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I blog tornano sulla copertina di Business Week

Business Week torna sull’uso dei blog, a tre anni dalla prima copertina, con un’altra copertina e altri articoli d’approfondimenti. Merita la lettura da parte di chi segue il blogging nella sua evoluzione per l’uso relativo alla comunicazione aziendale e in ambito business.

Per chi non ha tempo di leggere consiglio inoltre l’ascolto del podcast delle storie di copertina di Business Week, in cui il direttore capo si intrattiene per quindici minuti con l’autore dell’articolo piΓΉ importante del numero.

Un aggiornamento dopo aver letto tutta la storia di copertina.

LEGGI: Business Week torna sui blog.

Published in Varie

10 Comments

  1. Scusa Luca, ma una copertina intitolata ‘Beyond blogs’ (traduco: Oltre i blog), ti pare dedicata ai blog o (suggerisco) al fatto che negli ultimi tre anni sono emerse, oltre ai blog, moltre altre applicazioni piu’ interessanti?

    Capisco che tu legga ideologicamente tutto, e che tu non possa ammettere che qualcuno dica che i blog hanno passato la loro fase di ‘momentum’, come dicono gli anglosassoni, ma questo e’ il significato della copertina di Business Week. E anche al talebanesimo e alla falsificazione delle informazioni c’e’ un limite di decenza, suvvia…

    Segnalo in particolare una frase, dell’editoriale di apertura:
    ‘According to a recent study from Forrester Research (FORR), only a quarter of the U.S. adult online population even bothers to read a blog once a month’.

    Quindi il discorso procede su Facebook, Myspace, Linkedin, Twitter, e su quelli che vengono definiti genericamente ‘social connectors’, non sui blog.

    Altra frase interessante, su British Telecom:
    ‘People at BT now embrace a full range of online tools’.

    Come ho sempre detto da anni, le persone usano piu’ strumenti, non uno solo, di certo il piu’ importante non sono i blog.

    Poi, sempre nell’editoriale, si racconta come emblematioc il caso di Steve Rubel, che aveva un blog di grande successo e lo ha abbandonato.

    Insomma, Conti, beyond, beyond… non sui blog. Se continuate cosi’ ci tocchera’ scrivere dei pezzi di analisi su come i bloggher manipolano e falsificano deliberatamente l’informazione.
    πŸ˜‰

    Ciao, Fabio.

  2. Pandemia Pandemia

    Carissimo,

    si parla di social media, di cui i blog fanno parte, e di microblogging, come Twitter. Concordi?

    Oltre i blog ci sono quindi i blog e altro, ma non certo altro senza blog. πŸ™‚

    I talebani stanno altrove.

    Steve Rubel usa molto Twitter che, indovina?, Γ¨ microblog πŸ™‚

  3. Ho commentato nel post sopra, Conti. Valuta un po’ tu chi non ha letto (o non ha capito) l’articolo….
    πŸ˜‰

    E la frase talebana a cui rispondevo qui era tua, questa:

    Luca Conti:
    ‘Oltre i blog ci sono quindi i blog e altro, ma non certo altro senza blog’

    Credo che questo si commenti da solo. Senza blog non esiste nulla. Anzi, se scomparissero i blog non esisterebbe piu’ Internet, vero?

    Dopodiche’, tu come Granieri et al., sempre bravi a non rispondere e spostare il discorso su terreni di non sense.

    Ciao, Fabio.

  4. Certo, Luca, certo, conosco a memoria il discorso, sono anni che lo sento fare dalla blogosfera Vib e dai suoi Signori Maestri.

    Potrei farlo io, ormai, a memoria: tutto quello che esisteva prima dei blog non serviva a nulla, anzi, non esisteva. Tutto quello che verra’ dopo i blog avra’ visto la luce solo grazie al fatto che i blog gli hanno aperto la strada, anzi, sara’ la naturale evoluzione dei blog. Senza i blog non esisterebbe nulla.

    Mi sembri Granieri quando spiega che il successo di Second Life e’ dovuto alle licenze Creative Commons e che quando gli spieghi che non e’ cosi’ lascia semplicemente cadere il discorso, pur di non ammettere un suo errore.

