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Il mio equilibrio digitale – Summer edition 2017 #equilibriodigitale

Ogni tanto fa bene sperimentare. C’è chi si lancia in una nuova sfida ogni mese, chi preferisce aspettare il primo dell’anno. L’inizio del mese è un buon momento per me, in genere, ma a volte l’esigenza che sento è così forte che non riesco ad aspettare (perché dovrei?) e comincio prima, quando sento che è il momento.

Per questa estate ho deciso di sfidarmi in tre nuovi adattamenti del mio personale equilibrio digitale: meno tracking, meno schermi, meno smartphone. Lo scopo è sempre lo stesso: più salute, più salute mentale, più spazio a ciò che conta (relazioni, stimoli intellettuali), più indipendenza.

Basta tracking

Dopo anni di utilizzo, intervallato da momenti di inattività causa mancanza di tecnologia disponibili, ho smesso consapevolmente di usare il mio fitness tracker. Prima per monitorare il sonno, poi per monitorare i passi. Prima perché faceva caldo e tenersi un orologio al posto era diventato noioso, soprattutto a letto, poi perché ho riflettuto e a questo punto della mia vita non lo considero più necessario. Calma e gesso: non ho scritto e non penso che sia diventato inutile, anzi. Quanto detto nella terza puntata di Equilibrio digitale podcast, resta vero e continuo a crederlo. Un fitness tracker può aiutarti a diventare consapevole di quanta attività fisica svolgi, di come dormi e di come puoi migliorare.

Nel mio caso, quando l’abitudine è consolidata, il tracking diventa fine a se stesso e rischia di diventare una ossessione. Se vado a letto presto e dormo il giusto, con regolarità, a che mi serve sapere se ho dormito qualche minuto più o meno del mio obiettivo? Se so che determinati comportamenti (bere alcol) influiscono negativamente sul mio sonno, ho acquisito il dato e non ho bisogno di verificarlo ogni volta. Se ho inserito nella mia giornata una passeggiata e mi ritaglio il tempo per muovermi di più, non ho più bisogno di contare i minuti attivi o i passi e confrontarli con il mese precedente o l’anno precedente. Fatto quello che è giusto fare, la sfida con me stesso diventa fine a se stessa. Non serve.

Così come ho smesso il tracking della dozzina del Dr. Greger, i cibi che dovresti consumare su base quotidiana per avere il giusto apporto di nutrienti, antiossidanti e prevenire tutte le principali malattie causa di morte nel mondo occidentale. Ormai ho un regime vario e continuo. Non devo stare a guardare il numero, no? Nella mia dieta quotidiana ci sono 3 razioni di cereali integrali, 3 di legumi, broccoli (quasi tutti i giorni), frutta, semi, semi di lino, spezie, verdura a foglia, altra verdura. Mi ritaglio il giusto tempo per fare spesa del fresco, senza sprecare nulla, e cucinare i miei pasti in maniera equilibrata. Essere vegetariano diventa una semplificazione in positivo, eliminando opzioni negative. Vedi Sei quel che mangi per approfondimenti.

Meno schermi

La grande rivoluzione di questa estate per me è il taglio netto dato alla televisione. Dopo aver tagliato da tempo la tv lineare – inorridisco al solo pensiero di sedermi sul divano, accendere la tv e sorbirmi quello che va in onda in quel momento o, peggio ancora, dipendere dal palinsesto e sedermi quando qualcuno lo ha stabilito per me. Da un regime intenso di serie tv e film altamente selezionati, da inizio anno ho deciso di temporeggiare sulle serie tv, ritardando la visione delle mie preferite, dopo aver consumato la mia coda di film di qualità.

Dal 3 giugno, ultimo giorno in cui ho visto ben Hur, ho smesso di accendere completamente la tv. Niente serie tv, niente film. Nel frattempo sono andate online o in onda le nuove stagioni di Billions, The Americans, House of Cards, Sense8, Orange is the new black. Incredibilmente sono riuscito a resistere e a oggi non ho ancora visto una puntata. Eppure sono lì, disponibili, a distanza di un click, se volessi. Mi mancano? Un po’. Mi viene voglia qualche volta di premere il pulsante? Sì, ma penso che in punto di morte non considererei un traguardo della mia vita aver visto tutte le stagioni delle mie serie tv preferite e così mi dedico ad altro. Considerando che gli italiani spendono in media 4 ore e 20 minuti al giorno seduti davanti alla televisione, in 44 giorni di astinenza totale ho risparmiato oltre 180 ore. Praticamente una settimana intera, senza bisogno di dormire.

Chi ha detto che la tv di qualità, proprio perché di qualità, deve essere vista per forza? Questo passaggio da The daily stoic mi ha fatto riflettere ed è la causa della mia decisione di smettere di guardare serie tv.

neinte tvCosa ho fatto in tutto questo tempo? Ho cucinato, ho dedicato più tempo alla lettura, ho dormito il giusto e un navigato online, sì. Salvo l’ultima attività, di fatto è quanto l’uomo medio dichiara di non fare per mancanza di tempo… Oltre a questo sono anche andato al cinema, sono uscito con gli amici, ho passato più tempo fuori casa. Quando tornerò a guardare la televisione? Non lo so, non presto. Mi restano ancora 12 film nella top 250 IMDB ma va bene così. Era diventata una ossessione ridurre la coda a zero. Avevo cominciato a pianificare lo stop dopo aver finito la lista e invece, con un colpo di mano, ho detto basta prima. Perché attendere?

Niente smartphone a tavola e in bagno

Più difficile, ma si può. Ciò che conta è che ho rotto l’abitudine. A volte leggo un libro, a volte non faccio nulla e aspetto di aver finito di mangiare. Certamente mi concentro di più su quel che mangio e lo apprezzo di più. Può sembrare banale, ma ti assicuro che assaporare il cibo, senza essere distratti da altro, fa una bella differenza. Certamente non mangio con la televisione accesa. Brutta abitudine per guadagnare tempo. Sono entrato nell’ordine di idee, da un po’ di tempo a questa parte, che il tempo non voglio guadagnarlo, ma perderlo, in senso buono, non con il cervello annebbiato davanti alla tv. Non credo finirò sotto un ponte per questo.

Potrei continuare con il lavoro che ho svolto nel ripulire i detriti digitali lasciati dai miei profili social in giro per il web e dell’opera di raccolta delle mie note digitali, ma lascio questo argomento per un altro post.

E tu? Come sfidi te stesso e le tue abitudini (negative)?

Sì, ho riaperto i commenti, ma ho attivato un sistema capace di agganciare automaticamente i tweet di risposta, riportandoli sul blog. Prova.

Published in Esperienze