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…e le previsioni del 2008?

Prima di guardare al 2009, forse è meglio cominciare a vedere come sono andate le previsioni per il 2008. Qui se ne fecero soltanto due, una sintetica e una più articolata.

Quella sintetica: Twitter è qui per durare.

Nonostante i notevoli disservizi a cavallo del 2007 e del 2008 e senza più il supporto degli SMS su quasi tutti i mercati, Twitter ha letteralmente preso il volo. Gli utenti stimati si aggirano sui 5 milioni e il tasso di crescita è di circa 10.000 nuovi utenti al giorno, nel mondo.

Nel mondo del marketing americano (e in parte del giornalismo 2.0) Twitter è diventato uno strumento dal quale non si può prescindere. Nessun clone o concorrente è riuscito a scalfirne la portata. Direi che la previsione è stata azzeccata.

Quella articolata: il 2008 come anno dell’ebook.

Vista dall’Italia la previsione è fallita miseramente. Vista dagli USA è invece azzeccata. Kindle di Amazon ha fatto furore, seppur non ci siano dati ufficiali di vendite. L’ebook è arrivato anche nella casa dei più scettici che comprano oggi più libri di quando leggevano su carta. L’impatto sulle vendite c’è stato e ha superato il 10% per i circa 200.000 titoli disponibili sul catalogo di Amazon in formato elettronico, oltre che cartaceo.

La concorrenza è andata in scia, con Sony Reader rinnovato, e in Europa i volumi sono stati in crescita, seppur la mancanza di contenuti disponibili legalmente non consenta ancora di far decollare il mercato. Ci sarà bisogno di un Kindle lanciato nel Regno Unito, forse, per smuovere definitivamente le acque anche da questo lato dell’oceano. Speriamo.

Published in Varie

One Comment

  1. Ciao Luca,

    Non sono molto d’accordo: dopo due anni, il mezzo risulta ancora confusionario, senza un chiaro modello di business e con un competitor, Facebook, molto più organizzato che offre tutto quello che offre Twitter e tante altre cose, una manna per l’utente che vuole avere una sola piattaforma da cui fare molte cose.
    Infatti, stiamo parlando di 5 milioni di utenti al mondo, la stessa cifra di FB nella sola Italia.

    Due anni fa provai a ipotizzare twitter come un utile strumento per le PR ma sono stato smentito dai fatti.

    Nella mia piccola esperienza personale – assolutamente non significante dal punto di vista statistico – su twitter ricevo ormai solo spam dei più beceri.

    Ammetto che twitter possa per qualcuno avere una qualche utilità – Dell ci ha fatto un milione di euro, pare – ma la mia previsione è che presto verrà superato da strumenti che riescono a tener meglio traccia della cosiddetta conversazione in modo più organico, rispetto al problema dell’overloading informativo. Ad esempio, mi viene in mente FriendFeed, fermo restando il predominio (temporaneo?) di FB.

    Di Twitter presto ci si dimenticherà. Dai, dopo tutto anche Scoble due anni fa aveva parlato, se ben mi ricordo, di fine delle mail proprio a favore di twitter 🙂

    ciao
    Zeno

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