Skip to content →

Un 2019 di blogging, come se fosse il 2004

Il 2018 è stato un anno ricco di soddisfazioni, di viaggi, di incontri e di maggiore consapevolezza. Una delle consapevolezze che ho acquisito è che Luca Conti di oggi non è più allineato con i valori espressi dalle piattaforme social dominanti (leggi Facebook, Instagram prima di ogni altra, essendo le più popolari e quasi monopoliste, soprattutto in Italia). Sul piano personale me ne sono distanziato da tempo. Sul piano professionale ho continuato a promuoverle, con degli asterischi. Gli aterischi sono ben riassunti da Marcelo Rinesi in un suo post sull’attenzione.

La mia risposta al dominio del filtro sociale di Facebook all’informazione è non usare Facebook per informarmi, non tornare ai media tradizionali (che più leggo e più mi fanno indignare per la pochezza, la parzialità, il ritardo nel seguire certi fenomeni), ma esplorare nuovi percorsi nella blogosfera internazionale. Il mio obiettivo per il 2019 è chiudere l’anno dopo aver trovato e frequentato nuovi blog, per stimolare nuove idee, conoscere punti di vista alternativi, approfondire interessi non coltivati abbastanza per seguire il flusso dell’informazione generalista.

Questo blog è ormai seguito da pochissimi lettori fedeli e qualche passante. Non ho bisogno di ammansire nessuno, né tanto meno raccogliere consensi o fare numeri. Scrivo per me e per chi vuole condividere un percorso e farsi stimolare, senza un secondo fine. Non vendo nulla. L’unico obiettivo, se ce ne fosse uno, è entrare in relazione con qualcuno che ha affinità con il mio modo di pensare. Punto. Ho già riconvertito la newsletter in una lettera con cui voglio condividere un percorso di trasformazione. L’inizio è stato incoraggiante.

Il mese di dicembre è stato anche un mese di ritorno a un blogging più intenso. Ho pensato di non condividere più, velocemente, link e pensieri estemporanei su Twitter, ma di bloggarli e poi semmai diffonderli su Twitter. Il risultato è un numero più consistente di post e qualche elaborazione di pensiero a casa mia, qui, e non altrove. Avrei dovuto cominciare molto tempo fa, ma la pigrizia e la mancanza di consapevolezza ha generato il ritardo che ora ho colmato. Mi fa tristezza vedere che tante menti che stimo e ho stimato negli anni si sono piegate a usare Facebook, un giardino chiuso e recintato, per condividere in via esclusiva i propri pensieri, senza pensare alle conseguenze di tutto ciò. Una perdita per il web aperto e un guadagno non da poco per Facebook. Pazienza. Ognuno è libero di scegliere la propria strada e assumersi le conseguenze del suo gesto, nell’incentivare fenomeni sociali. Io non sono nessuno per giudicare, per carità, non è questo lo scopo di queste righe. Magari far riflettere di più qualcuno sulle proprie scelte, questo sì.

Il 2019 vuole essere quindi un anno di transizione verso un Luca Conti più entusiasta del lavoro che svolge, che per questo non tratterà più di social media e social media marketing. Consideralo un allontamento graduale, già avviato da tempo, e non radicale. Non essendo più, dal primo gennaio, il curatore della collana Hoepli di marketing digitale, non avendo più in cantiere altri libri se non i due già contrattualizzati e in via di pubblicazione nella prima parte dell’anno, non insegnando più web marketing dal prossimo anno accademico, posso sentirmi libero di allontanarmi da un mondo in cui non mi riconosco più e non mi diverto più. Il punto, come riconosceva l’amico A. giusto ieri, è togliere zavorra per volare su altri orizzonti.

Per riprendere l’entusiasmo perso è necessario liberarsi di fonti non più utili e dedicare tempo e attenzione a seguire le vecchi stimolanti e nuovi stimoli. Libri che rispecchino ancor di più la mia voglia di conoscere e supportare cause in cui credo, per proporre professionalmente contenuti e idee a un mondo dell’impresa che crede in quello in cui io credo. Non so ancora quale titolo dare al mio nuovo profilo, ma ci sto lavorando.

Published in Esperienze

5 Comments

  1. roberto roberto

    Segnalo un refuso:

    “in una lettera a apri”

    Un saluto

    Roberto

  2. Come sai, apprezzo moltissimo la gente che riconosce il valore di un web aperto, fuori da recinti privati preconfezionati e controllati. Sono un sostenitore dei blog, dei siti web amatoriali e di tutti quegli spazi in cui il web può mostrarsi ed esprimersi nella sua essenza originaria. Mi fa piacere leggere di questa tua scelta. Sto usando questo post come spunto di riflessione per tanti amici che avvertono i tuoi stessi bisogni ma che non hanno ancora trovato il coraggio per osare.
    Buon 2019,
    Emanuele

Comments are closed.