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Flora e fauna delle Marche

Riserva Montagna di Torricchio

Tra le principali essenze forestali c’è il leccio, presente a piccoli gruppi in posizioni rupestri nella parte inferiore della Val di Tazza. La roverella e l’orniello sono i principali componenti dei cedui, insieme al faggio, che forma boschi al di sopra di 850/900 m; nelle faggete sono presenti anche l’agrifoglio, il tasso (raro), l’acero montano ed altre specie. Grandi alberi isolati di faggio si trovano sparsi in più punti della zona dei pascoli, o riuniti in gruppi detti “meriggie”, sotto ai quali si rifugiavano le greggi durante la stagione più calda. Nella riserva sono presenti diverse specie di animali tipiche dell’Appennino: Lepre, Scoiattolo, Volpe, Donnola, Tasso e Faina; tra gli uccelli spicca la Coturnice, insieme a Picchio verde, Merlo, Pettirosso e Scricciolo. Uno degli aspetti più interessanti dell’area è costituito dalla ricca e particolare flora. Le 652 entità (appartenenti a 77 famiglie e 310 generi) rinvenute nella Riserva annoverano nell’elenco alcune entità del tutto nuove per la flora marchigiana (Thlaspi brachypetalum, Rosa subcollina) ed altre solo raramente rinvenute (Arabis auriculata, Festuca curvula, Gentiana ciliata). Sono inoltre presenti numerosi endemismi di elementi dell’Appennino.

Parco dei Monti Sibillini

Numerose specie interessanti vegetano nella zona; tra queste: il giglio martagone, la potentilla appenninica, l’uva orsina, il genepì e la rara stella alpina dell’Appennino. Sono presenti 225 specie di vertebrati, tra cui numerose specie rare o in via di estinzione, quali Lupo, Martora e Gatto selvatico.. Di rilievo è anche la presenza dell’Istrice, del Capriolo, recentemente reintrodotto, dell’Arvicola delle nevi e, fra gli uccelli, dell’Aquila reale, del Falco pellegrino, del Picchio muraiolo, del Fringuello alpino, del Gracchio corallino e del Sordone. Fra i rettili va segnalata la Vipera dell’Orsini. Tra gli invertebrati la specie più nota è il Chirocefalo del Marchesoni, dal nome del suo scopritore, specie dal vivace colore rosso, che vive nel Lago di Pilato a 1.940 m s.l.m..

Parco Gran Sasso Monti della Laga

Nel territorio del parco vivono più di 2000 specie di piante. La notevole ricchezza e diversità floristica e vegetazionale va ricercata sia nelle quote elevate, che sfiorano i 3000 metri, sia nel differente substrato geologico dei massicci montuosi principali. Mentre il gran Sasso si caratterizza, in particolare nel versante aquilano, per la grande estensione dei pascoli, i Monti della Laga sono per buona parte ricoperti da foreste. Alle quote inferiori sono presenti i querceti e i castagneti. La faggeta è la formazione forestale più estesa e si sviluppa dai 1000 ai 1800 metri di quota. Sulla Laga sono presenti anche boschi di Abete bianco e alcuni nuclei di Betulla, testimonianza vivente di eventi climatici passati che molto hanno influito sulla vegetazione attuale. La specie animale più interessante del Parco è rappresentata dal Camoscio d’Abruzzo, ungulato esclusivo della montagna appenninica, che fino al secolo scorso aveva nel Gran Sasso la sua roccaforte. La persecuzione diretta dei “cacciatori di camozze” ne causò sul finire del secolo scorso la scomparsa. Dopo cento anni il camoscio è tornato sul Gran Sasso, dove attualmente è presente con un nucleo di circa 50 individui, grazie ad una riuscita operazione di reintroduzione.

