La tesi di fondo del regista (efficacissima la scena delle carte sul tavolo con le foto dei personaggi coinvolti) è che nella strage (11 morti e 60 feriti il 1 maggio del 1947) ci sia lo zampino del governo italiano (De Gasperi,Scelba e un giovanissimo Andreotti), della mafia, della X Mas, del governo USA e anche di Don Sturzo, esule all’epoca negli Stati Uniti. Ogni volta che il partito comunista in Italia supererà il 30% dei voti (cosa avvenuta 10 giorni prima della strage di Portella della Ginestra nelle elezioni regionali siciliani), in Italia succederà una strage (di stato).
Dal punto di vista tecnico una curiosità mi ha spinto a chiedere al regista come mai la scelta di un formato cinematografico inusuale, quasi televisivo. Benvenuti risponde con molto piacere spiegando che il cinema originale dei fratelli Lumiere, frutto di una ricerca precedente sul movimento dell’uomo nello spazio, era 4 a 3, come la televisione odierna. Il cambiamento ai 16:9 avviene con il cinemascope usato da Hollywood. Per un rispetto delle tradizioni e un rigetto del colonialismo culturale americano, Benvenuti si ostina a girare con il cinematografo originale.