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Una vita come tante

Per iniziare il nuovo anno non avrei potuto scegliere un libro migliore di Una vita come tante (A little life) di Hanya Yanagihara. Un libro potente, che nel formato Sellerio diventa di 1100 pagine (in realtà in inglese arriva a poco più di 700 pagine). Non sono riuscito a leggere Delitto e castigo, della stessa lunghezza circa, ma ho divorato Una vita come tante dal primo, alla mattina del 6 gennaio. Un libro che mi ha fatto piangere ripetutamente. Se dovessi andare indietro all’ultimo libro che mi ha almeno commosso, c’è Non qui, non altrove, ma in confronto questo libro è molto, molto più tragico.

I personaggi sono sviluppati nell’arco di una vita, quattro amici maschi americani tra New York e Boston in un periodo storico che, di proposito, non è in alcun modo identificato o identificabile. Ciò che rende questo romanzo straordinario è lo sviluppo e la descrizione di un personaggio, Jude, che ha sofferto l’indicibile. La sua vita adulta è legata inscindibilmente con la sua infanzia di abusi sessuali a un livello così terribile che neanche puoi immaginare, finché viene raccontato non in maniera grafica o compiaciuta, ma abbastanza approfonditamente da imporre una pausa nella lettura, per tirare fuori il fazzoletto o per meditare sullo shock e sul pugno allo stomaco che hai appena ricevuto. Un orrore indescrivibile, che si ripercuote sulla vita di Jude senza interruzione. Senza svelare nulla della trama, coinvolgente, ricca di amicizia e amore nei confronti di Jude, da parte delle persone che lo circondano, c’è modo di empatizzare con Jude a un livello tale quasi da percepire il dolore che prova, dolore fisico che deriva dal dolore mentale.

Leggere questo libro è una grandissima occasione per provare emozioni che raramente si provano, non per compiacersi del dolore altrui, ma per arrivare a capire in maniera netta come i traumi gravi dell’infanzia abusata, spesso, non si potranno più rimarginare. Quando leggi di adulti che tentano il suicidio a distanza di decenni dalle violenze subite e ti chiedi perché, questo libro prova a darti una risposta. Un dolore che non è gratuito, anche perché è bilanciato, almeno in termini di pagine se non di forza d’animo, dal valore dell’amicizia e dell’amore, manifestato dalla rete di supporto di Jude, che fa di tutto per aiutarlo, nelle situazioni più estreme, sul piano fisico e psichico.

Non che il libro non abbia i suoi difetti, ma questi si rivelano minuzie rispetto a quanto di potente riesce ad esprimere. Non è certamente un libro per chi si impressiona facilmente, ma è un libro che ripaga e che regala anche alcune perle sull’amicizia.

Perché l’amicizia era considerata ammirevole se avevi ventisette anni e inquietante se ne avevi trentasette? Perché era vista in modo meno positivo rispetto a una relazione? Chi poteva dire che non fosse addirittura migliore? Era il rapporto tra due persone che rimanevano vicine, giorno dopo giorno, unite non dal sesso, dall’attrazione fisica, dai soldi, dai figli o dalle proprietà, ma solo dalla comune decisione di andare avanti, dalla dedizione di entrambi a un legame che non sarebbe mai stato codificato. Amicizia significava assistere al lento e inesorabile susseguirsi di tribolazioni, ai lunghi periodi di noia e agli occasionali trionfi. Significava sentirsi onorati del privilegio di essere vicini a un’altra persona nei momenti più cupi e, in cambio, sapere di poter condividere i propri.

Una vita come tante

Published in Esperienze

2 Comments

  1. Alessandro Alessandro

    Mio caro Luca, mi fa piacere tu abbia letto questo libro, soffrendone ed amandolo come succede a molti, come è successo anche a me. L’ho letto tutto d’un fiato nell’estate 2017. Ho dovuto interrompere ogni tanto la lettura per il dolore che trasmette, per le storie che racconta, per la bellezza e potenza delle pagine scritte. È certamente il libro che mi ha fatto piangere di più, ma è stato anche quello che mi ha dato più forza nelle scelte della vita.
    L’ho consigliato a tante persone, ma molti sono rimasti spaventati dalla mole, senza decidersi ad affrontarlo. A questo punto, ci prenderemo volentieri del tempo per parlarne insieme, perché la ricchezza di un libro di questo tipo va oltre il tempo, importante, della lettura.

  2. Alessandro, ma con grande piacere! 🙂

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