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Bilbao, Spagna, Internet in Europa oggi

Cogliere ogni occasione per viaggiare in Europa e partecipare ad eventi e conferenze insieme ad altri professionisti (a vario titolo) del web è tempo bene investito. Tutto ciò vale anche per nonick, l’evento promosso da EITB e da Alianzo qui a Bilbao, dove mi trovo in questo momento. L’evento sta per concludersi ed è possibile trarne alcune riflessioni.

Per quanto si possa imparare e conoscere direttamente online, da qualsiasi casa o ufficio connesso con la banda larga, nulla può sostituire la capacità di stabilire relazioni e intraprendere percorsi nuovi come un evento di networking (e di contenuto) può offrire. Nonick si presta bene come esempio.

La teevisione basca regionale pubblica EITB ha promosso nonick, conferenza completamente in lingua inglese, per contaminare l’azienda ascotando esperienze provenienti da tutta Europa sul tema del video online, con il giusto mix di contenuti, intrattenimento, partecipazione e un pizzico di competizione sul fronte caldo di startup e blog, con la discussione e la notiziabilità che si portano dietro.

In questa occasione l’Italia si è fatta notare, con quattro startup finaliste, una buona posizione del blog italiano finalista (Catepol) nel voto della giuria internazionale e perfino un relatore italiano (Gabriel Gresta), brillante anche nel networking. Non parlo dei giurati italiani, perché uno di questi è il sottoscritto.

Ho rivisto qualche amico, ho attivato nuovi contatti in nuovi paesi e ho colto prospettive nuove rispetto all’evoluzione di Internet in Europa. Probabilmente mai avrei approfondito alcuni progetti e con grande difficioltà sarei entrato in contatto con persone che, in qualche modo, influenzeranno in positivo il mio prossimo futuro.

Viaggiare low cost in Europa è facile, piuttosto economico e alla portata dei più. Non ci sono scuse per non partecipare, anche per chi lavora prevalentemente in Italia e in italiano. Prova e vedrai.

Published in Media & Social media Varie

4 Comments

  1. Felice di sentire che nei paesi baschi c’è chi spinge verso l’apertura al nuovo, ancor più che venga fatto totalmente in inglese. Dopo aver vissuto in Euskadi per un periodo, ho sempre avuto paura che sarebbe stato difficile si distaccassero da un localismo protettivo, soprattutto verso una globalizzazione linguistica (ancora oggi ci sono molti corsi solo in basco ma quasi nessuno solo in Inglese). Grazie del racconto!

    Ah e per quel che vale, post così per me sono un esempio di contenuti, non di strategie per emergere (nonostante qualsiasi interpretazione delle interviste che hai lasciato al corriere ;).

  2. Sono d’accordo con te Luca quando affermi che alla fine è molto importante stringere rapporti vis a vis per poi approfondire progetti e quant’altro seduti di fronte al pc dell’ufficio.

  3. Felice di sentire che nei paesi baschi c’è chi spinge verso l’apertura al nuovo, ancor più che venga fatto totalmente in inglese. Dopo aver vissuto in Euskadi per un periodo, ho sempre avuto paura che sarebbe stato difficile si distaccassero da un localismo protettivo, soprattutto verso una globalizzazione linguistica (ancora oggi ci sono molti corsi solo in basco ma quasi nessuno solo in Inglese). Grazie del racconto!

    Ah e per quel che vale, post così per me sono un esempio di contenuti, non di strategie per emergere (nonostante qualsiasi interpretazione delle interviste che hai lasciato al corriere ;).

  4. Sono d’accordo con te Luca quando affermi che alla fine è molto importante stringere rapporti vis a vis per poi approfondire progetti e quant’altro seduti di fronte al pc dell’ufficio.

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