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Gli editori italiani perdono pubblicità sul digitale

pubblicità online assointernet

I dati di maggio 2016 confermano (e aggravano) una tendenza ormai in atto da tempo: la pubblicità su internet non cresce più, anzi, scende. Possibile? Possibile perché il perimetro rilevato da FCP-Assointernet comprende le concessionarie di pubblicità dei portali italiani (Yahoo! incluso) e degli editori (tradizionali e solo online, almeno una buona parte), ma non comprende Google, Facebook, Twitter, Spotify.

Ciò che è accaduto nei primi 5 mesi dell’anno è un leggero arretramento complessivo e un piccolo drenaggio dal web al mobile.  Continuano a essere rilevati separatamente smart tv e tablet, ma sono bruscolini. 500.000 € la pubblicità sulle smart tv italiane in 5 mesi: cifre ridicole solo a dirle!

La verità, che nessuno conosce esattamente, è che Google e Facebook stanno progressivamente conquistando quote di mercato e nuovi investimenti. Capito perché tutti i giornali italiani e tutti i portali hanno raccolto meno di 15 milioni di € in 5 mesi sul mobile? Google AdWords (e AdSense) non ha rivali e Facebook Ads sta risucchiando i budget dei banner pubblicitari. Il resto è qualche editore che va meglio, a spese di qualche altro che va peggio, ma la torta degli editori è sempre più piccola, anche in valore assoluto.

Gli investimenti pubblicitari online in Italia a maggio 2016

Published in Media & Social media