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Volunia, abbiamo bisogno di un motore di ricerca social?

Oggi su Nova del Sole 24 Ore c’è una anteprima su Volunia, il nuovo motore di ricerca made in Italy che domani sarà presentato ufficialmente alla stampa. L’aspettativa e la ricerca di un rivale per Google è tale e tanta che appena qualcuno si affaccia su questo mercato l’attenzione sale alle stelle. Volunia gode di ottima stampa anche per un’altra ragione: il suo fondatore, Massimo Marchiori, non solo è italiano ma ha rifiutato un posto di primo piano in Google per restare a innovare in Italia. Al di là di questo, Volunia dovrà vincere sul piano degli utenti e la sfida è tutta in salita, anzi di più!

Auguro a Volunia tutto il successo possibile, ma il modo in cui è stato lanciato e le aspettative create mi ricordano tanto quello che doveva essere, al giorno del lancio, una minaccia seria per Google, oggi neanche più ricordato: Cuil. Tanto rumore per nulla.

Non ho provato Volunia, ma dalle impressioni ricavate dall’articolo del Sole 24 Ore mi sento di scommettere che Volunia non andrà molto lontano. Le ragioni? Seguono.

Il web è vivo

Ogni risultato di ricerca ha una icona rossa se sul sito in questione qualcuno è collegato. Quale il valore aggiunto di questa funzione? Ok, sappiamo che c’è gente che sta navigando, e allora? Questo significa che il risultato sia più rilevante? Non è detto, perché l’utente potrebbe aver fatto un’altra ricerca per andare sulla stessa pagina. Ai fini della rilevanza non ha quindi valore. Per altri fini? Non ne trovo

La mappa live

Volunia mostra le pagine di un sito e chi la sta navigando attraverso una mappa di case e quartieri. Può essere simpatico per un webmaster vedere come gli utenti che visitano il sito si muovono al suo interno. Forse più intuitivo del ricavare gli stessi dati dalle statistiche del sito stesso, ma per un sito professionale la mappa sarebbe così complessa da risultate inutile Bello da vedere, simpatico, ma bocciato nella pratica di tutti i giorni.

Anteprime

Il tasto media visualizza le anteprime dei contenuti multimediali. Google ha già immagini e video. Manca di documenti e audio, vero, ma sui sui risultati ha rilevanza e pubblico dalla sua parte. Potrebbe essere un punto di forza di Volunia, ma sarà sufficiente ad attrarre traffico? Esistono motori di ricerca di nicchia per audio e documenti (ho scritto un libro sui motori di ricerca nel 2006, lo so bene), ma il grande pubblico li usa? Te ne ricordi qualcuno? Probabilmente no.

Seek & meet

Su questo punta molto Volunia, ovvero sul box sociale con i commenti degli utenti che stanno su una pagina. Lo stesso ha tentato Google con Sidewiki, progetto chiuso. Esistono altri servizi che permettono all’utente di commentare e lasciare contenuti sopra una pagina, come Layers.com. Ha veramente senso commentare una pagina con gli altri utenti che la visitano? Se cerco informazioni, sono più interessato ai contenuti della pagina o ai commenti lasciati da altri pochi utenti? Forse più i primi che i secondi. Non necessariamente deve essere social ogni momento passato in rete, soprattutto se siamo già abituati a commentare con un tweet su Twitter o con una segnalazione su Facebook o usando uno dei plugin social di Facebook. Perché cambiare? Qui l’integrazione con Facebook e Twitter dovrà essere spinta per far cambiare comportamento agli utenti.

Stessi interessi

Fare amicizia con persone che visitano le stesse pagine? Se le pagine sono di un sito generalista, è facile che il minimo comune denominatore che unisce gli utenti sia veramente minimo e quindi inutile ai fini della serendipity. Se le pagine sono di un sito specializzato, il fattore comune sale, ma quanti sono gli utenti che navigano con Volunia e che navigano con i miei stessi interessi di nicchia, se il numero complessivo è limitato? Probabilmente saranno vicini allo zero, a meno che Volunia non attragga presto un alto volume di utenti e di ricerche. Quale la strategia promozionale, al di là della buona stampa (che si dimentica presto) e dei passaparola, che richiede tempo e investimenti di sostegno? Non è dato sapere al momento.

