo in nessun Paese democratico; nemmeno il Patriot Act USA, approvato dopo l’11 settembre 2001, prevede l’identificazione di chi si connette a Internet da una postazione pubblica.

Tra gli effetti di queste norme, ce n’è uno in particolare: il freno alla diffusione di Internet via Wi-Fi, cioè senza fili. Gli oneri causati dall’obbligo di identificare i fruitori del servizio sono infatti un gigantesco disincentivo a creare reti wireless aperte.

Non a caso l’Italia ha 4,806 accessi WiFi mentre in Francia ce ne sono cinque volte di più.

Questa legge ha assestato un colpo durissimo alle potenzialità di crescita tecnologica e culturale di un paese già in ritardo su tutti gli indici internazionali della connettività a Internet.

Nel mondo la Rete si apre sempre di più, grazie alle tecnologie wireless e ai tanti punti di accesso condivisi liberamente da privati, da istituzioni e da locali pubblici: in Italia invece abbiamo imposto lucchetti e procedure artificiali, contrarie alla sua immediatezza ed efficacia e onerose anche da un punto di vista economico.

Questa politica rappresenta una limitazione nei fatti al diritto dei cittadini all’accesso alla Rete e un ostacolo per la crescita civile, democratica, scientifica ed economica del nostro Paese.

Per questo, in vista della nuova scadenza del 31 dicembre, chiediamo al governo e al parlamento di non prorogare l’efficacia delle disposizioni del Decreto Pisanu in scadenza e di abrogare la previsione relativa all’obbligo di identificazione degli utenti contribuendo così a promuovere la diffusione della Rete senza fili per tutti.

Published in Web & Tech

3 Comments

  1. valentina valentina

    Quello che mi incuriosisce è che non ho mai capito quali risultati siano derivati dal decreto Pisanu in termini di sicurezza pubblica… mai visto un report o una tabella che mostrasse un incremento negli arresti di terroristi o intrighi internazionali sventati rispetto agli anni in cui il decreto non era in vigore… ma probabilmente sono io che non ho cercato bene

  2. Il problema delle normative italiane non adeguate a mondo online riguarda ogni aspetto dell’economia digitale.

    Sulla questione wireless esistono diverse società che offrono soluzioni al problema della registrazione obbligatoria e alle ristrette norme italiane.

    A livello internazionale sicuramente il sistema più diffuso e conosciuto è FON http://www.fon.com, ma anche a livello italiano sono presenti alcune interessanti esperienze.

    Io personalmente collaboro da un paio di anni con Futur3 http://www.futur3.it che realizza un sistema basato su registrazione via SMS che da la possibilità ai titolari di attività commerciali di installare degli hotspot in pieno rispetto della normativa.

    Senza particolari difficoltà per i gestori infatti,tutto il proceso di registrazione e tracciamento delle attività degli utenti viene delegato ai sistemi di Futur3 e i gestori dei locali in cui il sistema è installato praticamente devono solo occuparsi di tenere attaccati alla spina gli Access Point 😀

    Io credo che questi sistemi permettano di realizzare una infrastrutturazione e offrire un servizio in linea con gli altri paesi europei nonostante la (a mio avviso) eccessivamente restrittiva normativa italiana: la difficoltà di offrire servizi wifi è estremamente problematica in quanto non permette uno sviluppo di offerte di servizi sul mercato mobile adeguate sopratutto in un paese come l’Italia (per l’alto numero di telefonini/device mobili presenti in relazione alla popolazione).

Comments are closed.