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Giornalisti, per favore, non confondiamo Grillo con i blogger

Oggi ho avuto una piacevole conversazione con un giornalista di primo piano sul rapporto tra blogosfera e mondo del giornalismo in Italia. Secondo lui la nuova crociata di Beppe Grillo contro i media tradizionali avrà un effetto certo: la reazione dei giornalisti contro i blogger, perché Grillo sarebbe da loro visto come il paladino del web e della blogosfera.

Purtroppo la semplificazione Beppe Grillo = blogger non è una fantasia ma è realtà, testimoniata anche da recenti articoli (vedi commenti) apparsi sulla stampa quotidiana. Equiparare Grillo alla blogosfera è un errore, dal mio punto di vista, non per snobismo verso Grillo, di cui per altro condivido molti contenuti ma non il modo di fare, ma perché il suo blog non è molto diverso dalla comunicazione uno a molti dei grandi media. David Grossman l’ha spiegato meglio di me, parlando di prostituzione emotiva.

Chiunque venga violentemente attaccato è portato, naturalmente, ad una reazione di difesa autoconservativa. Affermare che i giornalisti sono una casta, termine ormai abusato e privo di qualsiasi significato, oltre che criminali e meritevoli di ogni sventure, oltre a non essere dimostrato dai fatti, significa ignorare il funzionamento della macchina dell’informazione, in Italia e all’estero. Il giornalista è un anello della catena dell’informazione, in cui quanto meno va aggiunto l’editore. Il pubblico che acquista e determina il gradimento di questa o quella testata, attraverso l’ascolto e l’attenzione, è un altro anello da non sottovalutare.

Su queste pagine ho più volte criticato, citando fatti specifici, cattivi comportamenti dei media e dei giornalisti, così come ne ho evidenziato le scelte intelligenti e innovative. Lo stesso vale per la blogosfera, non solo in Italia. In questo momento all’estero si discute se la blogosfera tecnologica sia diventata pigra e troppo rivolta ad apparire negli strumenti di aggregazione (Digg e Techmeme), con un dibattito vivace e variegato.

La verità rivelata non esiste, eccetto per qualche seguace che ha perso il lume della ragione (vedi commenti alla mancata intervista a Grillo di Alessandro Giglioli). Ci sono giornalisti professionali e non professionali, così come ci sono blog spazzatura e blog di qualità. Generalizzare, in un senso o in un altro, è sbagliato anche solo perché il mondo è più complesso di quanto appaia.

Il rischio che una nuova ondata di attacchi colpisca la blogosfera, nelle prossime settimane, è concreto. Mi appello all’intelligenza dei singoli perché ciò non accada. Sono ingenuo? Forse. La contrapposizione tra blogger e giornalisti è così anacronistica che è veramente triste pensare di ricadere ancora in questo tunnel, nello stesso momento in cui fuori dall’Italia i giornali sono pieni di blog ben curati e ben utilizzati, dai giornalisti! E’ utopico pensare che anche qui possiamo fare questo salto culturale, senza farsi condizionare dal comico genovese?

Published in Media & Social media

28 Comments

  1. Zyon Zyon

    Fondamentalmente sono d’accordo con quanto scritto nel tuo post.
    Ci tengo a sottolineare una cosa però: i bacino d’ascolto della stampa tradizionale è molto alto rispetto ai blog e non si può solo dire che ci sono i buoni e i cattivi. La stampa e la televisione DEVONO fare informazione e farla bene. Quando Riotta mi dice che il Tg1 aspira a modelli anglosassoni mi viene rabbia. Se fai uno zapping dei telegiornali ripetono tutti la stessa nenia, gli stessi servizi e le stesse analisi.
    Certo Grillo sbaglia i toni, ma prima di lui, i blogger si masturbavano in rete, mentre ora hanno acquisito nuova visibilità.
    Un saluto

  2. rossouomo rossouomo

    Anche Beppe Grillo ogni tanto dice una cosa giusta e poi solidarizza con i teppisti. bel senso civico.

