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La Stampa in Italia 2007-2009 e riflessioni a margine

I dati presentati dalla FIEG nei giorni scorsi segnano un passaggio importante nell’evoluzione dell’editoria quotidiana e periodica italiana.

Mi sembra di capire che gli editori evidenziano alcune tendenze anomale del mercato italiano, quasi a giustificare il calo inarrestabile di copie vendute e di ricavi, oltre che di pubblicità. I lavoratori (leggi giornalisti) costano troppo e incidono sui costi più di ogni altro comparto economico. La pubblicità sulla stampa ha una quota di mercato penalizzata rispetto ad ogni altro paese, gli abbonamenti incidono di gran lunga meno di qualsiasi altro paese e i collaterali sono anch’esssi in calo.

Il risultato di bilancio è in continuo peggioramento, con tutti i dati finanziari in calo costante. Da qui a chiedere la tassa sul web ce ne corre però! Perché non guardare nel proprio orticello e fare un po’ di autocritica sulla qualità espressa e sul livello di soddisfacimento del lettore, includendo dentro anche l’attenzione rivolta al web?

Segue la presentazione. Sul sito FIEG si trova anche la relazione integrale e la relazione sintetica.

Temo che una iniziativa come Print Power, in uno scenario simile, sia destinata a cadere nel vuoto. Perché poi gli editori dovrebbero allearsi con gli stampatori, i produttori di macchine e la filiera della carta?!?! Mi piacerebbe che qualcuno me lo spiegasse!
Gli europei, non per fare l’esterofilo, almeno sanno usare Slideshare…

Published in Media & Social media

2 Comments

  1. Pier Luca Santoro Pier Luca Santoro

    Caro Luca,
    Il costo del lavoro ha una incidenza superiore ad altri settori poichè negli altri settori sono già state effettuate le ristrutturazioni e le riorganizzazioni che quik ancora oggi stentano ad essere effettuate. Sui perchè fiumi di inchiostro e di e-ink sono e sarranno scritti.
    Se gli editori non si alleano, ed anzi attaccano, il loro canale di sbocco commerciale [le edicole] perchè mai dovrebbero farlo con altri.
    Un abbraccio.
    Pier Luca

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