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Tag: Twitter

Te l’avevo detto…

Per anni ho inseguito ogni novità approdasse sul web e l’epoca era quella del social web. Per fortuna e per intuito ho finito per iscrivermi e puntare sul successo di Twitter, Facebook, Flickr, Skype, YouTube, Feedly, GoodReads, Evernote ma anche del.icio.us, tumblr, dopplr, friendfeed e altri servizi scomparsi. Venivo a conoscerli appena usciti – Skype dopo una settimana dal lancio, quando non lo conosceva letteralmente nessuno – li usavo e in qualche modo li promuovevo facendoli conoscere. Mi divertivo, avevo un servizio e ne traevo un beneficio anche in quanto divulgatore. Ottimo.

A un certo punto ho cambiato atteggiamento. C’è un nuovo fantastico servizio gratuito che mi risolve un problema? Fantastico, ottimo, ma prima di usarlo e dedicargli ore del mio tempo creando contenuti e trasferendo (a mano) dati personali ho deciso di attendere un po’. Soprattutto se il servizio andava a competere con qualche servizio più potente e affermato. … Continua a leggere

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L’attenzione, i media e la guerra in Ucraina

Quanto è deprimente un mondo in cui l’attenzione dei cittadini viene rivolta a cose futili?

L’immagine di cui sopra è rappresentativa di come funziona il circo dell’informazione e di come ormai siamo abituati ad annoiarci nel seguire una storia per più di qualche giorno o di qualche settimana. Anche la guerra che non finisce subito, dopo due mesi non ci interessa più.

Sì, Google Trends non è necessariamente rappresentativo della realtà: l’Ucraina è ancora in prima pagina sui giornali e sui telegiornali, anche se forse non come prima notizia, e quindi non c’è bisogno di cercare notizie che ti arrivano comunque. Certamente però è il segnale che siamo meno curiosi nell’approfondire la notizia.

Neanche a dirlo poi, le notizie che riguardano internet e il mondo social interessano di più online, perché hanno un bacino d’utenza vasto e per altre ragioni.

Nonostante questo trovo comunque triste che si arrivi a … Continua a leggere

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Twitter e la camera dell’eco

Da grande fan e utilizzatore di Twitter, sono arrivato a smettere completamente di usarlo, se non per pubblicare in automatico i link a questo blog, senza per questo partecipare alle conversazioni generate, se non in maniera sporadica. Il tutto è successo ormai 3 anni fa circa? Non ricordo neanche quando, a dire il vero.

Ho smesso di usare Twitter perché, come per il resto del social web, mi sono reso conto che la mia attenzione veniva risucchiata al punto da non permettermi di concentrarmi su attività più importanti per me. L’attenzione è preziosa, come il tempo. Se sei distratto, non recuperi l’attenzione in un attimo. Se hai bisogno della dopamina generata dalle interazioni frutto dei tuoi contenuti, è inevitabile che ti metterai a pubblicare contenuti in ogni momento della giornata e in ogni occasione, pur di avere il thrill di qualcuno che … Continua a leggere

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Il fascismo su Twitter che facciamo finta di non vedere

Negli Usa è in corso un dibattito, da tempo, sulla reticenza di Twitter a intervenire per censurare i contenuti del movimento dei white suprematist. Forse, forse, Twitter farà qualcosa, forse.

Un po’ come se in Italia contenuti esplicitamente fascisti fossero espressi liberamente, senza alcun intervento della piattaforma. Ci interessa? Poco o nulla, sembra.

https://www.vice.com/en_us/article/ywy5nx/twitter-researching-white-supremacism-nationalism-ban-deplatformContinua a leggere

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Twitter dal 2012 al 2018

Un articolo lunghissimo offre un’analisi dei trend che hanno attraversato Twitter dal 2012 al 2018. Il tutto con dati reali tratti da un campione pari all’1% di tutti i tweet pubblicati. Affascinante.

From an estimated 11GB of text per day in January 2012 to a peak of around 20.5GB of text per day in July 2013 down to around 10.5GB per day in October 2018, the estimated total volume of daily text posted to Twitter is quite small.