  3. Probabilmente è utopico, visto che viviamo nel paese del bianco-o-nero, del destra-o-sinistra. Nel momento in cui qualunque cosa viene vissuta come una competizione in cui tifare per l’una o l’altra parte, è difficile ragionare per sfumature.

    D’altra parte, resto ingenuamente fiducioso nell’intelligenza dell’italiano medio. Non è esterofilia, è che non ho mai vissuto in altri paesi quindi parlo del mio e spesso la mia fiducia si è rivelata mal riposta.

  4. Caro Luca

    ti cito:’la reazione dei giornalisti contro i blogger’, mi spieghi il significato di questa frase? Che significa? Proprio non ho capito. I blogger? Chi? Quali? I centinaia di milioni di blogger del mondo? Quelli degli adolescenti che non sanno nemmeno cosa sia l’editoria perchè la ignorano? I giornalisti? quali? quelli che gli editori vogliono far fuori non rinnovandogli il contratto?

    Ti informo che ogni mattina dal mio amico edicolante vedo sempre più signore di tutte le età che rinunciano a comprare le loro riviste e giornali preferiti perchè non ce la fanno e perché i giornali sono aumentati e fanno storie per 5o centisimi.

    Mi sembra di capire che, tra clienti rinunciatari e editori che fanno orecchie da mercante e sono seduti sulla sponda aspettando…, qui se c’è qualcuno che deve temere sono proprio i giornalisti

    E poi se proprio vogliono come dice un eroe dei nostri giorni:
    ‘If they want war, we’ll give ‘em war’

  5. Credo che ci sia molta confusione e molta ignoranza sul fenomeno dei blog e su tutto quello che riguarda la blogosfera. Lo sviluppo vertiginoso di tantissime voci che dialogano tra di loro attraverso i nostri blog, porta ad una condivisione di pensieri, una aggregazione di opinioni, idee, mai vista, che fa paura a chi vuole controllare le informazioni.
    Tutto questo non può essere fermato, ne dai media, ne dalla politica.
    Sarebbe stupido ed impossibile combattere contro la diffusione dei blog e delle loro idee, sarebbe come voler impedire all’acqua di scorrere.
    Ma il mondo è pieno di stupidi che cercano di fermare le idee, i pensieri e i sogni di chi pensa e quindi teniamo alta la guardia.

  6. luca purtroppo devo contraddire il tuo ragionamento. grillo è la blogofera. i suoi post, i video e i monologhi condizionano tutti i blogger. quanti blogger oggi parlano della mancata intervista? una numero spropositato. solo lui riesce a dividere il dibattito, a fare opinione. riesce a impegnare anche il nostro tempo, che pure lo detestiamo. è così: bisogna ammetterlo.

  7. Pandemia Pandemia

    Un conto è smuovere, un conto è rappresentare. Grillo rappresenta la blogosfera Antonio? Non credo proprio.

    Un conto è parlarne, un conto è associarsi a lui. Sono due cose diverse, non credi?

  8. Non c’è nessun rappresentante della blogosfera (o presunto candidato blogger), si rappresenta da sola nella sua totalità e diversità di voci.
    Grillo è un comico che utilizzando come canale il suo blog gioca a fare politica: ma fare davvero politica è dell’altro. Ha i commenti ma non vi risponde anche perchè la mole è altissima; scrive probabilmente a 4 mani o più con uno staff dunque non è personalissimo come blog.
    Insomma torniamo sempre sulle stesse questioni: l’unico pregio che si può dare a Grillo è quello a volte di fare da megafono o riuscire, soprattutto nei confronti dei media ,dei suoi estimatori, a dare voce a questioni spinose e spararle nel silenzio generale della politica.

    Lancio una provocazione: e se anche Luttazzi utilizzasse il suo blog in questo modo?

