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5 ragioni per cui il libro digitale non è decollato in Italia nel 2015

Un anno fa avevo cominciato a scrivere un post per condividere l’idea per cui la crescita degli ebook si sarebbe arrestata in Italia. Il post è rimasto in bozza fino a ora. Le cinque ragioni sono quelle a seguire, commentate oggi alla luce dei dati AIE 2015 segnalati su questo blog pochi giorni fa.

 

Gli editori non ci credono e non convertono il catalogo

Mi sbagliavo, visto che AIE segnala il 91% di novità in formato digitale. Non è dato però sapere quanto ricco sia oggi il catalogo complessivo. Forse non mi sono sbagliato del tutto.

Il boom degli ebook reader è finito

Qui ci sono vari indicatori a testimoniare che chi ne ha uno lo usa, chi non l’ha comprato, difficilmente oggi ne cerca uno.

I grandi lettori digitali hanno il reader pieno

Il tasso di crescita, pressoché stazionario, rende questa supposizione quantomeno verosimile.

Il libro è superfluo in tempo di crisi

La spesa complessiva in libri si è stabilizzata, ma non sono sicuro che il fondo sia stato toccato. La crisi non è alle nostre spalle, perché è strutturale. Le riforme effettuate non daranno frutti nel breve termine. Gli Italiani non hanno mostrato di contraddire la mia affermazione.

Nessuna promozione pubblica per la lettura digitale

Il digitale poteva essere un modo per promuovere la lettura su un pubblico più giovane e più tecnologico. Quali politiche effettuate? Nessuna, tanto che, apparentemente, il numero di lettori digitali è leggermente sceso. La miopia di chi ci governa non ha bisogno di alcun commento.

Per il 2016 non vedo segnali di cambiamento o di inversione di tendenza. Chi apprezza il digitale continuerà a utilizzarlo. Chi legge veramente e non ha ancora fatto il salto, non credo lo farà nei prossimi mesi. Operazioni come Kindle Unlimited non hanno allargato la platea e il pubblico di massa non ha smesso di leggere i libri dei grandi editori per passare agli autori autopubblicati (vero oggetto dell’offerta senza limiti, soprattutto fuori dagli USA).

Amazon, unico vero soggetto con le spalle larghe interessato a promuovere la lettura digitale, si sta concentrando su altri settori, per estendere la sua potenza commerciale. Ciò su cui investe oggi Amazon, più di prima, è la produzione e l’acquisizione di contenuti video. Non mi stupirei se nel giro di 12-24 mesi l’offerta video di Amazon Prime arrivasse anche in Italia.

Published in Formazione permanente

3 Comments

  1. “Qui ci sono vari indicatori a testimoniare che chi ne ha uno lo usa, chi non l’ha comprato, difficilmente oggi ne cerca uno.”

    Io uso kindle con instapaper ed e’ imbattibile. In metropolitana e’ usato stabilmente da chi non vuole il cellulare.

    E’ anche cambiato il modo di usare i tecnogadget: piu’ immagini, meno testi.

  2. cristianconti cristianconti

    Mia figlia quattordicenne mi ha fatto conoscere un mondo che non conoscevo, quello di Wattpad e dei piccoli romanzi a puntate scritti da adolescenti per adolescenti, da leggersi sullo smartphone. Un po’ quello che era iniziato anni fa in Giappone con i romanzi in capitoli brevissimi, le cell phone novel via sms. Mia figlia nonostante questo, preferisce i pesanti libri di carta all’e-reader.

  3. san san

    Ho appena ricevuto l’ultimo modello del Kobo. Sono un gran lettore e sono veramente contento.Per me, è il mio futuro,anche se qualche libro cartaceo lo comprerò ancora.

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