Da lettore di Pandemia forse ti stai annoiando, forse ti aspetti di più o forse te ne sei già andato altrove. Gli aggiornamenti negli ultimi mesi, tra alti e bassi, hanno subito un evidente rallentamento. Dal mio punto di vista però le informazioni condivise in rete – ragione per la quale questo blog ha cominciato ad esistere – non sono affatto diminuite, anzi!
Tra Twitter, del.icio.us e Tumblr, tutto aggregato su Friendfeed, i contenuti condivisi sono cresciuti, ma pochi di questi diventano un post per questo blog. E’ un bene o è un male? Mi piacerebbe molto conoscere la tua opinione in merito. So che molti lettori di Pandemia mi seguono su Twitter (pandemia), leggono i link che condivido su delicious (pandemia75), tracciano tutte le altre attività e le discussioni che avvengono su FriendFeed (pandemia), ma immagino che per molti altri Pandemia resti l’unico, semplice modo di raccogliere le mie segnalazioni. E’ veramente così?
Il tempo è tiranno e poter condividere, commentare e pubblicare un link, una immagine, un video, con un semplice click diventa fondamentale. Il blog, in confronto, è obsoleto, lento e macchinoso, oltre che poco pratico nel confronto. Dovrei forse trovare il sistema di rendere più evidenti su Pandemia i contenuti prodotti altrovi? Trovare una forma grafica per semplificarne l’accesso a chi non ha tempo di comprendere, iscrivere e utilizzare tutti gli ultimi ritrovati del Web 2.0?
hronir, hai ragione e concordo con te. Non a casa uso gli strumenti citati per pubblicare contenuti al 90% e in modo diverso.
Twitter (l’account italiano) lo uso prevalentemente per comunicazioni personali, come del resto il blog lucaconti.it.
Dallo stesso FriendFeed si possono filtrare i contenuti e quindi seguire magari i blog e non le foto di Flickr o viceversa.
Mi rendo conto che non posso pretendere che chi mi segue qui mi segua altrove. Mi sono posto il problema proprio per questa ragione e ti ringrazio della riflessione che hai condiviso.
Michelangelo, la frammentazione è apparente, ma comprendo questa reazione, molto comune per la verità. Il tempo è limitato e non c’è solo il blog, ma se ne avessi di più forse potrei usarlo ad evangelizzare sull’uso dei nuovi strumenti, partendo proprio dalla base, spesso data per scontata. Grazie anche a te per il contributo.
Simone, semplicemente grazie per lo stimolo 🙂
Mauro grazie 🙂 la prossima volta diamoci del tu per favore
Dario, una soluzione andrà trovata e qualche idea ce l’ho, ma non sweetcron che non amo affatto. Grazie cmq dell’idea.
Andrea, certo, è un discorso complesso. Magari si può tirare fuori ad un prossimo BarCamp 🙂
Luca, il problema è questo: postare in 5 o sei posti diversi, senza un aggregatore unico da seguire, è dispersivo. Il tempo per la rete non è illimitato, e tu non sei l’unico blogger che seguo. Poco tempo fa ho segnalato lo stesso problema a Paolo Attivissimo, che ha deciso di segnalare, anche con una sola riga, ogni nuova news sul suo blog principale, in modo che i suoi lettori possano seguire tutte le sue attività tramite un solo feed RSS. Per evitare di tagliare, giocoforza bisogna trovare un metodo efficace, ed anche i blogger devono ingegnarsi a rendere la consultazione rapida e completa. Tutto IMHO. 🙂
Luca, ok 😉
Ciao,
ultimamente mi sto facendo molte domande sui temi legati all’integrazione dei social media e sul content filtering. Non è possibile che ad ogni nuovo social network si debba aggiungere un nuovo tab da aprire ogni mattina o una nuova applicazione per il cellulare da installare, lanciare e controllare…
E’ ovvio che prima o poi tutto sarà integrato in qualche modo ma intanto quello che possiamo fare è centralizzare quantomeno quello che ci riguarda: per questo mi piace molto friendfeed – rispetto a Twitter o Facebook – perchè va verso quella direzione.
Probabilmente nel tuo caso devi trovare un modo di prendere due piccioni con una fava e fare contenti tutti continuando ad utilizzare FriendFeed ma integrandolo maggiormente nel tuo blog. Probabilmente per iniziare basterebbe solo dargli più visibilità… 🙂
Io ti seguo su Twitter, ma cmq resta il fatto che un post del blog è cosa ben diversa da tutto il resto.
