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#ijf13 /10 Keynote di Harper Read dal Festival di giornalismo

Appunti dal keynote di Harper Raad al Festival del giornalismo di Perugia

Hacker e sviluppatore, racconta la storia di responsabile tecnologico di Threadless, sito per creare magliette personalizzate online. Il giornalismo ha bisogno di ingegneri. Obama mi ha cercato come responsabile tecnologico della sua campagna. Abbiamo avuto 18 mesi per vincere le elezioni.

La prima cosa che abbiamo creato è una piattaforma, Narwhal, con API. API ci ha permesso di realizzare le nostre attività con libertà. Uno dei primi prodotti è il prodotto per generare chiamate (call tool) verso persone per invitarle a votare. Altro prodotto app con contenuti da far usare le persone, insieme alla parte per contribuire economicamente e la parte social.

Abbiamo investito in esperienza utente, con molti test.

Due grandi innovazioni: team e dati. Il team costituito da 30 ingegneri. Team con 10 volte il team del 2008. Abbiamo usato email personalizzate grazie al login di Facebook. Abbiamo usato SMS personalizzati. Abbiamo usato big data per fare porta a porta mirato per essere più efficienti. Abbiamo usato Twitter per mandare tweet diretti personalizzati.

Narwahl non aveva a che fare con i dati e i reporter che mi hanno intervistato non lo hanno capito.

Q&A

Ho parlato tre volte con Obama in incontri molto brevi ed è una persona molto semplice, normale. Quel che abbiamo organizzato è stato in linea con i valori di Obama, quindi personaggio e comunicazione sono andati di pari passo.

Penso che i giornalisti in genere sono pigri e ciò finisce per generare cattivo giornalismo, non è questione di contenuti dal basso in rete, crowdsourcing.

Abbiamo fatto un sacco di errori. All’inizio non abbiamo ascoltato quanto avremmo dovuto.

Il sistema elettorale USA è molto diverso da qualsiasi altro sistema, nel modo di raccogliere fondi e di fare campagna. In Germania ciò che facciamo sarebbe illegale. Penso che il tutto sia una evoluzione, basta vedere cosa è successo dal 2004 in avanti. Difficile prevedere cosa può succedere nel 2016.

Published in Media & Social media