Skip to content →

Corriere.it libera l’archivio del Corriere della Sera

Internet in Italia sta cambiando. Il mezzo comincia finalmente a diventare più centrale nella strategia degli editori di carta ed è un ottimo segno. Gli investimenti pubblicitari crescono e per prendersi la fetta più ricca è bene accumulare il maggior numero di pagine viste con tutte le strategie possibili, purché il proprio dominio sia primo nella classifica dei più visitati per Nielsen.

La prima carta fu inserire tutte le testate e le proprietà del gruppo editoriale sotto un unico dominio. Strategia adottata ad arte da Repubblica.it prima e da Corriere.it poi per le testate del Gruppo Edit. l’Espresso e per RCS Mediagroup. Poi fu l’era dei servizi di qualsiasi genere, non ultimi i dizionari, mossa valorizzata da Corriere.it.

Cos’altro giocarsi ora? Corriere.it, primo in Italia, libera l’archivio del giornale cartaceo, prima a pagamento, dal gennaio 1992 ad oggi. Il modello è quello del New York Times: più pagine disponibili, più ricerche in archivio, più link dai blog e dai social media, più pagine viste. Tra poco più di un mese, con la disponibilità delle statistiche di febbraio 2008, vedremo se e di quanto si sarà ridotto il distacco tra Repubblica e Corriere. Se il trend sarà a favore del quotidiano milanese, magari con un sorpasso, è prevedibile che Repubblica e tutti gli altri, per la forma testuale degli articoli, seguiranno in scia.

Rileggendo le dichiarazioni di Pratellesi, in risposta ad un lettore al lancio del nuovo Corriere.it ad ottobre scorso, sembra che questa mossa fosse da tempo meditata…

Caro Marco, in realtà anche il NYT ha lasciato la
sua edizione elettronica del quotidiano cartaceo a pagamento. Ha reso
accessibili gratuitamente i pezzi presi dalla carta e inseriti nel
sito. Cosa che, peraltro, noi facciamo da sempre.


oppure anche i lettori hanno contribuito a generare questo cambiamento.

LEGGI: L’archivio del Corriere della Sera dal 1992 ad oggi.

Published in Media & Social media

3 Comments

  1. Alberto Alberto

    Ho fatto tre ricerche. Molto soddisfacente.

  2. Finalmente!
    Il merito di questo cambiamento non sta solo nei probabili commenti ricevuti dagli esterni, ma anche perché qualcuno dall’interno ha fatto delle riflessioni. Io (per esempio!), quando ero in Dada, qualche email a riguardo l’avevo mandata ai cugini di RCS, ma mi sono sempre sentito rispondere che il servizio e-dicola (la precedente versione a pagamento) era un servizio che aveva un senso mantenere in piedi perché portava soldi.
    Personalmente io questa cosa non l’ho mai capita e noto che finalmente anche chi poteva, ha fatto cambiare rotta al Corriere.

  3. oggi l’ho provato e non funzionava
    che sfiga

Comments are closed.