Io ti seguo solo sul blog. Anche perché non conoscevo gli account di Twitter and FF e non usavo questi strumenti prima.
Le risorse del web sono innumerevoli. Blogs, image sharing, video sharing, microblogging, etc. In genere adottiamo uno di questi strumenti per un motivo ben preciso. Puó quindi diventare complicato cercare di integrarli in un secondo momento. Complicato ma non impossibile.
Ciao Luca, io non utilizzo twitter e friendfeed semplicemente perché sarei l’unico tra i miei amici ad usarlo, non ne vedo quindi l’utilità. Ma seguire Pandemia attraverso i feed è utilissimo, anche perché posso leggerti ovunque, dal pc, dall’iPhone, da qualsiasi postazione collegata a internet. Sarà questione di abitudine (ti seguo da anni), ma non ho voglia di iscrivermi a qualche altro servizio per seguirti!
Penso che, comunque, un post su Pandemia abbia un peso ben diverso di un ‘up’ su twitter.
Ciao
twitter e friendfeed sono più adatti a una comunicazione ‘live’, piuttosto che a una modalità ‘digest’ e ragionata
laddove il contenuto non deve essere semplicemente segnalato a grandi linee, ma c’è una riflessione _personale_ da fissare, il blog è LO strumento
siccome i post di questo blog sono quasi sempre un pezzo in cui il tuo valore aggiunto si vede, e non sono dei semplici forward, la differenza c’è e merita di non essere diluita nell’attraente vascone del microblogging (utile sì, ma ad altro, IMHO)
Tempo fa ho pubblicato un post in cui paragonavo i social ad una piazza, dove la gente si incontra e si scambia informazioni, due chiacchiere veloci, notizie, come se si incontrasse per strada.
Il blog l’ho invece accostato alla propria casa, spazio per approfondire i discorsi e scendere nel dettaglio con chi vuole discutere un argomento.
Questo per dire che non vedo ancora sovrapposizione tra social e blog.
Unire tutto sotto un unico cappello?
Non so ancora rispondere. Per il momento forse è il caso di integrare quanto possibile nel blog lasciando ai lettori la possibilità di scegliere cosa e quanto seguire della nostra vita.
…con la consapevolezza che però parte delle nostre discussioni andranno comunque perse…
Ciao Luca,
molte osservazioni che hanno fatto gli altri commentatori sono condivisibili.
E’ inevitabile che la frammentazione delle informazioni provochi qualche disorientamento. E’ per questo, per esempio, che molti utilizzatori di Twitter e FB installano il pluging che permette la ridondanza delle info pubblicate.
Comunque, come ricorderai, all’avvento di FB e altri social qualcuno profetizzò la fine dei blog. L’idea era proprio questa, che siccome non si avrà tempo per fare infinite cose, si finirà per fare quella più divertente e più rapida.
In questa ottica, è evidente che è più divertente e rapido aggiornare un profilo su FB che scrivere un post.
Ciononostante io sono dell’idea che questo non sia un problema, anzi, un vantaggio.
Analogamente alla comparazione del blog a un diario personale penso che si possa paragonare Facebook a un grande bar.
Se voglio sapere cosa dice di importante Luca Conti leggo i feed dei suoi blog.
Se voglio fare community con Luca Conti, e voglio sapere anche cose futili, per esempio se fa il test per sapere da dove ha origine il suo nome, lo seguo su Facebook.
Ritengo quindi che siano livelli di comunicazione diversi. Sta ai fruitori delle informazioni di scegliere quello che preferisce. Sta anche a chi produce le info a farlo nel migliore dei modi.
Per esempio se usi un blog come un Twitter e mi riempi il feed di decine di aggiornamenti al giorno probabilmente ben presto verrai eliminato dal mio aggregatore!
