Minimalismo digitale. Equilibrio digitale. Chiamalo come vuoi, ma il senso non cambia: usare la tecnologia con equilibrio, per trarne giovamento e non per farsi usare. Da anni ormai mi interrogo su come migliorare il mio stile di vita a tal proposito, tra alti e bassi, successi e cadute. Fa piacere, in questo viaggio, vedere che ci sono altre persone, dall’altro lato dell’oceano, che sono sulla stessa strada.
Cal Newport (consigliatissimo il suo Deep Work), ha stilato alcuni principi del minimalismo digitale, che voglio riprendere e commentare.
Perdersi qualcosa non è negativo
La famosa FOMO (fear of missing out, ovvero la paura di perdersi qualcosa che sta succedendo altrove) si può vincere. Scegliere come impiegare il proprio tempo libero e, letteralmente, fregarsene di cosa sta succedendo altrove è la chiave per risolvere il problema. Come? Evitando di usare lo smartphone in presenza di altre persone ed evitando di interrompere ciò che si sta facendo (vedere un film, mangiare, parlare con gli amici, ascoltare gli amici) disabilitando qualsiasi notifica. Provato, funziona.
Meno è meglio
Di nuovo, nessuna novità. Si tratta di applicare principi apparentemente banali che fanno la differenza. Quest’anno ho ridotto la mia lista di film da vedere, da oltre 240 a 43, vedendone 249. Come ho fatto? Prima di tutto ho ridotto la coda, eliminando tutto quanto meno interessante o stimolante. Seconda passo, mi sono concentrato sui film in coda, limitando l’aggiunta di nuovi titoli. Ho applicato nuovamente lo stesso principio alla mio biblioteca digitale. Da quasi 2600 ebook di una settimana fa, oggi sono sceso a 2000. Eliminare i titoli che so che non prenderò in mano né ora, né nei prossimi 12-24 mesi è una semplificazione delle scelte possibili. Meno fatica a decidere, più libri letti sul serio.
Filtrare, filtrare, filtrare: solo il meglio
Il tempo è una risorsa limitata. Se lo impieghi in un modo, non lo impieghi in un altro. Ognuno di noi ha circa 100 diamantini da spendere ogni giorno. Ogni piccolo diamante è composto da 10 minuti. Ogni articolo, ogni libro, ogni video, ogni film, ogni programma tv, ogni riunione, ogni incontro, ogni viaggio, ogni conversazione che occupa il nostro tempo con poco valore, né elimina un altro da cui avremmo potuto estrarre maggiore valore. Ciò vale per tutto il tempo dedicato a consultare flussi di contenuti di qualsiasi genere. Quanto di quel flusso ha un valore che dura nel tempo e non si esaurisce in pochi attimi?
No alla spazzatura digitale
Ridurre dispositivi non utilizzati e cancellare file inutilizzati è cosa buona e giusta. Lo streaming audio e video ci viene in aiuto, ma se non hai cominciato a frequentare la rete solo negli ultimi due anni, probabilmente hai un computer con un disco fisso e tanti file al suo interno. Quante app hai installato sul tuo smartphone? Quante ne usi veramente? Quanto spazio potresti liberare? Meno spazio fisico occupato, più spazio mentale da dedicare ai file che contano, che servono, che si perderebbe nel caos del disordine digitale.
Più digitale, più reale
L’ho imparato sulla mia pelle. Le relazioni che nascono online e continuano solo online, sono destinate a diventare un surrogato della vita reale, con tutti gli svantaggi del caso. Internet è magico se ci permette di potenziare le relazioni della nostra vita di tutti i giorni. Non sempre le barriere spazio tempo sono facili da abbattere, ma quando questo è lo scopo, la qualità della vita aumenta. Garantito.
Produrre e non solo consumare
Il web è una manna per chi vuole apprendere, capire, approfondire, imparare. Se quanto appreso non viene tradotto in azione, se l’informazione non si traduce in conoscenza applicata, il tempo speso in tali attività non è molto diverso, nel risultato finale, di guardare Uomini e donne nel pomeriggio in televisione. Come applicare? Non c’è modo migliore di imparare che insegnare. Avere uno spazio online dove scrivere, riassumere i concetti appresi nella lettura di un libro o nella visione di un video è il modo migliore per rielaborare i concetti, fissarli e fare un vero passo in avanti. Ciò significa (per me almeno) riequilibrare il tempo dedicato al consumo di media rispetto alla produzione di contenuti. Nel 2016 mi sono (troppo) concentrato sui libri (Content marketing, Facebook Marketing for Dummies, Blog di successo for Dummies, Web marketing for Dummies) e ho trascurato questo spazio, seppur mi sia esercitato su altri blog curati per conto terzi.
Più spazio alla scrittura nel 2017.