Profilo protetto

Volunia si può usare in forma anonima senza essere registrati. Un vantaggio perché abbatte la barriera di accesso, ma uno svantaggio per Volunia che avrà meno informazioni sugli utenti e quindi potrà vendere la pubblicità solo a prezzi scontati. Meno ricavi, meno potenzialità sul lungo termine. Credo che i navigatori oggi siano interessati in primis ad avere prodotti funzionanti e non siano particolarmente sensibili all’uso dei loro dati. Non ho visto nessuno minacciare di non usare Google per il cambio delle regole della privacy. Come punto di forza è piuttosto debole, temo.

Morale della favola

Un motore di ricerca, per funzionare, deve offrire risultati rilevanti. A parità di rilevanza, è possibile discutere di tutto il resto. Volunia è competitivo su questo piano? Se no, non ci sarà innovazione social che tenga a salvarlo. Vedi Bing, che fuori dagli USA ha una quota di mercato ridicola rispetto a Google, proprio perché non offre risultati rilevanti, anche se Microsoft lo promuove con investimenti di milioni di dollari.

Aggiungo che ciò con cui chiude Luca De Biase non è altrettanto irrilevante: grafica e velocità. La grafica dell’anteprima di Volunia e del sito attuale non mi impressiona. Sulla velocità, vedremo alla prova dei fatti.

Paola Bonomo ha scritto poco fa leggendomi nel pensiero.

Published in Web & Tech

8 Comments

  1. a dire la verità Google la ricerca documenti ce l’ha eccome!
    Facendo la query con filetype e specificando il tipo di file si trova quello che si vuole.

    Io non sono molto per il social search palesato (indicare che qualcun’altro è su un sito, ve lo immaginate di fare una ricerca di siti porno e vedere i vostri amici che li stanno visitando? AHHAHAHAH )

    La componente social, purtroppo, è molto difficile da studiare a tavolino come hanno (cercato) di fare loro!

  2. “A parità di rilevanza, è possibile discutere di tutto il resto. Volunia è
    competitivo su questo piano? Se no, non ci sarà innovazione social che
    tenga a salvarlo”

    A me pare che il social sia diventato una sorta di palliativo perchè qualsiasi applicazione DEVE averlo altrimenti è OUT. Premesso che rispetto molto il lavoro di Marchiori in ambito scientifico, guardo con sospetto 1) chi lo presenta ostinatamente come antagonista di Google (non lo è, lo dice lui stesso) 2) chi crede che sia bello che un social possa influenzare una SERP (una “bestialità” in termini di Information Retrieval). L’esempio dei siti porno, del resto, pone in maniera forse burlesca quello che sembra essere un problema generale, senza contare che in questo modo “vince” sempre il più popolare dei risultati, alla faccia della coda lunga.

    Ecco, Google secondo me ha fatto la domanda giusta: cosa si aspetta di trovare l’utente? Ok, noi proviamo a darglielo. Volunia che tipo di domanda ha posto, invece?

  3. Anonimo Anonimo

    Adesso però mi devi dire la tua nel giorno dell’uscita. Io penso sia solo un nuovo fail per il web italico. Se ti serve ti giro anche il mio account per farci un giro. Il mio indirizzo gmail ce l’hai 😀

  4. Luca Conti Luca Conti

    OK, ti scrivo una email Francesco 🙂

  5. Luca Conti Luca Conti

    lo so, Elpinko, e la uso. Intendevo dire che non ha una voce specifica

  6. Luca Conti Luca Conti

    Salvatore, domanda legittima la tua 🙂

Comments are closed.