Sette anni di Pandemia

Proprio ieri, il 13 dicembre, questo blog ha compiuto ben sette anni. Una enormità per la velocità con cui scorre il tempo online, eppure la voglia di condividere informazioni e confrontarmi con te non è venuta meno, anzi. Gli spazi si sono moltiplicati, tra Facebook, FriendFeed e Twitter, ma il blog mantiene la sua funzione di casa digitale.

Una casa purtroppo non troppo frequentata, come la mia di mattoni del resto, per tante ragioni, dettate dalle opportunità, dalla contingenza e dal fattore tempo. Ciò non toglie che sia sempre un piacere scrivere qui e leggere i tuoi commenti.

Il 2009 è letteralmente volato via, tra alti e bassi. La crisi si è fatta sentire, ma non ho ragioni vere per lamentarmi, ad eccezione del livello di servizi in Italia che spinge a pensare di trasferirsi altrove, ma questo è un altro discorso. E’ bello comunque notare come in dodici mesi si sono consolidati rapporti con persone in gamba e qualche cosa che resta, sotto vari punti di vista, c’è.

Il 2010 nasce nel segno dell’incertezza, ma anche della tranquillità. Pur in una situazione in cui c’è da rimboccarsi le maniche e investire ancor di più, resto fiducioso sullo sviluppo graduale del social web anche in Italia, con le ricadute positive in termini sociali, economici e di qualità della vita, personali e collettive.

Il blog chiude la saracinesca anzi tempo, non per mancanza di idee, ma perché il suo tenutario si trasferisce per qualche settimana in luoghi dove l’attività prevalente non è il blogging, ma la raccolta di esperienze da vivere, per essere documentate solo in un momento successivo.

Arrivederci all’anno nuovo, salvo qualche possibile, ma non certo, aggiornamento estemporaneo e straordinario.