Luca,
il problema se l’è posto anche Steve Rubel 2 anni fa:
http://www.micropersuasion.com/2007/07/when-less-is-mo.html
Magari può aiutarti 😉
Ti dico la mia situazione: lo strumento che uso di più è il lettore di feed RSS (G Reader), perchè è quello a me più comodo. Seguo saltuariamente twitter e ff, ma devo dire che trovo la comodità degli RSS per me imbattibile, sarà che sono più ‘passivo’ che ‘attivo’ nell’uso di questi strumenti. Chiaramente è solo la mia situazione e non sono giovanissimo (44 anni, lo dico solo se ti può servire a fini statistici). Ciao
Luca, secondo me la soluzione l’hai già trovata qui: http://pandemia.tumblr.com/. Scommettiamo che tra qualche mese Pandemia diventerà così e basta? Una volta scoperto Tumblr non si torna più indietro 😉
io non faccio testo, ti seguo su tutto…
Assolutamente Luca, bella idea per un prossimo BarCamp. E’ effettivamente un aspetto comunicativo interessante capire quali differenze ci sono tra i due modi di interpretare l’espressione di una persona su blog e sui social network. E chiaramente eventuali punti di contatto.
sono d’accordo in tutto e per tutto con hronir. Credo che per le persone interessate quasi esclusivamente ai contenuti non ci sia niente di meglio dei blog, friendfeed e twitter generano troppo rumore per tali persone, i blog sono anecoici per natura 🙂 se proprio vanno filtrati ci pensa il feed reader… La mia personale conclusione è che non puoi fare/seguire tutto, quindi, come è giusto che sia, e come farei io al tuo posto, trascuri l’attività con il rapporto impegno/’ritorno di immagine’ meno redditizio. Tutto normale, tutto previsto, per quanto mi riguarda non mi sento di certo tradito, è sempre stato uno scambio alla pari, qualità in cambio di visibilità. E’ evidente che ora hai tutta la visibilità che vuoi, la quale ha portato nuovi impegni, nuovi contratti e ovviamente (ancora) meno tempo libero. Percorri con entusiasmo queste nuove strade che meritatamente ti sei aperto. Nessuno morirà senza Pandemia 🙂
Ciao Luca, la frammentarietà dell’informazione è un problema serio. Io che sono un addict comincio a fare seriamente fatica a seguire tutti i canali. Analizziamo un momento la cosa. Il blog ha perso in qualità negli ultimi mesi ? Secondo me si. Il livello di informazione da te prodotto è diminuito negli ultimi mesi ? Sicuramente no, anzi, è aumentato, proprio grazie ai canali ai quali hai dedicato parte del tempo. Il problema è che tutti noi, per quanto bravi possiamo essere con l’uso dei vari strumenti disponibili, abbiamo un tempo limitato sia in entrata (assorbire informazione) che in uscita (distribuire / creare informazione). Terminato quello si pone un limite oltre il quale non è materialmente possibile andare, nemmeno se per assurdo non dormissimo mai e stessimo 24h su 24h davanti ad un pc (cosa che per molti di noi non è così lontana).
Ora, il punto è: se interessa di più una distribuzione il più ampia e diversificata possibile, allora per forza di cose il blog (recius: il feed del tuo blog) diventa solo una parte del tutto e non può che rarefarsi pur non necessariamente perdendo in qualità, solo in frequenza e livello di approfondimento (che comunque non è poco). Se invece interessa di più la reputazione e l’autorevolezza allora credo che 1 location fissa ma sicura, ben distribuita in modo automatizzato (feed e poco altro che faccia da amplificatore al feed stesso) con contenuti di qualità e approfondimenti costanti e sempre aggiornati, sia la strada per il momento ancora migliore.
Ma ammetto che la scelta non è per nulla semplice.
Io ti seguo solo qui, perché considero FF e Tw e affini una specie di confusa macedonia giocherellona che mi fa perdere ‘fili di discorsi’, approfondimenti e soprattutto tempo (sempre troppo poco a disposizione).
Luca, secondo me dovresti trovare il modo di ‘riportare’ più cose possibili da friendfeed, per quei lettori che leggono il blog ma non usano friendfeed. Non so darti una valida soluzione tecnica (la sto cercando anche io), ma credo sia la cosa più importante che tu possa fare 🙂
Secondo me non è un problema tecnico.
Cioè, forse c’è anche un problema tecnico (qualcuno vorrebbe seguirti, ma conosce solo il blog e non twitter/FF/whatever…), ma vorrei provare a farti guardare la cosa da un altro punto di vista, che, BTW, è il mio — ma forse non è corretto chiamarlo ‘problema’.
Io sono interessato alle cose che dici perchè mi sono fatto l’idea, dal blog etc, che tua sia una persona molto in gamba e che si occupa bene di cose che in una qualche misura mi interessano.
