Ho sempre considerato la lettura uno dei modi migliori per imparare e approfondire temi che voglio conoscere meglio, per raggiungere obiettivi diversi: migliorare il mio stato fisico e mentale, comprendere meglio le persone che mi circondano e coltivare esperienze e conoscenze da trasformare in nuove idee, per scopi professionali e non.
Il book club
Leggere insieme può essere uno stimolo in più per rafforzare l’abitudine alla lettura, un appuntamento in cui confrontare punti di vista con altri lettori, leggere libri che altrimenti non avresti scelto, passare del tempo in compagnia con persone con cui condividi interessi comuni.
Proporre, organizzare e gestire un book club non è una cosa facile. Più di un italiano su due non legge un libro l’anno. Chi legge, ha interessi e motivazioni diverse: c’è chi legge per evadere, chi per studiare, chi per lavoro. Leggere un libro diverso dai soliti, in un tempo limitato, per una discussione che avviene in un giorno preciso, seppur scelto a maggioranza, è un impegno non da poco. Ripaga nel tempo, ma richiede un investimento e la fiducia in chi propone i titoli da leggere.
La formula del book club
La mia esperienza personale è limitata, ma c’è. Il primo book club a cui ho partecipato, più di 10 anni fa, prevedeva che a sorte ogni membro del gruppo decidesse un libro, credo sempre narrativa. Ogni mese ci si vedeva di persona e se ne parlava, per poi decidere il libro successivo. Il gruppo era chiuso con un nocciolo duro di amici che si conoscevano tutti tra loro, più qualche amico satellite.
Il book club informale che ho organizzato personalmente e che, all’ennesima pausa e ripartenza, ora è al sesto libro in lettura in sei mesi, fiction e non fiction, con una partecipazione minima di 4 persone, fino a un massimo di 9, in video conferenza, nel periodo di limitazione della mobilità. Un gruppo motivato e veramente partecipato. La conversazione è fluida e gli spunti non mancano mai.
Questo tipo di formula è quella che ho portato alla community de La Content. Una terna di libri proposti e votati, un libro scelto da leggere nell’arco di un mese e una video conversazione conclusiva in cui chi vuole partecipa e si confronta con gli altri. I primi due libri hanno raccolto diverse adesioni, anche se la partecipazione non è stata proporzionale alle dimensioni della community. I motivi sono diversi e comunque aneddotici: poca voglia di leggere, motivazione non sufficiente a portare a termine la lettura, libro che non piace, data od orario della conversazione non favorevole.
Se fosse la formula a richiedere un’innovazione, seppur banale?
Un book club più remunerativo e più impegnativo
James Somers racconta l’esperienza di un book club diverso, in cui non ci si vede per discutere del libro finito, ma lo si legge insieme, un pezzo per volta, e lo si discute strada facendo. Va benissimo per un gruppo coeso di amici che usa il libro come appuntamento settimanale per vedersi e per leggere, ma va meno bene per chi partecipa a un gruppo di sconosciuti, che in questo momento non potrebbero riunirsi insieme neanche se lo volessero, tra l’altro.
Ciò non significa che non si possa prendere spunto dall’idea di leggere insieme e discutere strada facendo. Alcuni book club solo online, in cui mi sono imbattuto in questi mesi, propongono una formula simile. Il moderatore definisce le parti da leggere, settimana dopo settimana. Per ognuna di queste propone delle domande a cui i lettori sono invitati a rispondere. Un modo più impegnativo di intendere la lettura – ogni settimana ci sono tot pagine da leggere, per partecipare – ma forse più appagante e più fidelizzante. Se sono determinato a leggere, ogni settimana ho un’occasione per partecipare e non devo aspettare l’ultima settimana per cominciare il libro o considerare la serata della conversazione come l’unico appuntamento in cui posso dire la mia, soprattutto se ho una condizione familiare o lavorativa che mi impedisce di programmare con anticipo la mia vita.
Chissà che questa possa essere anche la formula per proporre un book club intorno al tema dell’imparare insieme. Il concetto di insieme racchiude il gruppo e il valore della condivisione. Imparare è il filo conduttore dei libri scelti e allo stesso lo scambio frutto della lettura è un’occasione ulteriore per imparare. L’interazione durante la lettura consente di partecipare superando il vincolo dello spazio tempo e il momento conclusivo in conferenza diventa l’occasione per rafforzare il gruppo e tirare le fila del tutto.
Sperimentiamo?
Ho una gran voglia di sperimentare questa idea. L’estate non mi sembra un limite: chi è sufficiente motivato, se vuole, partecipa lo stesso. Proporrò l’idea al gruppo di chi ha già risposto all’appello sull’impariamo insieme e a te che leggi, se lasci un commento con nome ed email o se mi scrivi in privato. Se abbiamo almeno 10 persone disposte a sperimentare l’idea, con una prima proposta di 3 titoli tra cui scegliere, mi cimento volentieri nell’impresa di coordianre il gruppo e stimolarlo con un percorso organizzato.
Grazie fin da ora per feedback, suggerimenti ed eventuali adesioni.
Finalmente ho capito cosa diavolo è un “book club” … magari più avanti posso provare a partecipare anche io 😉