Sono da sempre un amante di Twitter. Lo uso da fine 2006, ci ho pubblicato 3 libri e numerosi articoli. E’ l’unico strumento del social web di cui ho installato l’applicazione su tutti i dispositivi che uso e ne faccio un (troppo) ampio da mobile.
Col il tempo l’uso è cambiato e ne scrivevo giusto un mese fa circa.
Questo post vuole soltanto segnare un punto di discontinuità. Dopo aver proceduto a una ampia riduzione dei profili seguiti, ora oscillanti intorno a 80, ho finalmente fatto pulizia tra le liste, riducendo quello a cui ero iscritto e aggiornando quelle create da me. Così finalmente posso usarle veramente, anche da mobile, seppur Twitter le nasconda un po’
Certamente saprai che Twitter consente di esportare tutto l’archivio dei tweet pubblicati fin dalla tua iscrizione. Oggi ne ho scaricato una versione aggiornato e ho premuto il pulsante dell’oblio digitale. Questo pulsante Twitter non lo prevede, ma lo trovi su altri servizi che si appoggiano a Twitter. In pratica ho deciso di cancellare automaticamente tutti i tweet più vecchi di un anno. Perché questa scelta? Perché no?
Se i posteri fossero un giorno curiosi di cosa il sottoscritto avesse twittato nel corso della sua vita, li invito a rivolgersi alla biblioteca del Congresso americano che li ha tutti. Per gli altri, mi dispiace, scatta l’oblio. Non ho scheletri nell’armadio, non mi pento di cosa posso aver twittato in questi anni, non ho alcun timore e non credo neanche di essere paranoico. Semplicemente credo, come ben illustrato in questo video, che ogni informazione pubblicata online, un giorno, in modo imprevedibile, potrebbe diventare sensibile ed essere usata contro chi l’ha pubblicata. Il rischio si può minimizzare cancellando tutto e non vedo svantaggio alcuno. Se ce ne fossero, illuminami per favore.
Ho già applicato lo stesso principio a Facebook, Friendfeed, Tumblr e Instagram. I miei profili non ci sono più. Amen.
Nulla è per sempre. Non lo siamo noi e non vedo perché le nostre informazioni personali dovrebbero sopravviverci.
“come ben illustrato in questo video”… Quale video?
Grazie Marco, questo
http://www.ted.com/talks/alessandro_acquisti_why_privacy_matters.html