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Software libero e platform coop per vincere contro i monopoli digitali

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La frequentazione di nuove persone sulla piattaforma Mastodon, nell’istanza Social.coop, mi ha sensibilizzato e stimolato ad agire. Per analogia con il percorso che mi ha portato a diventare vegetariano, quasi vegano, ho cominciato a ridurre il consumo dei servizi dei monopolisti digitali, ricercando soluzioni alternative. Delle mappe ho già parlato. L’apertura di un profilo su Social.coop, alternativo a Twitter, è stato un altro passo in questo senso. Ho perfino donato 12 dollari al progetto, con OpenCollective. Social.coop vuole essere una piattaforma collaborativa cooperativa, in cui gli utenti partecipano alle spese della piattaforma. Meno di un euro al mese, per sostenere un progetto dal basso, mi sembra sostenibile. Tra l’altro tutti gli utenti possono dire la loro sullo sviluppo e sull’impiego delle risorse raccolte, con un’altra piattaforma: Loomio.

Nell’ultima settimana ho fatto ulteriori passi, che voglio tracciare qui. Ho prima testato la compatibilità del mio portatile con Ubuntu, istallandolo su una chiavetta USB e poi ho deciso di installare sul disco principale, a fianco di Windows 10. Ora ti sto scrivendo da Ubuntu 17.04. Per un po’ di tempo userò i due sistemi operativi in parallelo, ma per navigare certamente Ubuntu è perfetto. Ho anche deciso, dopo aver letto un articolo, di lasciare Google Chrome (e anche Vivaldi, che è sviluppato su Chromium, promosso da Google) per Mozilla Firefox, nuovamente competitivo. Negli ultimi mesi ho anche deciso di fare a meno di Google DNS, a favore di OpenDNS. Per scrivere gli articoli che ho pubblicato domenica sul Sole 24 Ore, ho usato per la prima volta Zoho Writer, piattaforma alternativa a Google Documenti.

Un servizio alla volta, sto riducendo la mia dipendenza da Google e sono ancora all’inizio del cammino. Considerando l’indagine della Commissione Europea su Google con l’accusa di abuso di posizione dominante a danno di Android, sto pensando seriamente di cambiare sistema operativo sul mio smartphone. Il tutto non è proprio una passeggiata di salute, ma si può fare.

Considerando l’effetto negativo che i monopoli digitali hanno sulla nostra vita, credo sia venuto il momento di aprire gli occhi e agire, un passo alla volta, per agire, partendo dai comportamenti quotidiani. Si può, basta volerlo.

Published in Esperienze