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5 consigli per chi scrive, giornalisti e non

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5 consigli, che faccio miei, pensati per chi scrive, selezionati tra i miei appunti, dall’ebook “Se scrivi fatti leggere” di Domitilla Ferrari. 2 euro ben spesi.

Se lavoriamo nella comunicazione dobbiamo cominciare a capire che il tempo dedicato allo studio di ?quello che cambia’ è la porzione di tempo investito che ha maggior valore per noi. È faticoso. Non siamo abituati a studiare sempre e a cambiare continuamente. Ma se la nostra professione è nel range di ciò che definiamo cultura, non solo è un imperativo. È un dovere che abbiamo verso i nostri lettori, perché l’unico modo che abbiamo di restare rilevanti è fornire loro sintesi della complessità, nuove costruzioni di senso, comprensioni ampie.

Far risparmiare tempo di lettura, e attenzione. Che sono la vera moneta del XXI secolo».

Più tempo gli altri mi dedicano leggendo, commentando o condividendo ciò che scrivo, più aumenterà la mia popolarità e con essa la fiducia che altri avranno delle notizie che veicolo scrivendone anche solo in 140 caratteri.

per stare in Rete (da individui e da aziende, oltre che da professionisti della comunicazione) bisogna ragionare da editori».

Bisogna ragionare come distributori di notizie, dati, informazioni, immagini e testi, che siano nostri o prodotti da altri non importa, noi tutti siamo come media un veicolo che garantisce ai contenuti di diffondersi e per il fatto di essere diffusi prendere vita (Natalia Karbasova, «What will happen to the media 2015?»), perché per essere letti i testi non devono trovare un posto in cui stare, ma lettori.

Se scrivi fatti leggere

 

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