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3D Sky visto da dietro le quinte, per l’Aida all’Arena di Verona

Ho colto con piacere e interesse l’invito che Carlo Rossanigo, capo delle relazioni esterne di Sky Italia, mi ha fatto la scorsa settimana per andare a Verona a toccare con mano la tecnologia che sta dietro alla trasmissione di un evento in diretta in 3D. L’occasione è venuta dall’Aida in programma sabato 23 giugno scorso all’Arena di Verona. Una prima mondiale per Sky in 3D, venduta in molti paesi tra cui Germania, Francia e Corea del Sud, oltre ad un circuito di cinema con trasmissione digitale dai quali è stato possibile seguire l’evento sul grande schermo.

Non sono abbonato a Sky, anche se lo sono stato in passato. Ho un televisore LCD ma non è 3D. Ho visto alcune demo di produzioni HD per la televisione, come un concerto degli U2 (ho saputo poi che è costato 2 milioni di dollari), ma non ho mai approfondito la tematica relativa al 3D in tv e alla tecnologia di produzione. L’occasione è stata ghiotta e ne ho approfittato.

La direttrice del canale 150 Sky 3D Cosetta Lagani mi ha guidato, insieme ad alcuni collaboratori della produzione tecnica, a vedere la complessità che sta dietro una produzione simile, che coinvolge circa 40 persone tra cameraman, regia, tecnici vari, controllo camere, ecc. Il tutto è compreso in tre camion che contengono la regia video, seppur con operatori dotati di occhialini 3D, il controllo tecnico del 3D e il collegamento con il satellite per la trasmissione vera e propria (uplink in gergo tecnico).

La guida è cominciata con la visione di un paio di telecamere doppie. La prima, quella montata sul braccio mobile, ha i due obiettivi molto ravvicinati, quasi come fossero due occhi (o ET). Le camere per il 3D hanno due obiettivi per la semplice ragione che l’effetto 3D è dato dalla sovrapposizione di due immagini diverse riprese contemporaneamente, con un angolo di sovrapposizione che cambia a seconda della prospettiva che la regia vuole dare all’immagine. Le camere che stanno lontane appaiono come due camere separate e lontane tra loro. La doppia camera a media distanza è invece come una comune camera da studio televisivo, ma con due obiettivi vicini tra loro.

La camera ET

et

Mi hanno spiegato che il 3D, per far sì che l’immagine non stanchi la vista e nella peggiore delle ipotesi causi nausea e vomito, ha bisogno di essere controllato con cura, con un banco di monitor e di controllo separato, con tecnici specializzati. Da qui il terzo camion, oltre a regia e uplink.

Il controllo del 3D

3d 2

La regia vera e propria ha regista e aiuto regista dotati di occhialini 3D, così che possano seguire e fare scelte come se fossero a casa in poltrona a seguire l’evento. Nello studio sono presenti anche schermi 2D per gli altri tecnici. Non manca poi un banco per il controllo audio, molto importante per un evento come l’opera lirica.

La regia

regia

Non ho avuto modo di vedere l’effetto 3D in tv, ma lo spettacolo dell’Aida all’Arena di Verona è stato fantastico. Concordo con chi diceva che Aida, con le maestose scenografie, è perfetta per l’Arena di Verona, dove ha debuttato per l’apertura dell’impianto proprio nella stagione 1913, quasi 100 anni fa.

Le scenografie

aida

Tutto esaurito per la serata, con circa 15.000 biglietti venduti.

opera

Cosetta Lagani, da me incalzata, non ha potuto rivelarmi l’attuale ascolto stimato per il canale 3D – i numeri devono essere per forza bassi – ma si è detta incoraggiata dalle vendite di tv 3D. Per le Olimpiadi, bel traino, visto che saranno trasmesse in 3D, si prevede in Italia una base di tv installati pari a 1 milione, dai circa 800.000 attuali. Un bacino di nicchia, che permette al canale di proporre un mix di vari generi, in una programmazione più aperta alla sperimentazione rispetto ad un canale tematico già consolidato. Dal calcio ai film, dall’opera ai programmi per bambini, il canale 3D cerca il proprio pubblico. Una bella sfida.

* Disclaimer: Sky Italia mi ha invitato all’AIDA facendosi carico delle spese di viaggio e alloggio.

Published in Formazione permanente Web & Tech