In total, an estimated 33TB of text was posted to Twitter as a whole over the sample period, after links, user mentions and retweets are removed.

https://www.forbes.com/sites/kalevleetaru/2019/03/04/visualizing-seven-years-of-twitters-evolution-2012-2018/Continua a leggere

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Riflessioni su Twitter

Federica Dardi riflette sull’uso di Twitter nel 2019, per le persone e per le aziende, con un articolo molto analitico.

Twitter aiuta a mettere il naso fuori dalla propria bolla, sulla scia degli interessi piuttosto che delle persone. Se segui le persone e gli hashtag giusti su Twitter puoi ancora inciampare in idee, pensieri e riflessioni che vale la pena leggere.

Federica Dardi

Da parte mia posso aggiungere che non credo più come un tempo alla forza di Twitter. Il mio pubblico si è via via disaffezionato. Su 51.000 follower, a fatica oggi un tweet è visto da 500 utenti e chi clicca su un link è tra l’1 e il 2%. Nulla. Vero è che il mio tempo dedicato a coltivare il pubblico si è di fatto azzerato, consapevolmente. Su Twitter vale la regola di tutte le piattaforme social: più interagisci, più partecipi, più produci contenuti nativi, più visibilità … Continua a leggere

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I miei social network – Ed. 2019

Nel fare pulizia nell’archivio di questo blog, mi imbatto in un innocente post con i miei social network, edizione 2017. Oltre alla tenerezza di vedere che all’epoca consideravo Skype un social network, degli altri 10 che usavo, oggi ne restano vivi 5: LinkedIn, Last.fm, Twitter, Couchsurfing e Flickr.

Se dovessi scrivere lo stesso post oggi, cosa considerei?

Twitter: resta attivo, ma in modo molto marginale rispetto al passato. Non lo consulto più per informarmi, se non saltuariamente. Non pubblico più contenuti originali, se non per rispondere a qualche commento. Twitter non mi dà più le soddisfazioni di un tempo perché la conversazione langue. Se non parli di politica o di temi frivoli o di televisione, la tua visibilità è bassissima. Dei 51.000 follower che mantengo, quelli attivi sono una esigua minoranza. Un tweet raramente arriva a 1.000 visualizzazione e quelli che cliccano i link proposti sono un mero … Continua a leggere

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Che differenza c’è tra leggere un libro e leggere Twitter?

Horizontal reading rules the day. What I do when I look at Twitter is less akin to reading a book than to the encounter I have with a recipe’s instructions or the fine print of a receipt: I’m taking in information, not enlightenment. It’s a way to pass the time, not to live in it. Reading—real reading, the kind Birkerts makes his impassioned case for—draws on our vertical sensibility, however latent, and “where it does not assume depth, it creates it.”

Lettua orizzontale contro lettura verticale. Capito ora perché dedico sempre meno tempo ai social media e cerco di immergermi di più nella lettura di un libro?

Here, on the internet, is a nowhere space, a shallow time. It is a flat and impenetrable surface. But with a book, we dive in; we are sucked in; we are immersed, body and soul. “We hold in our hands a way

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Le mie solite fissazioni

Un paio d’ore a fare pulizie sull’archivio di questo blog (-300 post inutili), scopro che la consapevolezza crescente verso l’abuso social e la necessità di un riequilibrio del tempo passato a consumare media data almeno 7 anni fa. Da allora ne ho scritto in tempi diversi, tra alti e bassi, con alcuni temi ricorrenti:

  • F. è stato lo strumento che ha generato più dipendenza, insieme a FriendFeed;
  • Twitter ha visto un innamoramento e un’affezione che si è trasformata poi in dipendenza, fino al distacco, avvenuto con difficoltà;
  • La consapevolezza del tempo perso a cercare relazioni online è andata di pari passo con il tempo dedicato alle passioni, film e libri in primis, con un miglioramento notevole della qualità della vita;
  • Il tutto, negli anni, ha visto alti e bassi, buoni propositi e ricadute nel tunnel, come logico quando si tratta di dipendenza.

A distanza di anni, leggo tutto con un … Continua a leggere

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