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Gli autunnali: storia della copertina

Spesso si ignora quale e quanto lavoro ci sia dietro la copertina di un libro.

Qui Luca Ricci racconta la genesi della copertina del suo romanzo Gli autunnali. Un gran bel libro, uno dei migliori letti quest’anno.

Aggiornamento 2025

La sintesi di Gemini

La sfida della copertina: richiamo e informazione

Una copertina di un libro deve assolvere a una doppia funzione: essere iconicamente attraente per sedurre il lettore e al contempo fungere da sintesi grafica del contenuto. Trovare un equilibrio tra questi due aspetti è spesso difficile, portando a copertine esteticamente valide ma poco informative, o viceversa.


La ricerca per “Gli autunnali”

Il processo per la copertina del romanzo “Gli autunnali” si è rivelato più complesso del previsto.

Ipotesi iniziali e scarti

  1. Foto di Jeanne Hébuterne: Inizialmente si pensò di usare una foto di Jeanne Hébuterne, che nel romanzo è centrale per la follia del protagonista. Tuttavia, sebbene potente e tematicamente rilevante, l’immagine (già molto nota) fu scartata perché avrebbe potuto far apparire il romanzo come un saggio.
  2. Stereotipi di Roma e autunno: Nonostante la vasta iconografia di Roma in autunno, le immagini disponibili erano spesso stereotipate e banali. Si cercarono alternative che evocassero la stagione senza banalizzarla, come opere di Gustav Klimt o Egon Schiele, ma anche queste furono ritenute “troppo viste”.
  3. Fotografi umanisti: La ricerca si concentrò poi sul senso più profondo del libro, ovvero l’amore. Furono considerate le opere di fotografi umanisti come Édouard Boubat e Mario De Biasi. Tuttavia, le loro rappresentazioni dell’amore, sebbene intense, non riuscivano a cogliere l’eccezionalità, la carnalità e la spiritualità, il dualismo tra reale e immaginario, e il superamento delle convenzioni romantiche che caratterizzano la storia de “Gli autunnali”.

La soluzione: Saul Leiter

Dopo un’attenta riflessione, la scelta definitiva ricadde su “Sunday Morning at the Cloisters” (1947) di Saul Leiter. Questa foto in bianco e nero, sebbene non del tutto sconosciuta, si è rivelata la perfetta incarnazione della storia d’amore e fantasmi narrata nel romanzo. L’immagine cattura una tensione ambigua tra un uomo quasi invisibile e una donna inerte, evocando un senso di limite nei rapporti e la natura di un “revenant” (ritornante), che rispecchia il cuore del libro.


Dettagli tecnici della copertina

La Fondazione Leiter acconsentì all’uso dell’opera a patto che fosse mantenuta esattamente com’era, senza modifiche come rotazioni o sovrascritture di testo. Questa limitazione portò alla scelta di un passepartout per contenere l’immagine.

  • Colore: Dopo aver considerato il bianco (troppo “invernale”), si optò per il rosso, ritenuto capace di connettere efficacemente la stagione autunnale con la passione amorosa del romanzo.
  • Materiali: Per il passepartout è stata scelta una carta opaca, mentre per la foto una carta traslucida. Questa combinazione crea un effetto visivo e tattile che evita di “annega” l’immagine e restituisce l’idea di una fantasticheria, di un’essenza materiale e immateriale al contempo.

Riconoscimenti

L’autore sottolinea che il successo nel trovare la copertina giusta, un processo non scontato nel rapporto tra autore ed editore, è stato possibile grazie alla professionalità dell’agente Monica Malatesta, della casa editrice La nave di Teseo e dello studio grafico Cerri & Associati.

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