Non avremmo scoperto perché i rapitori avessero rubato gli animali – la gallina, i pulcini e le nostre due pecore – prima di un paio di settimane, quando ormai l’ISIS aveva occupato Kocho e buona parte del Sinjar. Un militante che aveva collaborato a radunare tutti gli abitanti del villaggio nella scuola secondaria avrebbe spiegato i rapimenti ad alcune donne. «Voi dite che siamo sbucati dal nulla, ma invece vi abbiamo inviato dei messaggi» avrebbe detto, il fucile appeso alla spalla. «Quando abbiamo preso la gallina e i pulcini era per dirvi che avremmo preso le vostre donne e i bambini. Quando abbiamo preso il montone è stato come prendere i vostri capitribù, e quando lo abbiamo ucciso significava che intendevamo uccidere i vostri capi. E l’agnellina, lei rappresentava le vostre ragazze.»
Ieri ho visto il documentario Sulle sue spalle, sulla storia di Nadia Murad e oggi non ho resistito e ho cominciato a leggere il suo libro, L’ultima ragazza.