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Calo di lettori in Italia nel 2011? Verosimile!

Da 40K su Twitter mi imbatto in un articolo di Repubblica dove si parla di 700.000 lettori (di libri) in meno in Italia nel 2011. Peccato sia citato un dato ISTAT che non sono stato in grado di recuperare alla fonte. L’articolo è uscito sulla carta, quindi non ha link, e sul sito ISTAT sotto Lettura ho trovato solo dati 2010, ma ho chiesto a ISTAT su Twitter di segnalarmi i nuovi dati, se sono online da qualche parte.

Nell’articolo si dice inoltre:

Tuttavia il 61,8 per cento dei lettori fuggiaschi è fatto da persone che negli anni passati leggevano più di un libro al mese

A rigor di logica mi viene da pensare che -432.600 sia il saldo netto negativo di chi dichiara di leggere almeno un libro al mese (lettori forti!), dal saldo totale negativo tra i lettori 2010 e i lettori 2011. Se così fosse, dire che 400.000 lettori sono passati da almeno 12 libri l’anno a zero è un errore grossolano. Non posso credere che questi non abbiano letto nulla in 12 mesi, è assurdo. Più logico è pensare che questi siano passati a leggere da 1 a 11 libri l’anno, non credi? Lettori forti che sono diventati meno forti. Ci sta. Altrettanti lettori meno forti, da 1 a 2 libri l’anno, questa volta hanno dichiarato zero. Verosimile? Direi di sì.

Nell’articolo si fa però un’altra supposizione, ovvero che i suddetti 400.000 siano passati a leggere ebook e che ISTAT, chiedendo se avessero letto libri, li ha fuorviati, spingendoli a rispondere no. Anche questo mi sembra mancare di logica. Chi ama leggere, sa benissimo che un ebook è un libro anche se digitale (se ne parla anche su Kindle Italia). La domanda è sul leggere libri, non libri in brossura, libri rilegati, libri di carta ma libri e basta. Se leggi libri in formato ebook e ti chiedono se leggi libri, risponderesti no? Non credo. Al limite potresti essere portato a specificare che li leggi in formato ebook. ISTAT non ha considerato i lettori di ebook come lettori di libri? Mi sembra un altro assurdo, ma basta chiedere a ISTAT e vediamo qual è la risposta ufficiale.

Morale della favola, per restare con i piedi per terra, il fattore ebook non centra nulla col calo di lettori totali registrato da ISTAT, almeno fino a prova contraria, ovvero a una indagine specifica sull’argomento. In mancanza di certezza, non fantastichiamo troppo per cortesia.

I lettori quindi sono in calo e anche i lettori forti sono meno forti? Prendiamone atto e cominciamo a muoverci! Sono con un piede nel mondo dell’editoria – curo la collana Web & marketing 2.0 per Hoepli – sono stato alla Fiera di Francoforte negli ultimi due anni, sono stato allo stand dell’AIE (l’associazione degli editori) e ho visto chi ci girava dentro: con rispetto parlando, uomini nella quasi totalità over 50 se non over 60.

Dimmi la prima iniziativa di promozione della lettura su scala nazionale che ti viene in mente. Dimmi quale azione ti viene in mente da parte degli editori per stimolare la lettura al di fuori della scuola. Sconti a parte, ti viene in mente qualche politica, anche sul fronte digitale, per incentivare a frequentare biblioteche? A me non viene in mente nulla, forse perché si fa poco o nulla, a partire dall’industria che sul libro ci vive?

Cari editori, se non interessa a voi, come associazione, promuovere la lettura concretamente, non in difesa contro la pirateria e il digitale, ma in attacco, inventando nuove iniziative, copiando da Regno Unito per esempio, a chi può interessare? Lamentarsi serve a poco. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

Nel frattempo torno a leggere, nel mio lettore di ebook, ben oltre due libri a settimana di media.

Published in Formazione permanente

3 Comments

  1. Ottimo post da leggere in parellelo con quello di Granieri sulla Stampa (“In un mondo dei media così ricco, bisogna sempre tener presente che leggere un libro è la forma di media consumption più onerosa in assoluto. Richiede, infatti, un grande investimento di tempo e di attenzione da parte del lettore” http://goo.gl/hg4bG). All’editoria tradizionale invece si chiede di innovare anche sotto il profilo comunicativo.

  2. nick nick

    Gli ebook non potranno mai sostituire il libro cartaceo. Chi dice il contrario, non ha mai letto un libro in vita sua.

  3. Un’iniziaitva a livello nazionale che mi viene in mente è il Maggio dei Libri… sarà perché vi abbiamo aderito. Iniziative per stiomolare la lettura? E’ un processo lungo e richiede investimenti da parte dell’editore, ma siamo sicuri che basta? Forse una politica di incentivazione da fonti governative aiuterebbe, in fondo se è stato in qualche modo imposto il cambio dall’analogico al digitale a spese degli italiani, in qualche modo si può imporre un cambiamento anche in questo settore che ne avrebbe davvero bisogno.

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