Però non sono un tuo ‘amico’, non mi interessa seguirti su twitter per sapere cosa fai ogni minuto. Mi interessa la tua opinione. Mi interessano eventualmente le tue segnalazioni. Bada: magari mi interesserebbe anche seguirti ‘come amico’, ma — non so se te ne sei accorto 🙂 — qui in rete di gente in gamba c’è nè legioni. Posso mai davvero diventare amico (FF/Twitter) di tutti? Come potrei evitare di annegare nel mare di informazioni con cui verrei inondato?
Allora secondo me la differenza tra blog e tutto il resto è anche di contenuto, non solo di strumenti tecnici.
Vorrei allora che questo blog, vorrei che i blog in generale potessero rimanere questo strumento informativo meno-personale, se vuoi meno-sociale, con cui seguire trend, novità, opinioni, considerazioni.
Che ne pensi?
Forse quando ci si abitua in un modo è scomodo dover cambiare. Di primo acchito direi che mi piacerebbe trovare tutto sul blog, è vero quello che dici, ma questa frammentazione dell’informazione complica un po’ la vita. Conosco poco Twitter e istintivamente non mi ispira molta simpatia, Friend Feed sto cominciando ad usarlo.
ERRATA CORRIGE, s’è spostato un apostrofo 🙂
c’è nè legioni –> ce n’è legioni
Salve sig. Conti, personalmente direi che è un male perchè al momento seguo solo il suo blog da greader, capisco però che per molti altri ‘rivedere’ i suoi contenuti potrebbe essere noioso. Quindi ben venga uno strumento che faccia confluire parte o tutto del suo ‘lifestream’ (si dice cosi?) su questo blog.
Saluti
MauroC
Se hai meno tempo per scrivere un vero e proprio blog aggrega tutto qui. Potresti adattare Sweetcron: http://www.sweetcron.com/
Beh dipende Luca. E’ un discorso complesso. Nel senso che sugli altri mezzi che hai citato riesci a creare un continuo di condivisione e partecipi così ad entrare nel flusso dell’informazione.
Su Pandemia hai il privilegio di scrivere e spiegare, anche in modo prolisso se necessario, tesi e dissertazioni del tutto tuo e non solo link, immagini o 140 caratteri riportati da altri siti
hronir, hai ragione e concordo con te. Non a casa uso gli strumenti citati per pubblicare contenuti al 90% e in modo diverso.
Twitter (l’account italiano) lo uso prevalentemente per comunicazioni personali, come del resto il blog lucaconti.it.
Dallo stesso FriendFeed si possono filtrare i contenuti e quindi seguire magari i blog e non le foto di Flickr o viceversa.
Mi rendo conto che non posso pretendere che chi mi segue qui mi segua altrove. Mi sono posto il problema proprio per questa ragione e ti ringrazio della riflessione che hai condiviso.
Michelangelo, la frammentazione è apparente, ma comprendo questa reazione, molto comune per la verità. Il tempo è limitato e non c’è solo il blog, ma se ne avessi di più forse potrei usarlo ad evangelizzare sull’uso dei nuovi strumenti, partendo proprio dalla base, spesso data per scontata. Grazie anche a te per il contributo.
Simone, semplicemente grazie per lo stimolo 🙂
Mauro grazie 🙂 la prossima volta diamoci del tu per favore
Dario, una soluzione andrà trovata e qualche idea ce l’ho, ma non sweetcron che non amo affatto. Grazie cmq dell’idea.
