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Tag: Google

Tempo di migrare

Per passare dalle parole ai fatti, ho iniziato il processo di migrazione dai servizi di Google dove ho contenuti personali: Google Drive, Google Calendar e Gmail, con alcuni account.

Con Cloudsfer ho spostato i miei file da Google Drive a Box.

Ho importato la mia agenda da Google Calendar a Zoho Calendar.

Sto gradualmente spostando le newsletter a cui sono abbonato da una casella Gmail a Stoop, che ha una sua email dedicata Stoop.

Visto che ci sono, sto anche migrando le mie note da Evernote a Zoho Notebook

Sto gradualmente modificando le email dei servizi a cui sono iscritto, usando una casella di Zoho Mail o quella con il mio dominio, che sposterò da Google Suite entro il rinnovo del contratto annuale previsto per i primi di maggio.

Con un po’ di pazienza sto riducendo la dipendenza da Google. Basta volerlo e dedicarci un po’ di tempo.… Continua a leggere

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Fare completamente a meno di Google? Una tragedia

One morning, I have a meeting downtown. I leave my apartment with enough time to get there via Uber, but when I open the app, it won’t work. Same thing with Lyft. It turns out they’re both dependent on Google Maps such that I can’t even enter my destination while blocking Google. I’m astounded. There are no taxis around, so I have to take the bus I wind up late to the meeting.

Esperimento interessante e con risvolti inquietanti.

https://gizmodo.com/i-cut-google-out-of-my-life-it-screwed-up-everything-1830565500Continua a leggere

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Google non ama i lavoratori

Sembra che Google abbia fatto lobby per impedire ai suoi lavoratori di usare l’email aziendale per organizzare forme di protesta interna. Non è una bella cosa.

Un motivo in più per ridurre progressivamente l’uso dei servizi di Google, dopo F..

Giusto ieri J. mi segnalava il percorso di uno dei giornalisti investigativi del New York Times che vede, guarda caso, la riduzione nell’uso di Google e di F., tra le altre cose.… Continua a leggere

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Il capitalismo della sorveglianza

The bullying style of TOS agreements also characterizes the practice, common to Google and other technology companies, of threatening users with a loss of “functionality” should they try to opt out of data sharing protocols or otherwise attempt to escape surveillance. Anyone who tries to remove a pre-installed Google app from an Android phone, for instance, will likely be confronted by a vague but menacing warning: “If you disable this app, other apps may no longer function as intended.” This is a coy, high-tech form of blackmail: “Give us your data, or the phone dies.”

Alle migliaia di libri che non riuscirò a leggere in una vita, si aggiunge ora The age of surveillance capitalism. Tema ghiottissimo. Tutta colpa della recensione del LARB.… Continua a leggere

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Alias protegge la tua privacy per Google Home e Amazon Echo

Alias, come un parassita, impedisce ad Amazon Alexa o a Google di reagire alla parola di attivazione classica, coprendoli di rumore bianco, fino al momento in cui l’utente non dice la parola chiave alternativa. In pratica la privacy dell’utente è tutelata contro accidentali fughe di registrazioni. Geniale!

Non vedo l’ora venga prodotto e commercializzato!

Project Alias

via Fast CompanyContinua a leggere

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Moriremo democristiani, browser edition

Dopo aver resistito mesi, su mobile sono tornato a Google Chrome, perché Mozilla Firefox andava in crash almeno una volta a sessione se non di più. Su desktop sono invece tornato a Firefox, anche se molti servizi di Google, a partire da Gmail, sono lenti e difficili da usare.

A leggere un resoconto della sfida dei browser, puntata 1 e puntata 2, sembra proprio che dobbiamo rassegnarci a un mondo in cui Chrome e Chromium sono lo standard quasi monopolista. Firefox, ahinoi, sembra destinato all’irrilevanza, più di quanto lo sia già.

Temo che nel 2019 tornerò a Chromium, forse passando da Vivaldi o al nuovo Microsoft Edge. Tempi duri per l’open web.… Continua a leggere

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Internet come Disneyland

Today the internet is much more like Disneyland. If I’m building a restaurant in Disneyland and Disneyland thinks I’m making too much money, they may raise the rent or change the rules.

That’s what building on Facebook or Google and Apple is right now. We live in this sort of Disneyland internet and I don’t think that’s good for a whole bunch of reasons. I just don’t think it’s as diverse and exciting and interesting and creative. I think it has destroyed the business models of creative people.

Tornando sul tema dell’innovazione frenata nel mercato digitale consumer, ottima lettura.

http://breakermag.com/why-venture-capitalist-chris-dixon-is-betting-on-a-decentralized-internet/Continua a leggere

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