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10 cose che ho imparato a Detroit a #FordNAIAS * /1

Welcome to Ford HQ

La tre giorni a Detroit, invitato da Ford in occasione del NAIAS (salone dell’auto del Nord America), mi ha permesso di conoscere meglio Ford, le persone che ci lavorano, osservare il rapporto tra azienda e blogger e trarre alcune considerazioni a margine.

I blog non sono morti, anzi

A fine 2011 è ripartito nella blogosfera italiana il dibattito sul ruolo dei blog all’interno del social web, dove Facebook e Twitter ricevono sempre più attenzione e crescono nel numero di utenti. Il 2012 sarà l’anno del risorgimento dei blog? A vedere la situazione dagli USA i blog non sono mai morti, anzi. A vedere lo spaccato dei 146 online influencer invitati da Ford per #FordNAIAS ho notato una grande verticalizzazione dei blogger. Mamme e papà, tecnologia, auto, design, sostenibilità e tutto quanto ci sta in mezzo. Molti blogger sono di lunga data, molti altri giovani sia anagraficamente, sia in termini di vita del blog. Essere stati selezionati per esser invitati a Detroit per molti di loro è stata forse una prima grande soddisfazione. Per altri una abitudine consolidata. Certo è che ho notato tanto entusisasmo, interesse, professionalità nel produrre contenuti di qualità, video e foto incluse. Tutta questa gente, lo sottolineo, è su Twitter e Facebook, ma usano questi canali come diffusione e complemento alla discussione intorno ai contenuti del blog. Nessuna aria di smobilitazione, anzi.

Le mamme blog sono green

Rispetto alla verticalizzazione dei blogger presenti, pur non avendo potuto né consultare una lista dei presenti, né aver potuto conoscere tutti i 145 colleghi provenienti da 16 paesi, ho avuto l’idea che l’Italia è ancora immatura rispetto alle potenzialità del blog come strumento di comunicazione. Qui non ho visto mamme (e babbi) blogger, ma ho visto mamme blogger green! Per emergere dalla folla di produttori di contenuti online la nicchia ha il suo perché e paga in termini di contatto con le aziende, evidentemente. Certo, l’Italia è un bacino più limitato e probabilmente non ho una conoscenza approfondita delle nicchie equivalenti ai blogger invitati a Detroit, ma resta la grande potenzialità del blog di comunicare a pubblici più o meno grandi, ma appassionati a un argomento ben preciso. C’è margine di crescita e di specializzazione per i blogger professionali. Ne sono certo.

Detroit ha un grande museo

Kennedy car 4

Se capiti a Detroit, anche di passaggio, fai un giro al Henry Ford Museum. Non è un museo Ford ma un museo sull’automobile, sul trasporto e su come questo ha contribuito alla storia degli Stati Uniti. Ci trovi modelli d’auto di 100 anni fa (se è possibile definirli automobili), il bus dove ha avuto inizio il movimento contro la segregazione e per i diritti civili nel 1955, l’auto in cui fu assassinato il Presidente Kennedy e altri frammenti di una storia recente anche nostra. Alcuni pezzi sono straordinari ed evocativi. Il 29 gennaio parte una mostra, Driving America, che da sola vale una visita.

Scott Monty ha talento

Scott Monty, capo della strategia globale social media Ford è una persona straordinaria per varie ragioni. Pur essendo probabilmente il professionista legato ai social media con una delle posizioni di più alto livello nel mondo corporate americano e internazionale, Monty è una persona alla mano, coerente nel predicare apertura e trasparenza delle aziende, quanto razzolare bene. Mi meraviglio che altre aziende del calibro di Ford o lungimiranti nell’investire nella comunicazione di domani non abbiano ancora figure come Scott. Osservandolo muoversi in mezzo ai top manager Ford, si percepisce come il suo non sia un ruolo di facciata, buono per l’immagine pubblica dell’azienda, ma sia parte del DNA impresso dalla svolta messa in atto dall’attuale amministratore delegato e come egli goda del pieno supporto di tutti. Sarà interessante seguire le orme di Ford in Europa nel 2012, ora che un nuovo responsabile social media (Elena Cortesi, ormai è ufficiale!), tutto italiano tra l’altro, calcherà le scene da febbraio.

Ford ha le idee chiare

Online influencers

Mai ho capito come in questa trasferta quanto Ford investa e capitalizzi dall’attenzione cercata e ottenuta sul social web. Un lavoro il cui frutto si tocca con mano – 5 milioni di utenti stimati essere stati contattati nel giorno del lancio della Ford Fusion attraverso l’opera dei 146 influencer invitati e del passaparola generato – ma che è in corso da anni e continuerà nel tempo. L’investimento è tale da poter contare su un team interno specializzato e professionale, tra poco ramificato es esteso con nuovi incarichi di responsabilità, come quello previsto in Europa da febbraio. Certo, si potrebbe dire che Ford è una tra le più grandi aziende al mondo e che può permettersi questo livello di investimento. Vero, ma quante altre aziende paragonabili conosci che perseguano la stessa strategia con la stessa forza? Non troppe, no? Occasioni mancate purtroppo, per le opportunità che generano. Prima il mondo del business se ne rende conto, meglio è.

Intervista all'AD Ford

Sto caricando due video interviste. Sono già online invece quasi un centinaio di foto e le trovi nella galleria #FordNAIAS, con qualche dietro le quinte.

La seconda puntata con le altre 5 cose che ho imparato, domani.

* Disclaimer: Ford mi ha invitato facendosi carico di tutte le spese.

Published in Lavora meglio Media & Social media Web & Tech

One Comment

  1. Anonimo Anonimo

    Direi che sono d’accordo. 

    P.S. Buffet Aria numero 1. 😉

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