Abitudini consolidate possono cambiare e cambiano. Niente è insostituibile. A volte sono casuali, a volte sono cercati. Il risultato finale è un nuovo status quo che aggiunge qualcosa rispetto alla soluzione precedente, senza alcun rimpianto per il passato. Guardando alla mia esperienza degli ultimi mesi e dell’ultimo anno me ne vengo in mente diversi, volti a sfatare qualche mito o a dare qualche suggerimento o incoraggiamento a cambiare.
Parto da Kindle e Kobo perché ormai sono 4 anni che leggo ebook, proprio in questi giorni. Ho cominciato con un Cybook 3, nel lontano 2008, ma senza farne un gran uso. L’inizio vero e proprio avviene nel novembre/dicembre 2009, quando Paolo Ainio mi regala un Kindle 2. Da allora leggo di gran lunga più ebook che libri, non compro più libri di carta (che se sentrano in casa sono copie saggio o libri di amici) e leggo come non mai.
Di Kindle ho apprezzato fin da subito l’ecosistema che consente di sincronizzare la lettura tra diversi dispositivi, sincronizzare ed esportare le note, inviare file direttamente per email al dispositivo, navigare gratis ovunque. Da Kindle 2 sono passato a Kindle 3 (Kindle Keyboard) nel febbraio del 2011.
Il cambiamento arriva nell’ottobre del 2012, quando Mondadori/Edelman mi invia un Kobo touch appena lanciato in Italia. All’inizio faccio un po’ fatica con lo schermo touch senza pulsanti di cambio pagina. Mi scoccia dover collegare il lettore per caricare nuovi file. Ho ancora molti file su Kindle e comincio a usarlo a mezzo servizio. La svolta arriva nell’aprile di quest’anno, quando mi arriva sempre da Mondadori/Edelman un Kobo Glo. Il fatto di poter leggere in qualsiasi situazione di luce, anche al buio, sempre con uno schermo a inchiostro elettronico, fa la differenza.
Da allora, in poco più di 6 mesi ho letto 33 ebook per 133 ore di lettura totale. Kobo fornisce infatti alcune statistiche di lettura e da qui le cifre di cui sopra. Il Kindle 3 nel frattempo giace inutilizzato e non rimpianto. Certo, la funzione di note esportabili e l’invio tramite email mi mancano, ma viaggio col mio Kobo ovunque e il Kindle rimane a casa. Questo è il dato di fatto.
Cambiare si può. Ciò che pensi sia insostituibile, in realtà non lo è. E’ giusto una questione di abitudine. L’impensabile può succedere.