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Riflessioni su Twitter

Federica Dardi riflette sull’uso di Twitter nel 2019, per le persone e per le aziende, con un articolo molto analitico.

Twitter aiuta a mettere il naso fuori dalla propria bolla, sulla scia degli interessi piuttosto che delle persone. Se segui le persone e gli hashtag giusti su Twitter puoi ancora inciampare in idee, pensieri e riflessioni che vale la pena leggere.

Federica Dardi

Da parte mia posso aggiungere che non credo più come un tempo alla forza di Twitter. Il mio pubblico si è via via disaffezionato. Su 51.000 follower, a fatica oggi un tweet è visto da 500 utenti e chi clicca su un link è tra l’1 e il 2%. Nulla. Vero è che il mio tempo dedicato a coltivare il pubblico si è di fatto azzerato, consapevolmente. Su Twitter vale la regola di tutte le piattaforme social: più interagisci, più partecipi, più produci contenuti nativi, più visibilità e interazioni ottieni. Detto questo c’è alla fine da fare il conto sul valore prodotto per la piattaforma e quello prodotto per se.

A un certo punto, a fine novembre 2018, ho deciso di tornare a dare la priorità a questo spazio, diffondendo poi titolo e link dei post su Twitter, in automatico, annullando totalmente la presenza su Facebook, anche quella automatica. Risultato: 211 post pubblicati nel 2019, contro 240 pubblicati sommando 2018 e 2017. Neanche a dirlo, il traffico di questo blog è tornato a livelli che non vedeva da anni. Gennaio 2019 è stato il secondo miglior mese degli ultimi 3 anni.

Resto convinto che vale la pena, oggi più che mai, investire in piattaforme proprie e usare il social web come cassa di risonanza, ammesso che se ne sposi la dubbia etica e l’oscurità degli algoritmi che penalizza i contenuti generati e diffusi dall’esterno. Per le aziende il discorso è più difficile e più facile: se i contenuti organici perdono di valore, c’è sempre la leva pubblicitaria che si può usare e, se usata bene, può dare molte soddisfazioni.

Il Twitter del futuro, a vedere le intenzioni della dirigenza, va verso il supporto di contenuti effimeri, brevi video e messaggistica istantanea. Un Twitter più simile a WhatsApp e Snapchat che a Facebook. Almeno per raggiungere gli obiettivi di aumentare gli utenti, facendo leva sui giovani, e aumentare i ricavi pubblicitari, sempre più trainati dal video. Non è un Twitter che mi attrae più di tanto.

Published in Media & Social media