  9. Grillo, e la cosa mi spiace, ha attaccato i politici per lungo tempo, e ancora lo fa, accusandoli di chiudersi a riccio nella loro torre d’avorio, di non aprirsi al confronto con le parti opposte e di mantenere un atteggiamento aggressivo che a lungo andare stanca il cittadino, però lui non mi è parso abbia fatto il contrario, ha mantenuto sempre un tono estremamente violento nei confronti dei suo bersagli ed è rimasto chiuso nella sua torre, lo leggiamo in questi giorni sul blog di Gilioli, non si è sottoposto al confronto.
    La cosa che più mi secca è che sia stato attribuito a lui il ruolo di primo uomo della blogsfera italiana e che si veda in lui un rappresentante di tutto questo mondo. La blogsfera è un insieme collettivo di persone, con mille voci e differenze, lo si deve capire, e lo dovrebbe capire anche chi ha lasciato certi commenti per partito preso. La forza di tale mondo è la colletività, certo, ma anche le piccole sfumature tra uno e l’altro, collocare tutto sotto un’unica voce sarebbe un grosso errore.

  10. ‘Il rischio che una nuova ondata di attacchi colpisca la blogosfera, nelle prossime settimane, è concreto. Mi appello all’intelligenza dei singoli perché ciò non accada. Sono ingenuo? Forse. La contrapposizione tra blogger e giornalisti è così anacronistica che è veramente triste pensare di ricadere ancora in questo tunnel, nello stesso momento in cui fuori dall’Italia i giornali sono pieni di blog ben curati e ben utilizzati, dai giornalisti! E’ utopico pensare che anche qui possiamo fare questo salto culturale, senza farsi condizionare dal comico genovese?’.

    E’ molto condivisibile come chiudi il post. Io mi chiederei anche il motivo per il quale Gilioli sia stato salutato un po’ da tutti i blogger come esempio specchiato di come si fa un’intervista. A me pare che abbia fatto il furbetto. Grillo ha torto marcio, ma il meccanismo con il quale Gilioli è ora osannato da moltissimi blogger è più o meno il meccanismo per il quale Grillo ha un fottìo di truppe cammellate: conformismo. E i blog questo rischio lo corrono assai.

    Un saluto

  11. Io sono fiducioso nei blogger, ma per niente in Grillo…
    Credo sia il male della controinformazione in Italia.

    Ci vorrebbe una contro-controinformazione per far capire agli italiani che i prolemi che hanno veramente sono molto lontani da quelli propinati dal Dio Ciccione Parruccoso Amico Dei Banchieri Usurai, in arte Beppe Grillo…

  12. E’ proprio questa volontà di creare un’identità, che diventa ‘una casta’ quando la si vuole cumunicare come negativa e da aggredire, che è il problema.
    Non esiste ‘il blogger’. Come non esiste ‘il cittadino’, ‘il poliziotto’ o ‘il lattaio’.

    La ‘blogosfera’ è ampia e differenziata come lo è la popolazione umana. Dire che i blogger sono tutti adolescenti in crisi esistenziale è una forzatura come dire che sono i veri portatori della verità e della notizia non censurata.

    Se qualcuno cerca di creare un’identità unica, è difficile lo faccia per il bene. Cerca solo di creare un cubo per poter poi trovare lo spigolo da cui attaccarlo.

    E Grillo si presta alla grande per essere uno spigolo da cui partire all’attacco della ‘blogosfera’.

  13. luca che ti piaccia o no grillo fa opinione. quanti blog oggi si occupano di lui?

  14. Caro Luca,
    Sono un po fuori dal coro non perchè sono grillino, anzi. Spessissimo non condivido ne contenuti ne metodi. Altre volte li condivido per simpaia o per semplice affinità di sentimenti.