    Resta un titolo di copertina molto chiaro: ‘Beyond’… E se non e’ talebanesimo questa tua (vostra) ostinazione, che cosa sarebbe?

    Ciao, Fabio.

  5. Pandemia Pandemia

    Allora non hai letto l’articolo… pensavo giudicassi a ragion veduta, mi sbagliavo.

    Inutile discutere allora. Ho perso tempo e hai perso tempo tu a commentare.

  6. Scusa Luca, ma una copertina intitolata ‘Beyond blogs’ (traduco: Oltre i blog), ti pare dedicata ai blog o (suggerisco) al fatto che negli ultimi tre anni sono emerse, oltre ai blog, moltre altre applicazioni piu’ interessanti?

    Capisco che tu legga ideologicamente tutto, e che tu non possa ammettere che qualcuno dica che i blog hanno passato la loro fase di ‘momentum’, come dicono gli anglosassoni, ma questo e’ il significato della copertina di Business Week. E anche al talebanesimo e alla falsificazione delle informazioni c’e’ un limite di decenza, suvvia…

    Segnalo in particolare una frase, dell’editoriale di apertura:
    ‘According to a recent study from Forrester Research (FORR), only a quarter of the U.S. adult online population even bothers to read a blog once a month’.

    Quindi il discorso procede su Facebook, Myspace, Linkedin, Twitter, e su quelli che vengono definiti genericamente ‘social connectors’, non sui blog.

    Altra frase interessante, su British Telecom:
    ‘People at BT now embrace a full range of online tools’.

    Come ho sempre detto da anni, le persone usano piu’ strumenti, non uno solo, di certo il piu’ importante non sono i blog.

    Poi, sempre nell’editoriale, si racconta come emblematioc il caso di Steve Rubel, che aveva un blog di grande successo e lo ha abbandonato.

    Insomma, Conti, beyond, beyond… non sui blog. Se continuate cosi’ ci tocchera’ scrivere dei pezzi di analisi su come i bloggher manipolano e falsificano deliberatamente l’informazione.
    πŸ˜‰

    Ciao, Fabio.

  7. Pandemia Pandemia

    Carissimo,

    si parla di social media, di cui i blog fanno parte, e di microblogging, come Twitter. Concordi?

    Oltre i blog ci sono quindi i blog e altro, ma non certo altro senza blog. πŸ™‚

    I talebani stanno altrove.

    Steve Rubel usa molto Twitter che, indovina?, Γ¨ microblog πŸ™‚

  8. Certo, Luca, certo, conosco a memoria il discorso, sono anni che lo sento fare dalla blogosfera Vib e dai suoi Signori Maestri.

    Potrei farlo io, ormai, a memoria: tutto quello che esisteva prima dei blog non serviva a nulla, anzi, non esisteva. Tutto quello che verra’ dopo i blog avra’ visto la luce solo grazie al fatto che i blog gli hanno aperto la strada, anzi, sara’ la naturale evoluzione dei blog. Senza i blog non esisterebbe nulla.

    Mi sembri Granieri quando spiega che il successo di Second Life e’ dovuto alle licenze Creative Commons e che quando gli spieghi che non e’ cosi’ lascia semplicemente cadere il discorso, pur di non ammettere un suo errore.

    Resta un titolo di copertina molto chiaro: ‘Beyond’… E se non e’ talebanesimo questa tua (vostra) ostinazione, che cosa sarebbe?

    Ciao, Fabio.

  9. Pandemia Pandemia

    Allora non hai letto l’articolo… pensavo giudicassi a ragion veduta, mi sbagliavo.

    Inutile discutere allora. Ho perso tempo e hai perso tempo tu a commentare.

  10. Ho commentato nel post sopra, Conti. Valuta un po’ tu chi non ha letto (o non ha capito) l’articolo….
    πŸ˜‰

    E la frase talebana a cui rispondevo qui era tua, questa:

    Luca Conti:
    ‘Oltre i blog ci sono quindi i blog e altro, ma non certo altro senza blog’

    Credo che questo si commenti da solo. Senza blog non esiste nulla. Anzi, se scomparissero i blog non esisterebbe piu’ Internet, vero?

    Dopodiche’, tu come Granieri et al., sempre bravi a non rispondere e spostare il discorso su terreni di non sense.

    Ciao, Fabio.

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