(aggiornato alle 22.00)
Nella settimana che si chiude, sull’onda dell’attualità, ho parlato molto (troppo?) su questo blog di media, citazioni, uso dei link, cattive pratiche e riflessioni sull’argomento.
Colgo l’occasione quindi per un aggiornamento e qualche precisazione.
Quando si commette un errore, intelligenza vorrebbe che lo si riconoscesse e si intervenisse per rimediare. A dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, che qui non c’è accanimento contro nessuno, segnalo con sincero piacere l’intervento dei Googlisti, con le scuse a Maestro Alberto per aver copiato materiale da un suo articolo, in cui si rende conto dell’errore nel quale sono intercorsi. Bravi.
Consiglio inoltre la lettura dell’articolo di Enrica sul suo blog a proposito del malcostume, italico secondo lei, di non citare le proprie fonti, in tutti i settori: blog, grandi media, università, ecc.
Preciso inoltre che da parte mia non c’è nessun accanimento neanche verso Repubblica. Scorrendo l’archivio di Pandemia si troveranno articoli di casi riguardanti ANSA, Corriere della Sera, Libero, Il Manifesto e probabilmente altri giornali. Se non stimassi Repubblica, non perderei tempo né a leggerla, né a commentarla. Invito poi i lettori a segnalare casi sospetti di articoli riguardanti internet e blog, per approfondirli e, se necessario, criticarli per quanto meritano.
Proprio perché l’intento finale è quello di migliorare l’approccio dei grandi media italiani alla rete, nei prossimi casi riporterò in ogni articoli un testo che, chi vorrà, potrà copiare, incollare e spedire via email al giornale per chiedere spiegazioni e rettifiche degli eventuali errori. Sono sicuro che le redazioni dei giornali, quando capiranno che i lettori sono attenti e non vogliono essere presi in giro, presto o tardi qualche misura la dovranno intraprendere.
UPDATE 22.00 Nella blogosfera di lingua inglese è scoppiato un caso di plagio clamoroso da parte di un blog del Telegraph, prontamente recuperato e spiegato. Vedi la discussione relativa su Techmeme (ENG).
Link: La rettifica dei Googlisti.