Ieri leggevo un titolo della notizia dell’ennesima strage in una scuola americana. Ho passato oltre, al titolo successivo. 17 è un numero impressionante, ma non è la prima strage simile giusto? Ormai non è quasi una notizia, poi è successo negli USA, che ci importa?
Stasera, quasi per caso, un utente che seguo su Twitter ritwitta un tweet di commento della strage. Di tweet in tweet, finisco sui profili di alcuni dei compagni di scuola dei 17 ragazzi uccisi in una giornata qualsiasi, senza un perché. Tweet di sconcerto che non si capacitano di cosa sia successo. Ne riporto alcuni a seguire. Non c’è bisogno di commentarli, parlano da soli.
He didn’t make it… I love you cuz. I’m sorry for all this. I’m at a loss of words. pic.twitter.com/X9cJ6juCxh
— J̶a̶v̶i̶e̶r̶ ̶R̶o̶d̶r̶i̶g̶u̶e̶z̶ ̶L̶o̶v̶e̶r̶a̶ (@OfficialLoveEra) February 15, 2018
https://twitter.com/longlivekcx/status/964141062443892736
Rest in paradise to my actual brother this don’t seem real at all I’m just so in shock. I love you. I know you watching over all of us everything I do is for you and your family now. I love you ❤️ pic.twitter.com/1Op7R08MDh
— Julien (@shehatesjuju) February 15, 2018
Rip Nick, you always had great energy and a huge smile on your face, when you walked in the room everyone’s expression lit up. You were an amazing friend and an amazing guy, my condolences to his family. Love you bro rest easy.❤️ pic.twitter.com/ndawbInupK
— Joey (@jo_eyyyyyy) February 15, 2018