    La cosa che però non condivido ancora è il concetto di ‘blogosfera’. Può darsi che io abbia una visione distorta di questo contesto ma non riesco a capire quante e quali blogosfere ci siano.
    Dirò di più. Nemmeno la rete è una RETE.
    Cerco di spiegarmi. Inter – Net sta a significare INTERCONNESSIONE di più reti. E già questo è significativo dal punto di vista tecnologico.
    Sulle prospettive poi, chissà quante ce ne sono. Ognuno vive la rete a modo suo. Secondo la sua prospettiva.

    Per il blog IMHO vale la stessa visione. Quante blogosfere ci sono? Anche qui tecnicamente ci sono i network (splinder, blogosphere, nova, ecc), poi le comunità: BB? E altre forme ancora.
    Mi risulta ancora difficile capire perchè moltissimi blogger italiani continuino a dire che Grillo NON E’ UN BLOGGER.
    Per me lo è. A modo suo. Con la sua prospettiva. Con la sua strategia.
    Insomma è blogger perchè usa quel mezzo.

    Altra cosa è dire sono daccordo, non daccordo. Sui contenuti sul metodo ecc.
    Secondo me sull’intervista di Giglioli vale la pena soffermarsi sull’opportunità persa da Grillo e sul suo concetto di contradittorio. Ma ho letto troppi commenti che non aspettavano altro per dire….’l’avevo detto che non era un blogger’.

    Quoto, invece, in toto la tua parte ‘Ci sono giornalisti professionali e non professionali, così come ci sono blog spazzatura e blog di qualità. Generalizzare, in un senso o in un altro, è sbagliato anche solo perché il mondo è più complesso di quanto appaia.’.

    Purtroppo, penso, che siamo solo all’inizio. Vedo (e l’ho scritto anche su un mio piccolo pezzo) una feroce campagna di Grillo GENERALIZZATA contro la stampa. Se farà di ogni erba un fascio, farà un errore madornale.

    Salviamo i buoni giornalisti e i buoni bl

  15. Grillo è un personaggio che si è dimostrato abile a suscitare emozione con povertà di mezzi e contenuti.
    La povertà di contenuti è comune a tutti coloro i quali divengono dei demagoghi (sia detto senza volontà di offendere).
    La povertà dei mezzi se raffrontata alla forza dei risultati almeno sino ad ora è notevole ed è quella che ha fato scattare il ‘fenomeno’.
    E’ vero: Grillo non è un blogger sino in fondo, ma il blog èuno stumento di libera espressione molto autonoma e molto destrutturata (se lo si vuole) dunque è un concetto in se stesso molto open.

  16. Grillo è un fenomeno importante da un punto di vista comunicativo e sociale. fa parlare di sè e ha riacceso in Italia il dibattito politico e culturale. e fin qui ok. tuttavia secondo me (e l’ho pure scritto in tempi non sospetti) il suo sito/blog ha poco a che spartire con il resto della blogosfera. c’è molto marketing (il che, sia chiaro, di per sè non è un delitto) dietro a quello che è un imponente esperimento per gestire online il consenso, il conflitto sociale e le modalità di partecipazione alla vita e al dibattito politico.

  17. SciPiozZo SciPiozZo

    ma chi sei per dire chi è un ‘vero blogger’ e chi no?

    la rete è liberta’ e chiunque puo’ usare il suo blog come cazzo gli pare, sto fatto che i blog devono perforza dialogare e collaborare per far parte della ‘blogosfera’ mi pare una cazzata da NERDS;

    tra l’altro il blog di grillo è oggettivamente un ottimo blog, ben corredato con immagini, video e interviste; non dialoga con gli altri blog? fa un uso ‘monologhista’ dello spazio che ha a disposizione? c’è SPAM nei commenti? non ti ha mai crosspostato e ci sei rimasto male? oddio ma CHISSENEFREGA, è pur sempre il blog più seguito in italia, l’ottavo nel mondo secondo tenchorati e secondo me, mio caro pandemia, ‘CI SEI ANDATO IN PUZZA’ come si dice a roma: ‘STAI A ROSICA” e te la tiri pure.

    tra te e gilioli (di cui vi consigio di leggere il suo migior delirio, ‘SESTO POTERE’ uscito sull’espresso di alcuni mesi fa) non c’è molta differenza.

