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Il passaparola arriva su Repubblica

Con piacere noto che anche Repubblica dedica spazio ad un buon pezzo di Gabriele Di Matteo sul passaparola e Internet. Il pezzo, godibile e tutto sommato equilibrato, tratta dell’argomento citando alcuni esempi, noti e meno noti.

Perché si cercano queste nuove forme marketing che si propagano da persona a persona?
La risposta è in una ricerca condotta da Aegis, colosso europeo che compra spazi pubblicitari sui media: ‘Raggiungere un ragazzo quindicenne con un messaggio televisivo in prima serata, ti costa oltre 400 euro perché i giovani che guardano la tv sono ormai pochissimi, rispetto a quelli attaccati alla rete, che solo in Italia conta 24 milioni di utenti’ sottolinea Walter Hartsarich presidente di Aegis Media Italia. ‘La personalizzazione del messaggio è diventato l’obiettivo primario degli inserzionisti. Ho un amico americano che prima di comprare ogni cosa consulta i forum i cui utenti commentano i prodotti che hanno appena acquistato. Ha fatto così per la macchina, il telefonino, la nuova lavatrice della moglie’. Alla Forrester Research , Paul Jackson ricorda che molti utenti della Rete sono ‘ormai impermeabili ai tradizionali messaggi pubblicitari sul web’ come ad esempio i banner.

Peccato che non si citi l’influenza dei blogger nel generare passaparola online, aspetto da non sottovalutare e che nell’articolo non appare in alcun modo.

Il 2008 sarà un anno importante da questo punto di vista. Molte attività bollono in pentola

LEGGI: Il passaparola è lo spot più efficace.

Published in Varie

14 Comments

  1. E’ onestamente straordinario.
    Una realtà che supera ogni fantasia.
    Saltare a pié pari direttamente i media ed utilizzare i singoli come promoter.
    Sino ad ora l’avevano fatto ma usando trucchi, convincendoci e facendo si che noi convincessimo altri inconsapevolmente.
    Ora, invece, diventa tutto persino ‘sfacciato’.
    Ho idea, comunque, che durerà il tempo di una moda.

  2. Io consulto Google prima degli acquisti e di solito cerco quello che cercherei in caso avessi già acquistato l’oggetto e avessi problemi.
    Così facendo spesso finisco su forum ma anche su blog.
    Per fare un esempio, se volete acquistare una Adsl Tele2 prima cercate con google ‘tele2 filtri’ 🙂

  3. Il fatto che il giornalista abbia citato i forum ma non i blogger dimostra invece che in Italia c’è ancora molta strada da percorrere in tema di nanopublishing 😉 Peraltro, la gente usa in massima parte google e il risultato è che per forza di cose conosce più i forum che i blog, visto che escono spesso prima nelle ricerche.

    Cosa ti fa pensare che il 2008 sarà un grande anno? In particolare, intendo.

  4. Anch’io l’ho notato con piacere… ma non ho certo trovato l’articolo un granchè: il solito ‘mischione’ di notizie condito con il solito stile compiaciuto di chi scrive convinto di stupire i propri lettori (e poi: ti ritrovi nella definizione di ‘widget’ data dall’autore?).
    Meglio quello di Corriere.it, che non scomoda Yang e Gladwell ma almeno spiega un po’ meglio la storia dei tassisti londinesi che promuovono la Thailandia:
    Tassisti-testimonial: è lo spot-passaparola
    http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_14/tassisti_pubblicita_passaparola_53ba028c-c2c2-11dc-ab8f-0003ba99c667.shtml

  5. IL peso dei blog è sempre maggiore infatti in america stanno organizzando da tempo e infiltrando nei network dei finti consumatori che invece pubblicizzano prodotti per davvero facendo delle recensioni a favore ma fasulle

    cio cio

    dubbitate gente

  6. E’ onestamente straordinario.
    Una realtà che supera ogni fantasia.
    Saltare a pié pari direttamente i media ed utilizzare i singoli come promoter.
    Sino ad ora l’avevano fatto ma usando trucchi, convincendoci e facendo si che noi convincessimo altri inconsapevolmente.
    Ora, invece, diventa tutto persino ‘sfacciato’.
    Ho idea, comunque, che durerà il tempo di una moda.

