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Il metodo per trasformare buoni propositi in obiettivi

scatole

Come annunciato ieri, eccomi a segnalare un metodo per trasformare buoni propositi per il nuovo anno in obiettivi concreti. Spesso si ironizza sui buoni propositi a inizio anno perché, senza metodo, finiscono per essere parole vuote che a fine anno neanche ci ricordiamo più, a meno che non sia lo specchio a mostrarci il fallimento.

Il metodo delle scatole non è altro che un sistema per passare da obiettivi generici a pratiche quotidiane che consentono di raggiungere l’obiettivo, giorno dopo giorno, con una pianificazione che arriva sul calendario quotidiano delle cose da fare e degli impegni da prendere. Tutti i libri che ho letto concordano che, per cambiare i propri comportamenti, bisogna avanzare per piccoli passi, con abitudini da inserire nella routine quotidiana, con impegni precisi in orari definiti. Così non ci sono scuse, non ci sono altre attività che si intromettono e si trova il tempo necessario a raggiungere l’obiettivo.

Certo, la forza di volontà e la motivazione sono alla base della realizzazione di qualsiasi buon propositio. Non ci sono scorciatoie o bacchette magiche e non c’è metodo che tenga se non c’è la motivazione, a smettere di fumare, a perdere peso, a una migliore forma fisica, a più tempo per la lettura, all’apprendimento di qualcosa di nuovo, a scapito di tempo perso a giochi casuali, scorrimento infinito della timeline dei social network, televisione in modalità patate da divano e attività similari.

Come funziona il metodo delle scatole?

Per prima cosa si attribuisce un tema ad ognuna delle scatole che vogliamo riempire di propositi e di obiettivi da raggiungere. Un esempio può essere: fisico, mente, relazioni, spirito, finanze.

Il secondo passaggio è associare i buoni propositi a ognuna delle scatole. Esempio per la prima scatola: perdere 5 kg. Per la seconda: leggere un libro al mese. Per la terza: tempo per i figli e la famiglia.

Il terzo passaggio è suddividere in comportamenti e abitudini che contribuiscono alla realizzazione del macro obiettivo. Prima scatola, per perdere 5 Kg: 30 minuti di attività fisica al giorno, a letto prima delle 11 di sera, ecc. Per la seconda, leggere un libro al mese: leggere 30 minuti al giorno.

La quarta fase è quella delle sinergie, ovvero valutare le attività che possono essere realizzate insieme, incrociando le abitudini complementari relative alle diverse scatole. Fare 30 minuti di attività al giorno, con il proprio partner, risponde all’obiettivo di fisico e di relazioni, per esempio.

La quinta fase, decisiva, è di inserire le attività nel proprio calendario, con appuntamenti quotidiani o settimanali presi con se stessi, in orari precisi. Se l’idea di fare non ha una pianificazione di tempo corrispondente, presi dalla quotidianità, l’idea rimane una idea appunto. Ciò intuitivamente vale per qualsiasi cosa riteniamo importanti. Il “non leggo, non ho tempo” è un chiaro esempio in negativo. Se vuoi realizzare il proposito, il tempo lo trovi e lo impegni a scapito di altro. Se non c’è il tempo in calendario, smetti di darti buoni propositi perché è… tempo perso!

L’ultimo passaggio è costruire la propria agenda di impegni professionali e personali intorno agli appuntamenti che ci siamo dati per raggiungere i nostri obiettivi.

Il metodo, nel suo insieme, è descritto da David Bonifacio sul suo blog.

Published in Esperienze