Parco Monte Conero

La macchia mediterranea costituisce l’aspetto più significativo (quasi il 50%) della vegetazione del parco: i versanti nord – orientali sono costituiti da boschi di leccio, alloro, carpino nero, roverella, terebinto, acero d’Ungheria e dall’agrifoglio. A sud, nelle boscaglie, nelle macchie e nei versanti più soleggiati, il leccio è accompagnato da orniello, corbezzolo, fillirea, lentisco, caprifoglio mediterraneo, con la presenza delle liane mediterranee come la smilace e la robbia.
I versanti occidentali del Conero sono ricoperti da boschi impiantati dall’uomo, costituiti da conifere come pini, cipressi e cedri, oggi in fase di successione con la vegetazione forestale spontanea di leccio, orniello, e carpino nero. Le falesie costiere ospitano alcune delle specie vegetali più preziose del parco come il ginepro rosso, l’euforbia arborescente e l’euforbia veneta. A Portonovo sono presenti gli unici esempi di stagni salmastri retrodunali delle Marche.
Gli uccelli rappresentano la parte più rilevante della fauna: nell’ultimo decennio sono state censite oltre 200 specie tra stanziali, svernanti e migratrici. L’istituzione del parco ha consentito la conservazione della popolazione del Falco pellegrino, grazie anche all’aumento di altre specie di uccelli che fanno parte della sua dieta. Da segnalare la presenza di colonie di Rondone pallido e Rondone maggiore, specie che sul Conero raggiungono il punto di nidificazione più settentrionale lungo il litorale adriatico. Il promontorio del Conero è inoltre un importante punto di riferimento per la rotta degli uccelli migratori.

Parco Sasso, Simone e Simoncello

Il Simoncello, i boschi della Cantoniera e la Costa dei Salti sono Aree Floristiche protette.
Nei pascoli del M. Carpegna crescono la stellaria, varie specie di ranuncoli e bellissime orchidee Gli ambienti rupestri, come le pareti dei Sassi, sono popolati da specie quali il raro ieracio, la campanula ed il garofano selvatico. Degna di nota la presenza sui prati sommitali dei massici del giglio rosso di S. Giovanni, e del giglio martagone nei boschi a quota superiore ai 1000 m. Tra i mammiferi più segnalati troviamo: Lupo, Istrice, Tasso, Scoiattolo, Donnola e Moscardino. Numerosi i rapaci notturni e diurni: Barbagianni, Allocco, Assiolo, Gheppio, Sparviere, Astore e Albanella minore. Tra gli altri uccelli: Picchio rosso maggiore, Picchio verde, Merlo acquaiolo e Rigogolo. Due i rettili più rappresentativi: la Biscia dal collare e la Vipera. Presenti anche alcune specie di anfibi: Tritone punteggiato, Tritone crestato, Rana rossa e Salamandra pezzata.

Parco Monte San Bartolo
La vegetazione del Parco San Bartolo regala ai suoi visitatori piacevoli e suggestive emozioni. Uno studio sulla “flora vascolare” dell’area protetta ha rilevato la presenza di specie rare. Nella zona sovrastante “Baia Flaminia” per esempio, è possibile osservare il lino marittimo, unica presenza nelle Marche. Significativa la presenza del giunco e della carota delle scogliere. Tra la vegetazione pioniera presente nei versanti più scoscesi troviamo la cannuccia di Plinio. Nei terreni più asciutti e stabili si inserisce la ginestra odorosa, capace di regalare durante la fioritura indimenticabili e contrasti di gialli con il blu del cielo e il verde del mare. Dove la pendenza è più lieve, si possono riscontrare la robbia, il caprifoglio etrusco e giovani piante di pino d’Aleppo. Negli impluvi che mantengono più umidità anche durante i mesi caldi si riscontrano pioppi bianchi, pioppi neri e raramente salici bianchi. Come nell’entroterra si riscontrano le stesse associazioni di boschi misti a quercia e carpino nero, dove il cerro è sempre più raro ed è molto più comune la roverella, l’acero campestre e l’olmo campestre. I boschi, ridotti rispetto all’estensione originaria, sono stati colonizzati da piante esotiche come la robinia, l’alloro e l’ailanto. Note interessanti giungono anche dalle spiagge dove vivono colonie di carice, una specie rara che riesce a convivere con la presenza umana perché non danneggiata dal calpestio.
Oltre al capriolo, tra gli altri animali si possono citare il Tasso, l’Istrice, la Donnola ed il Ghiro. L’ambiente ospita anche diverse specie di rettili ed anfibi, ma il parco è famoso per la presenza e la migrazione di numerose specie di uccelli. Tra le presenze importanti, si deve registrare quella del Falco pellegrino che è tornato dopo molto tempo a popolare stabilmente la falesia.