  7. Io consulto Google prima degli acquisti e di solito cerco quello che cercherei in caso avessi già acquistato l’oggetto e avessi problemi.
    Così facendo spesso finisco su forum ma anche su blog.
    Per fare un esempio, se volete acquistare una Adsl Tele2 prima cercate con google ‘tele2 filtri’ 🙂

  8. Il fatto che il giornalista abbia citato i forum ma non i blogger dimostra invece che in Italia c’è ancora molta strada da percorrere in tema di nanopublishing 😉 Peraltro, la gente usa in massima parte google e il risultato è che per forza di cose conosce più i forum che i blog, visto che escono spesso prima nelle ricerche.

    Cosa ti fa pensare che il 2008 sarà un grande anno? In particolare, intendo.

  9. Anch’io l’ho notato con piacere… ma non ho certo trovato l’articolo un granchè: il solito ‘mischione’ di notizie condito con il solito stile compiaciuto di chi scrive convinto di stupire i propri lettori (e poi: ti ritrovi nella definizione di ‘widget’ data dall’autore?).
    Meglio quello di Corriere.it, che non scomoda Yang e Gladwell ma almeno spiega un po’ meglio la storia dei tassisti londinesi che promuovono la Thailandia:
    Tassisti-testimonial: è lo spot-passaparola
    http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_14/tassisti_pubblicita_passaparola_53ba028c-c2c2-11dc-ab8f-0003ba99c667.shtml

  10. IL peso dei blog è sempre maggiore infatti in america stanno organizzando da tempo e infiltrando nei network dei finti consumatori che invece pubblicizzano prodotti per davvero facendo delle recensioni a favore ma fasulle

    cio cio

    dubbitate gente

  11. Ivo Ivo

    Già, la nuova frontiera è il marketing del passaparola. Traduzione: commercializzare anche l’amicizia e la fiducia tra le persone. Facebook sta dando lezioni di marketing a questo riguardo. Consiglio la lettura di questo articolo dal Guardian ‘With friends like these …’ http://www.guardian.co.uk/technology/2008/jan/14/facebook

  12. Andrea@Marketing Reloaded Andrea@Marketing Reloaded

    I media stanno riscoprendo tecniche antichissime di marketing (e forse le più efficaci), di cui se ne parla su tutti i manuali.
    La vera novità è quella che dice Luca, ovvero l’amplificazione del fenomeno grazie ad Internet e ai blog: ciascuno può dire la sua opinione, confrontarsi con altri e ‘insidiare’ i siti ufficiali. Come giustamente evidenzia Alberto, i contenuti genearati dagli utenti che parlano bene (o male) di un prodotto sono molto più numerosi e ben posizionati nei motori di ricerca rispetto a quelli ufficiali e controllati dalle marche.

  13. Ivo Ivo

    Già, la nuova frontiera è il marketing del passaparola. Traduzione: commercializzare anche l’amicizia e la fiducia tra le persone. Facebook sta dando lezioni di marketing a questo riguardo. Consiglio la lettura di questo articolo dal Guardian ‘With friends like these …’ http://www.guardian.co.uk/technology/2008/jan/14/facebook

  14. Andrea@Marketing Reloaded Andrea@Marketing Reloaded

    I media stanno riscoprendo tecniche antichissime di marketing (e forse le più efficaci), di cui se ne parla su tutti i manuali.
    La vera novità è quella che dice Luca, ovvero l’amplificazione del fenomeno grazie ad Internet e ai blog: ciascuno può dire la sua opinione, confrontarsi con altri e ‘insidiare’ i siti ufficiali. Come giustamente evidenzia Alberto, i contenuti genearati dagli utenti che parlano bene (o male) di un prodotto sono molto più numerosi e ben posizionati nei motori di ricerca rispetto a quelli ufficiali e controllati dalle marche.

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