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La felicità del giornalista blogger (New York Times)

Il disappunto che esprimo, quando dico che i giornali italiani online perdono occasioni d’oro nel non avere blog curati da giornalisti all’interno dell’offerta informativa, è sincero e motivato. Non avrei mai potuto esprimere le ragioni di tale dispiacere con la stessa efficacia di come lo abbia scritto David Carr sul New York Times di oggi.

David Carr è un giornalista specializzato nel mondo del cinema, al quale tempo fa il New York Times affidò un blog per seguire il prima, il durante e il dopo degli Oscar. Oggi Carr in ‘24-Hour Newspaper People‘ racconta di come il blog gli abbia cambiato la vita, dal punto di vista professionale.

Oggi Carr, per sua stessa ammissione, si sente più aperto verso le opinioni del lettore, più coinvolto. A tal proposito racconta un aneddoto sul suo commentatore principe che un giorno lo avvisa che per una settimana mancherà, per un impegno e non per mancanza di interesse verso il blog. Carr ci scherza su, arrivando però a dire che l’assenza del commentatore si è fatta sentire non poco.

L’altro aspetto che emerge dal pezzo è quello del giornalista che scrive per Internet: doversi misurarsi ora per ora con le notizie più viste, i dati di accesso al sito, ecc. Il giornalista blogger aggiunge a questo misurarsi il feedback del lettore, cosa che manca in un giornale i cui articoli non sono commentabili.

Now I have become a day trader, jacked in to my computer and trading by the second in my most precious commodity: me. How do they like me now? What about … now? Hmmmm … Now?

Per queste ragioni sostengo sia un peccato che un giornale non abbia nemmeno un blog – Corriere.it, che aspetti? Un forum non è la stessa cosa… – o che non li usi con l’approccio di Carr. E’ un problema di cultura tecnologica? Un problema di carattere sindacale-economico? Non lo so. Mi piacerebbe che qualcuno degli addetti ai lavori potesse esprimersi a proposito.

Nel proseguio della storia Carr racconta di come il direttore di Business 2.0, dopo l’addio di un giornalista passato al blogging a tempo pieno (Om Malik), abbia deciso di stimolare ogni membro del giornale ad aprire un blog e di incentivarne l’uso con bonus economici in base al traffico generato.

Ciò che so è che un giornalista appassionato, aperto al dialogo, coinvolto in quello che scrive e attento alle opinioni dei lettori, è un professionista capace di guidare il cambiamento in corso e non essere costretto a subirlo. E’ cosa da poco?

Link: 24-Hour Newspaper People.

Published in Media & Social media Varie