Parco
Gola della Rossa Frasassi

Sono presenti quasi mille specie botaniche, di cui almeno venti specie endemiche. La vegetazione dell’area, soprattutto nei versanti esposti a sud, è caratterizzata da specie più spiccatamente mediterranee quali il terebinto, la filirea, il corbezzolo; nei versanti esposti a Nord prevalgono le specie più mesofile, quali l’orniello, il carpino nero o il faggio. I settori più elevati del territorio, disboscati in epoca storica, ospitano prati-pascoli densi. La fauna del parco vede la presenza di specie di notevole valore naturalistico, molte delle quali inserite nelle Direttive dell’Unione Europea per la conservazione degli habitat naturali. L’area del Parco offre inoltre rifugio a numerose specie di notevole interesse quali Lupo, Aquila reale e Falco pellegrino. Nelle numerose grotte del comprensorio sono stati rinvenuti il Geotritone italico ed altri rari invertebrati come Nesticus eremita, Meta merianae.

Riserva Gola del Furlo

Numerose e diversificate sono le formazioni vegetazionali presenti nell’area del Furlo: dalla vegetazione ripariale, alla lecceta con relitti di vegetazione mediterranea, dai querceti e orno-ostrieti ai boschi mesofili, sino ad arrivare ai prati e pascoli sommitali. Tra le specie rare e di interesse naturalistico da segnalare: il Citiso nero, lo Spino quercino, il Giaggiolo, numerose orchidee, il Corbezzolo e il Bagolaro. La presenza di numerose specie di Rapaci, che utilizzano le pareti della gola per nidificare e i prati sommitali per la caccia, accreditano un elevato valore naturalistico alla Riserva. Tra i più interessanti si possono osservare: Aquila reale, Pellegrino, Lanario, Sparviere, Albanella minore. Altri Uccelli degni di nota sono: il Rondone alpino, la Rondine montana, il Passero solitario, l’Ortolano, il Gracchio corallino e il Calendro. Tra le numerose specie di Mammiferi si segnalano quelle di maggior interesse naturalistico, quali Lupo, Istrice e Puzzola. Salamandra pezzata, Tritone crestato, sono tra gli Anfibi più interessanti. Anche i Rettili popolano l’area con numerose specie, tra queste: Cervone, Saettone, Vipera comune, Natrice tessellata.

Riserva Ripa Bianca di Jesi

Nelle vicinanze del fiume domina il salice rosso con la presenza del salice da vimini, salice bianco, pioppo nero e pioppo bianco. Sulle rive e nelle zone più umide si sviluppano canneti di canna domestica con altre specie lianose come il luppolo, il vilucchio, la vitalba. La vegetazione acquatica sommersa è costituita in prevalenza da alcune specie di Potamogeton e Zanichella, la vegetazione natante è costituita da lenticchia d’acqua e callitriche. Il bacino del fiume Esino rappresenta, con i suoi diversi habitat, il sito di nidificazione, svernamento ed estivazione di numerose specie di uccelli, con aree idonee alla sosta e all’alimentazione dell’avifauna migratrice.
Tra le specie nidificanti nella garzaia troviamo la Nitticora, l’Airone cenerino, la Garzetta e il Tarabusino. Da segnalare la presenza di una colonica di alzavole e di cormorani. Tra le specie ornitiche di maggior pregio: Cavaliere d’Italia, Spatola, Picchio rosso maggiore e Gruccione.

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