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Mi son messo a dieta, di informazione

Da quando ho scoperto internet sono diventato un vorace consumatore di informazione testuale e fotografica. Con la scoperta dei blog nel 2001 ho cominciato ad aggiungerli ai preferiti e a controllarli ogni mattina. Con l’avvento degli aggregatori di feed RSS (FeedDemon prima, Google Reader poi) ho iniziato a collezionare abbonamenti su abbonamenti a news, blog, ricerche per parole chiave, fino a leggere in un certo momento 700 feed diversi. Nato Twitter ho cominciato a collezionare profili di amici, blogger e altri e al mattino rileggevo tutti i tweet all’indietro, fino ad arrivare all’ultimo tweet letto la sera prima di addormentarmi. Spesso prima di andare a dormire, così come al mattino, mi attaccavo a Techmeme per leggere le ultime conversazioni e notizie in ambito tecnologico.

Da molto tempo a questa parte mi sono messo a dieta. Dieta di informazione.

Al mattino non apro né blog, né giornali online. Sono abbonato ad un centinaio di feed RSS ma nell’ultimo mese ho letto una percentuale minima dei contenuti che hanno prodotto. Butto un occhio a Twitter più volte al giorno, a centinaia di fonti, ma non mi sogno neanche la notte di leggere ogni singolo tweet. Quando posso vado a vedere le ultime su Techmeme o su altri canali, senza la frenesia di sapere sempre tutto e subito.

Cosa è cambiato? Ho intrapreso un percorso di consapevolezza che è ben riassunto nel consiglio di Leo Babauta: non preoccuparti troppo di che perdi, altrimenti non ti godi ciò che hai, perché per quanto tempo dedicherai a leggere, informarti, seguire fonti, non riuscirai mai a stare dietro a tutto e a sapere tutto.

La mia ricetta è cambiata ed è riassumibile in “più segnale e meno rumore”. In pratica significa filtrare bene fonti, blog, feed RSS, utenti Twitter per fare in modo che anche soli 5 minuti al giorno impiegati a consultare le proprie fonti informative produca spunti, riflessioni, link di approfondimento utili, notizie veramente da non perdere. In questo modo viene meno la frustrazione di stare al passo, si è più rilassati, si spende meglio il proprio tempo, piccolo o grande esso sia.

Ogni tanto poi, per evitare la bolla del filtro, fa bene navigare di profilo Twitter in profilo Twitter, seguire percorsi nuovi, viaggiare guidati soltanto dalla serendipity. Tempo ben speso anche questo.

Grazie a uno spunto di Francesco Cingolani

Published in Formazione permanente Lavora meglio Web & Tech

6 Comments

  1. Ciao Luca, concordo con questo pezzo. Come sempre alla grande abbuffata mediatica segue un rigetto naturale che, nella sua accezione positiva, si tramuta in una maggiore attenzione nella scelta delel fonti. E poi penso che le notizie, se davvero importanti, ti raggiungano ovunque tu sia e nella forma più consona. Dal passaparola al best seller in libreria.

  2. Anch’io sto cercando di adottare questa filosofia di vita.
    Sono iscritta a centinaia di blog feed raccolti su GReader ma mi rendo conto essere davvero troppi! Non riesco fisicamente a leggere tutto con attenzione e interesse e da troppo tempo ormai il mio contatore di articoli non letti è fisso sul +1000. Per cui, piano piano, sto eliminando i blog che non sono poi così interessanti come credevo.
    Seguo anche tante persone su Twitter ma, anche qui, sto facendo una cernita dei profili che vale la pena seguire.
    Certo, ho ancora la sensazione di rimanere indietro, di perdermi le ultime notizie, di non essere aggiornata e di non sapere tutto quello che si dovrebbe sul mio lavoro.
    Raggiungere lo stato mentale zen di Leo Bebauta (e il tuo) mi risulta ancora difficile.

  3. Luca Conti Luca Conti

    Eleonora, sei sulla buona strada, continua così! 🙂

  4. Luca Conti Luca Conti

    Sul bestseller sono meno d’accordo ma sul resto ci siamo 🙂

  5. Ciao Luca, mi rivedo molto in ciò che hai scritto. Sta succedendo che la risorsa scarsa non è tanto il tempo quanto l’attenzione. E credo che la questione coinvolgerà buona parte degli utenti della Rete.

    Oggi Paper.li per me rappresenta un buon compromesso, tra tempo e rilevanza delle informazioni. 

  6. Fabrizio Gibilaro Fabrizio Gibilaro

    Io ci sono arrivato abbastanza inconsapevolmente. Ma effettivamente sto riducendo enormemente la quantità di tempo spesa a cercare di stare sempre dietro a tutto. Oltretutto sto cercando di riscoprire il valore dell’approfondimento, che con l’overload d’informazione avevo decisamente perso.

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