  18. ‘… si è dimostrato abile a suscitare emozione con povertà di mezzi e contenuti … ‘

    io ci andrei piano con questa affermazione: dietro al blog di Grillo c’è la Casaleggio, che non è poco …

  19. ‘una feroce campagna di Grillo GENERALIZZATA contro la stampa. Se farà di ogni erba un fascio, farà un errore madornale.’

    Difficile in Italia non fare di tutta la stampa un fascio. Quando ho studiato giornalismo, ho capito che i meccanismi principali con cui se la prende Grillo non dipendono dalla singola testata, ed è vero che non si salva praticamente nessuno…

  20. Io sono fiducioso nei blogger, ma per niente in Grillo…
    Credo sia il male della controinformazione in Italia.

    Ci vorrebbe una contro-controinformazione per far capire agli italiani che i prolemi che hanno veramente sono molto lontani da quelli propinati dal Dio Ciccione Parruccoso Amico Dei Banchieri Usurai, in arte Beppe Grillo…

  21. red-made red-made

    Il Grillo ultimamente si confonde con troppe realtà, semipolitco, semimedia, semiblogger, semicomico, tutto ciò lo porta ad essere semiserio dunque non integro.

  22. red-made red-made

    Il Grillo ultimamente si confonde con troppe realtà, semipolitco, semimedia, semiblogger, semicomico, tutto ciò lo porta ad essere semiserio dunque non integro.

  23. isline isline

    La blogosfera è un fenomeno complesso e poco capito: quando ho aperto un blog, visto che il mio ‘tema’ non era ‘l’informazione’, sono stata guardata come quelle bambine che scrivono e custodiscono gelosamente il proprio diario segreto…
    La contrapposizione tra blogger è giornalisti mi sembra assurda e ridicola, ma c’è da sottolineare che però molti blogger mostrano più spirito di osservazione di molti giornalisti impigriti, ansicchè stimolati, dalle traboccanti informazioni della rete.

  24. emiliano emiliano

    Che Grillo non sia il più idoneo rappresentante dell’universo dei blogger italiani dovrebbe essere ormai cosa universalmente condivisa. Invece se ne continua a parlare in questi termini sulla stampa perchè alcuni giornalisti sono profondamente ignoranti e scrivono di Internet senza sapere nemmeno come funziona la posta elettronica e/o perchè si ritiene che le semplificazioni della realtà siano paganti e quindi conviene mantenere Grillo come ‘rappresentazione sociale’ deviante del blogger tipo. Detto questo, si può parlare davvero di una sorta di conflitto tra giornalisti e blogger? Mi sembra uno scenario improbabile. Per 2 motivi (confesso che per pigrizia non ne cerco altri, ma potrebbero essercene): 1) Come fatto già notare da un altro commento, non esistono due mondi netti e separati, nè rappresentanze riconosciute formalmente (soprattutto per i blogger). Vogliamo ipotizzare che TUTTI i giornalisti siano contro TUTTI i blogger? Naaaa!!! O che alcuni giornalisti (l’elite più visibile) siano contro alcuni blogger (anche in questo caso, l’elite più visibile)? E allora, che importa? Normale dinamica di confronto che può avere momenti conflittuali. 2) I giornalisti hanno bisogno dei blogger (che li citano e fanno loro pubblicità) più di quanto i blogger hanno bisogno dei giornalisti.

  25. Ivo Ivo

    Ho trattato la stessa cosa pochi giorni fa e ancora prima ho avuto modo di tirare delle madonne su Grillo e il suo perbenismo politico opportunista.Parlando della legge Levi-Prodi in primis e di quelle che verranno in dopis,è indiscutibile che voglia colpire Grillo,colpendo allo stesso tempo,tutti i blogger che sfruttano la rete per sfogare,con parole di libertà(se ne abbiamo ancora),la loro frustrazione verso questo Stato,verso questo mondo.

