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500 milioni di utenti su Twitter e l’innocenza del giornalismo

Negli ultimi due giorni si legge ovunque e si celebra il superamento di 500 milioni di utenti da parte di Twitter e c’è chi lo confronta con gli 845 milioni di utenti Facebook annunciati dall’azienda nella comunicazione ufficiale per la quotazione in borsa.

I 500 milioni di Twitter sono una bufala clamorosa, diffusa da una società di analisi per farsi ottima pubblicità, con molti distinguo, e bevuta in maniera acritica da gran parte della stampa, online e offline.

Non ho avuto modo di leggere tutti gli articoli usciti in merito, in Italia e all’estero. Non voglio quindi generalizzare né affermare che il giornalismo italiano abbia trattato la notizia peggio di quella internazionale. Dico però che personalmente ho una aspettativa più alta, non so ancora per quanto, dai giornali che hanno centinaia di giornalisti, hanno una certa reputazione conquistata nel tempo e dovrebbero applicare come standard le buone regole del giornalismo. Quali regole? Basterebbe quella del dare una notizia soltanto dopo averla incrociata con varie fonti. Se la fonte è una soltanto, non si salva la faccia citandola e magari dubitando nell’articolo, dopo aver sparato un titolo a sensazione.

Critico quindi l’articolo di S. Da. (Serena Danna e non d’Anna, come scritto inizialmente, chiedo scusa) apparso sul Corriere della Sera di ieri, quello apparso non firmato su Repubblica.it e quello di oggi di Daniele Lepido sul Sole 24 Ore. Solo su Repubblica, in un inciso, si dubita leggermente dei dati. Su Corriere e Sole il numero dei 500 milioni viene dato come buono, come se fosse ufficiale. Peccato non sia così e spiego il perché. Non conosco il dato vero, semplicemente perché non è pubblico. L’ultimo dato ufficiale di Twitter è di 100 milioni di profili attivi e un dato offerto in un altro momento dava 245 milioni di profili esistenti. Primo dubbio: se il numero fosse vero, secondo te Twitter non lo diffonderebbe in pompa magna, celebrandolo come grande opportunità di comunicazione? Facebook lo fece superando lo stesso traguardo e scommetto che si quoterà in corrispondenza del traguardo di 1 miliardo di utenti.

Da dove vengono i 500 milioni di utenti? Il dato è fornito da Twopcharts. Quale affidabilità ha una fonte simile, non certamente accreditata? Quante altre aziende diffondono ricerche simili, indirette, non ufficiali, periodicamente? Decine. Cosa ha in più Twopcharts? Nulla, se non la capacità di insistere, visto che la stessa campagna mediatica era stata lanciata al superamento presunto di 300 milioni di profili.

Veniamo alla metodologia. Nelle notizie di cui sopra non è stato fatta alcuna precisazione in merito ed essendo un dato non ufficiale, la metodologia è fondamentale per capire se il dato sia verosimile. I rilanci, online e offline, della presunta notizia sono stati decine per una semplice ragione: Twitter vende, genera click su click (l’editoria online si fonda sulle pagine viste) e i giornalisti italiani, arrivati in massa su Twitter solo negli ultimi 6 mesi, sono in una fase di sbornia, per cui Twitter è notizia ogni volta che si può citare.

In 5 minuti, da iPad ad un convegno al quale sto partecipando, ho recuperato due critiche alla metodologia, una recente, una dell’anno scorso. Entrambe citano la metodologia comunicata dalla stessa Twopcharts, quindi la prendo per buona. In un caso si dice che il 12% dei profili secondo Twopcharts è stato nel frattempo chiuso e in un altro che il 20% dei profili conteggiati non è in realtà stato attivato, cioè l’utente ha inserito l’email dove ricevere il link da cliccare per attivare il profilo e non ha cliccato, quindi non è un profilo, neanche fantasma.

Da questi numeri si deduce che siamo ben lontani da 500 milioni di profili esistenti, ma quanti sono quelli in cui l’utente fa login e usa Twitter? Molti molti meno! Semiocast, altra azienda simile a Twopcharts, ha diffuso un dato più verosimile, sempre non ufficiale, tutto sommato simile a Twopcharts depurato dai profili inesistenti. Semiocast dice che nell’arco dell’ultimo trimestre 2011, 3 mesi, i profili esistenti sarebbero 380 milioni. Per l’Italia la stessa fonte dice che i profili esistenti sarebbero nello stesso periodo 4 milioni, di cui 2 milioni con login, quindi profilo attivo, e 1 milione che ha scritto qualcosa. Quanto è stata ripresa questa fonte? Zero sulla stampa generalista, eppure la credibilità sulla carta è la stessa.

Ultima curiosità, Twopcharts dove ha preso questo numero, 500 milioni? Non se lo è inventato, ma lo ha recuperato da Twitter e chiunque può vedere a quale numero progressivo corrisponde un profilo aprendo la pagina del profilo dalla applicazione ufficiale Twitter per iPad. Per le ragioni di cui sopra, non è il numero di profili, non è il numero di profili attivi e non è confrontabile con il dato ufficiale di Facebook. Chi lo fa, commette un errore grossolano.

Grande stampa internazionale ne ha parlato, perché non avrebbe dovuto anche la stampa italiana? Perché una bufala non diventa una notizia quando un altro giornale o una agenzia l’ha diffusa.

Published in Media & Social media

3 Comments

  1. Il problema è proprio quello che esponi all’inizio del post, ci sono troppe persone che scrivono senza avere fonti certe e solo per fare numero, e troppi utenti che ci vanno dietro con estrema facilità credendo a tutto quello che gli si dice. Inoltre, come hai giustamente sottolineanto, a settembre 2011 dovevano essere circa 200 milioni (di cui solo la metà attivi ogni mese) perciò la crescita sarebbe stata esagerata rispetto ai trascorsi di Twitter. 

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