Andrea, certo, è un discorso complesso. Magari si può tirare fuori ad un prossimo BarCamp 🙂
Luca, il problema è questo: postare in 5 o sei posti diversi, senza un aggregatore unico da seguire, è dispersivo. Il tempo per la rete non è illimitato, e tu non sei l’unico blogger che seguo. Poco tempo fa ho segnalato lo stesso problema a Paolo Attivissimo, che ha deciso di segnalare, anche con una sola riga, ogni nuova news sul suo blog principale, in modo che i suoi lettori possano seguire tutte le sue attività tramite un solo feed RSS. Per evitare di tagliare, giocoforza bisogna trovare un metodo efficace, ed anche i blogger devono ingegnarsi a rendere la consultazione rapida e completa. Tutto IMHO. 🙂
Luca, ok 😉
sono d’accordo in tutto e per tutto con hronir. Credo che per le persone interessate quasi esclusivamente ai contenuti non ci sia niente di meglio dei blog, friendfeed e twitter generano troppo rumore per tali persone, i blog sono anecoici per natura 🙂 se proprio vanno filtrati ci pensa il feed reader… La mia personale conclusione è che non puoi fare/seguire tutto, quindi, come è giusto che sia, e come farei io al tuo posto, trascuri l’attività con il rapporto impegno/’ritorno di immagine’ meno redditizio. Tutto normale, tutto previsto, per quanto mi riguarda non mi sento di certo tradito, è sempre stato uno scambio alla pari, qualità in cambio di visibilità. E’ evidente che ora hai tutta la visibilità che vuoi, la quale ha portato nuovi impegni, nuovi contratti e ovviamente (ancora) meno tempo libero. Percorri con entusiasmo queste nuove strade che meritatamente ti sei aperto. Nessuno morirà senza Pandemia 🙂
Ciao Luca, la frammentarietà dell’informazione è un problema serio. Io che sono un addict comincio a fare seriamente fatica a seguire tutti i canali. Analizziamo un momento la cosa. Il blog ha perso in qualità negli ultimi mesi ? Secondo me si. Il livello di informazione da te prodotto è diminuito negli ultimi mesi ? Sicuramente no, anzi, è aumentato, proprio grazie ai canali ai quali hai dedicato parte del tempo. Il problema è che tutti noi, per quanto bravi possiamo essere con l’uso dei vari strumenti disponibili, abbiamo un tempo limitato sia in entrata (assorbire informazione) che in uscita (distribuire / creare informazione). Terminato quello si pone un limite oltre il quale non è materialmente possibile andare, nemmeno se per assurdo non dormissimo mai e stessimo 24h su 24h davanti ad un pc (cosa che per molti di noi non è così lontana).
Ora, il punto è: se interessa di più una distribuzione il più ampia e diversificata possibile, allora per forza di cose il blog (recius: il feed del tuo blog) diventa solo una parte del tutto e non può che rarefarsi pur non necessariamente perdendo in qualità, solo in frequenza e livello di approfondimento (che comunque non è poco). Se invece interessa di più la reputazione e l’autorevolezza allora credo che 1 location fissa ma sicura, ben distribuita in modo automatizzato (feed e poco altro che faccia da amplificatore al feed stesso) con contenuti di qualità e approfondimenti costanti e sempre aggiornati, sia la strada per il momento ancora migliore.
Ma ammetto che la scelta non è per nulla semplice.
Ciao,
ultimamente mi sto facendo molte domande sui temi legati all’integrazione dei social media e sul content filtering. Non è possibile che ad ogni nuovo social network si debba aggiungere un nuovo tab da aprire ogni mattina o una nuova applicazione per il cellulare da installare, lanciare e controllare…
E’ ovvio che prima o poi tutto sarà integrato in qualche modo ma intanto quello che possiamo fare è centralizzare quantomeno quello che ci riguarda: per questo mi piace molto friendfeed – rispetto a Twitter o Facebook – perchè va verso quella direzione.
Probabilmente nel tuo caso devi trovare un modo di prendere due piccioni con una fava e fare contenti tutti continuando ad utilizzare FriendFeed ma integrandolo maggiormente nel tuo blog. Probabilmente per iniziare basterebbe solo dargli più visibilità… 🙂
twitter e friendfeed sono più adatti a una comunicazione ‘live’, piuttosto che a una modalità ‘digest’ e ragionata
laddove il contenuto non deve essere semplicemente segnalato a grandi linee, ma c’è una riflessione _personale_ da fissare, il blog è LO strumento
siccome i post di questo blog sono quasi sempre un pezzo in cui il tuo valore aggiunto si vede, e non sono dei semplici forward, la differenza c’è e merita di non essere diluita nell’attraente vascone del microblogging (utile sì, ma ad altro, IMHO)
Tempo fa ho pubblicato un post in cui paragonavo i social ad una piazza, dove la gente si incontra e si scambia informazioni, due chiacchiere veloci, notizie, come se si incontrasse per strada.
Il blog l’ho invece accostato alla propria casa, spazio per approfondire i discorsi e scendere nel dettaglio con chi vuole discutere un argomento.
Questo per dire che non vedo ancora sovrapposizione tra social e blog.
Unire tutto sotto un unico cappello?
Non so ancora rispondere. Per il momento forse è il caso di integrare quanto possibile nel blog lasciando ai lettori la possibilità di scegliere cosa e quanto seguire della nostra vita.
