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Il Web 2.0 è il personaggio dell’anno per Time /2

Chi in Italia si muove per offrire spazi digitali dove costruire e mescolare conoscenza – piattaforme di blog, aggregazione di contenuti, comunità tematiche, editoria sociale, bookmark condivisi – non sta perdendo tempo. Questo è quanto afferma Time in questo numero di fine anno. La tendenza globale più significativa dell’anno è proprio questo nuovo modo di esercitare il potere da parte dell’utente e la tecnologia, che lo sostiene in questa direzione, è protagonista insieme a lui.

Il Web 2.0 non è una moda e non è una bolla speculativa secondo Time. A dimostrarlo ci sono cinque fatti che lo differenziano dal primo boom della net economy:

1 – Il dolore. Nessuno spreco di risorse, niente quotazioni in borsa stratosferiche. Qui oggi si costruisce mattone dopo mattone, senza investimenti stratosferici e quindi senza il rischio di farsi (troppo) male.
2 – Utili. Chi sviluppa nuove società online vuole raggiungere presto il pareggio di bilancio e questo è completamente diverso dalla prima fase di Internet in cui gli utili non si son visti per anni e anni.
3 – Bill Gates. Il boss di Microsoft non c’azzecca nulla questa volta. Il protagonista è Google che, direttamente o indirettamente, finanzia il nuovo web.
4 – Cibo. Niente pranzi da scroccare. Nella Silicon Valley le feste non sono lontanamente simili a quelle del perioso d’oro, segno che ci si concentra di più sullo sviluppo che sulla chiacchiera. In Italia poi abbiamo sì e no intravisto gli antipasti.
5 – Brucia soldi. Le startup di oggi sono così diverse che richiedono investimenti minimi e, quando ricevono finanziamenti, li spendono in maniera oculata senza bruciare cassa inutilmente.

Più o meno, queste caratteristiche individuate da Time rispecchiano anche il Web 2.0 italiano, per quel che ho avuto modo di conoscere fino ad oggi.

Ragazzi, continuate a crederci e, prima o poi, chi ha la leva del potere in mano, vedrete, non potrà prescindere dal vostro contributo.

Link: Il boom del Web 2.0.

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