I social network diventano così pervasivi che il dibattito sul loro uso e sugli effetti della condivisione di momenti privati cresce e si arricchisce di nuovi contributi.
Sara Maternini ha illustrato al WordCamp come il nostro datore di lavoro sia all’ascolto sui social media ed è bene esserne consapevoli quando li si usa per comunicare fatti privati, potenzialmente compromettenti.
A tal proposito, in un bel dibattito sul New York Times, Clay Shirky racconta un episodio della sua giovinezza in cui, ubriaco, si è dato involontariamente fuoco ai capelli, immaginando le conseguenze sulla sua vita professionale se questo fatto fosse stato documentato su Flickr, Facebook o altrove.
La conclusione del suo ragionamento è originale: i genitori e i datori di lavoro dovrebbe evitare volontariamente di sbirciare nella vita dei propri figli o dipendenti, lasciando che i
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