Confindustria Cultura sembra essersela presa a male sul rifiuto generale di alzare la tassa sulle memorie fisiche, con la scusa dell’equo compenso per il diritto di copia privata.
“Non è quindi assolutamente consentito affermare che le nostre industrie siano contro l’innovazione – ha concluso Polillo, a nome di tutta l’industria culturale italiana -. Adeguare i compensi, in linea con quelli degli altri paesi europei, non significa tassare l’innovazione come scrivono alcuni organi di informazione, ma consentire ai consumatori di sfruttare al meglio un’eccezione prevista dalla legge per realizzare copie personali su vari apparati mobili, un’opportunità a fronte di un piccolo contributo che serve a remunerare il lavoro di chi crea cultura “
(da comunicato stampa ufficiale)
Visto che si cita l’Europa… e se prendessimo a modello l’Olanda, dove il download di file da internet non è reato? Facile citare l’adeguamento all’Europa solo quando fa comodo!
Vorrei proprio che l’imprenditoria italiana, … Continua a leggere
Comments closed