…con la consapevolezza che però parte delle nostre discussioni andranno comunque perse…
Ciao Luca,
molte osservazioni che hanno fatto gli altri commentatori sono condivisibili.
E’ inevitabile che la frammentazione delle informazioni provochi qualche disorientamento. E’ per questo, per esempio, che molti utilizzatori di Twitter e FB installano il pluging che permette la ridondanza delle info pubblicate.
Comunque, come ricorderai, all’avvento di FB e altri social qualcuno profetizzò la fine dei blog. L’idea era proprio questa, che siccome non si avrà tempo per fare infinite cose, si finirà per fare quella più divertente e più rapida.
In questa ottica, è evidente che è più divertente e rapido aggiornare un profilo su FB che scrivere un post.
Ciononostante io sono dell’idea che questo non sia un problema, anzi, un vantaggio.
Analogamente alla comparazione del blog a un diario personale penso che si possa paragonare Facebook a un grande bar.
Se voglio sapere cosa dice di importante Luca Conti leggo i feed dei suoi blog.
Se voglio fare community con Luca Conti, e voglio sapere anche cose futili, per esempio se fa il test per sapere da dove ha origine il suo nome, lo seguo su Facebook.
Ritengo quindi che siano livelli di comunicazione diversi. Sta ai fruitori delle informazioni di scegliere quello che preferisce. Sta anche a chi produce le info a farlo nel migliore dei modi.
Per esempio se usi un blog come un Twitter e mi riempi il feed di decine di aggiornamenti al giorno probabilmente ben presto verrai eliminato dal mio aggregatore!
Luca,
il problema se l’è posto anche Steve Rubel 2 anni fa:
http://www.micropersuasion.com/2007/07/when-less-is-mo.html
Magari può aiutarti 😉
Io ti seguo su Twitter, ma cmq resta il fatto che un post del blog è cosa ben diversa da tutto il resto.
Potresti anche creare qualcosa di nuovo. Uno potrà scegliere tra il semplice Pandemia e un blog più ‘aggregato’. Personalmente amerò sempre il blog puro, dove l’informazione è più sviluppata e colloquiale.
Io ti seguo solo sul blog. Anche perché non conoscevo gli account di Twitter and FF e non usavo questi strumenti prima.
Le risorse del web sono innumerevoli. Blogs, image sharing, video sharing, microblogging, etc. In genere adottiamo uno di questi strumenti per un motivo ben preciso. Puó quindi diventare complicato cercare di integrarli in un secondo momento. Complicato ma non impossibile.
Ti dico la mia situazione: lo strumento che uso di più è il lettore di feed RSS (G Reader), perchè è quello a me più comodo. Seguo saltuariamente twitter e ff, ma devo dire che trovo la comodità degli RSS per me imbattibile, sarà che sono più ‘passivo’ che ‘attivo’ nell’uso di questi strumenti. Chiaramente è solo la mia situazione e non sono giovanissimo (44 anni, lo dico solo se ti può servire a fini statistici). Ciao
Ciao Luca, io non utilizzo twitter e friendfeed semplicemente perché sarei l’unico tra i miei amici ad usarlo, non ne vedo quindi l’utilità. Ma seguire Pandemia attraverso i feed è utilissimo, anche perché posso leggerti ovunque, dal pc, dall’iPhone, da qualsiasi postazione collegata a internet. Sarà questione di abitudine (ti seguo da anni), ma non ho voglia di iscrivermi a qualche altro servizio per seguirti!
Penso che, comunque, un post su Pandemia abbia un peso ben diverso di un ‘up’ su twitter.
Ciao
Luca, secondo me la soluzione l’hai già trovata qui: http://pandemia.tumblr.com/. Scommettiamo che tra qualche mese Pandemia diventerà così e basta? Una volta scoperto Tumblr non si torna più indietro 😉
Assolutamente Luca, bella idea per un prossimo BarCamp. E’ effettivamente un aspetto comunicativo interessante capire quali differenze ci sono tra i due modi di interpretare l’espressione di una persona su blog e sui social network. E chiaramente eventuali punti di contatto.
io non faccio testo, ti seguo su tutto…
Io ti seguo solo qui, perché considero FF e Tw e affini una specie di confusa macedonia giocherellona che mi fa perdere ‘fili di discorsi’, approfondimenti e soprattutto tempo (sempre troppo poco a disposizione).