Dispiace leggere affermazioni secche e non argomentate, da giornalisti seri come Luca De Biase, tese a liquidare e a bollare come catastrofista la scienza. Non ho potuto fare a meno di commentare a caldo un post del blog Braudel, di Luca De Biase. In una frase si butta a mare tutto il lavoro compiuto da scienziati di tutto il mondo per lo studio del riscaldamento globale, il global warming:
Quali sono le scienze palesemente politicizzate? Ecco la mia lista di cinque:
[…]
2. La scienza catastrofista: quella che annuncia un’apocalisse ambientale imminente estrapolando da pochi e incerti dati per arrivare a previsioni plurisecolari (da Malthus al global warming).
Vorrei da Da Biase una maggiore argomentazione a sostegno della sua tesi. A me risulta che la stragrande maggioranza degli scienziati abbia portato evidenze concrete che il riscaldamento globale esiste e non è una favola. Gli studi che ho letto fanno tutt’altro che arrivare a previsioni plurisecolari: arrivano al massimo a dettare scenari (di minima e di massima) per i prossimi 50 anni, con dati tutt’altro che incerti. Se poi si vuole sostenere che Tullio Regge e Franco Battaglia la pensano diversamente, non credo sia un argomento molto convincente. Nella scienza non vale la par condicio. Avere in un dibattito una posizione pro e una contro non annulla le differenze.
Tra l’altro proprio sul riscaldamento globale è di ieri la notizia di un nuovo studio che porta nuove prove a favore. Lanciare messaggi facili e semplici, da un giornale come da un blog, quando non si sa quello che si dice (o perlomeno non si argomenta adeguatamente), è una pratica che con l’informazione a poco a che spartire.