    A Grillo bisognerebbe insegnare qualche nuovo termine,cito ‘Affermare che i giornalisti sono una casta, termine ormai abusato e privo di qualsiasi significato, oltre che criminali e meritevoli di ogni sventure, oltre a non essere dimostrato dai fatti, significa ignorare il funzionamento della macchina dell’informazione, in Italia e all’estero.’

    Confido che molti politici che sfruttano la rete come Di Pietro si oppongano ad imminenti reazioni del mondo politico alla nuova battaglia di Grillo,e spero,prego che Grillo la smetta di combattere,perchè può vincere una battaglia,ma la guerra sappiamo tutti chi la vince…

  26. UMI UMI

    Quindi secondo te Grillo dovrebbe stare zitto solo perché lo ‘stato’ minaccia i blogger con tasse e vessazioni, che sono poi di routine in questo paese, per questo si stà tentando di mettere i blogger contro Grillo, ‘sennò tocca chiude’ … non è male come strategia ed attacco al Grillo parlante, quanto meno è intelligente, migliore di quello di Gilioli, ben studiato direi, spaventare il mondo dei blog (la gente) e rivoltarla contro Grillo dandolo in pasto come la causa delle possibili vendette di ‘stato’, me piace, è bellissimo ci si può fare un copione … clap clap clap!

    La definizione blogger non significa un c…o, bravo o idiota che sia è uno che scrive il suo pensiero, il giornalista è diverso, è uno che scrive e divulga il pensiero degli altri, almeno questo accade nel 90% dei casi, il restante 10 sono quelli bravi, ma non li leggiamo sul Corriere!

  27. Regolo Regolo

    Ciao Luca,
    io credo che rappresentare e smuovere la blogosfera possano andare di pari passo nel caso di Grillo.
    Mi spiego meglio.
    Grillo smuove la blogosfera perchè spesso proprio dal suo blog partono le discussioni più accese e frequentate (basta un occhio su BlogBabel per notarlo), senza contare quanti blog parlano di questo argomento solo nelle ultime ore.
    Allo stesso modo però il suo blog rappresenta la blogosfera stessa, non solo perchè è il primo ad essere citato negli articoli dei quotidiani che saltuariamente parlano di web, ma perchè è anche il primo riferimento per i vari neofiti o per tutta la gente comune che non utilizza quotidianamente la rete. Grillo ha aumentato l’interesse verso un fenomeno che per noi è comune ma per molti è ancora più che trascurabile.
    Ma in fondo anche se ci rappresenta al massimo ci si prenderà un pò di invettive da qualche giornalista vendicativo,sono però fiducioso che non ci sarà il pericolo di ‘ondate di attacchi’ o di ‘ricadere nel tunnel’! 🙂

  28. mauro mauro

    imho. Vi è analogia tra il rapporto informazione sul web – informazione sui media ‘tradizionali’ e quello, nel mondo musicale, file – CD. I primi stanno vincendo. Personalmente, se posso avere dei fatti una conoscenza approfondita, variegata, professionale e disinteressata sul web, perché dovrei ascoltare un tizio, colto e preparato solo in rari casi, che scrive su giornali politicamente diretti quasi sempre per motivi estranei a una corretta informazione? Nel senso comune, che ci prende sempre, i giornali sono visti ormai come bollettini aziendali. Credo sia l’istinto di sopravvivenza che provoca attacchi anche legislativi all’indipendenza dell’info-web, e tutto può essere usato a pretesto. Se non è Grillo saranno i diari degli assassini o le foto di ragazze nude. Se non riuscirà a imbrigliare il web (cosa che auspico), il giornalismo professionale per avere un futuro dovrà reiventarsi un metodo, una indipendenza, una preparazione che al momento attuale non c’è. Non per colpa degli attori. Al tempo poteva bastare un cognome, adesso occorre mestiere.

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