Segue una intervista rilasciata ad Alessandro Raffaelli per la sua tesi su blog e giornalismo.
1)Cosa è cambiato nell’informazione da quando sono comparsi i blog? L’opportunità per ognuno di essere ‘editore di se stesso’ ha cambiato il panorama informativo come si prevedeva qualche anno fa?
La dimensione nazionale non ha raggiunto i livelli che il blogging ha espresso all’estero, per il momento. In ogni caso, se prendiamo il fenomeno nel suo insieme, alcuni cambiamenti li ha apportati eccome! Non tutti ne sono stati interessati, ma esistono numerosin casi di successo. Uno che mi piace ricordare è Business Week, che ha deciso di usare il social web e i blog per avere una relazione diretta con i lettori e chiedere loro contributi per inchieste collettive, finite anche nella storia di copertina. Non è poco, no?
2)Quali differenze ci sono tra la blogosfera italiana e quella americana? Se esistono, sono differenze dovute solo al ritardo con cui una si è sviluppata rispetto all’altra?
L’ecosistema mediatico è diverso, la penetrazione di Internet, della banda larga e del pc in casa anche. Fare paragoni è quindi a mio avviso improprio. Le differenza a mio avviso stanno nei numeri e questi poi si traducono in qualità e varietà dei contenuti. In lingua inglese trovi qualsiasi genere di professionista che condivide esperienzse ed opinioni, con competenza e spesso autorevolezza. In Italiano non siamo ancora a questo livello di diffusione e di profondità di contenuti. Ci arriveremo con un po’ di pazienza.
3)I media mainstream, soprattutto le edizioni online dei maggiori quotidiani, sembrano essere una delle fonti principali da cui attingono i blog: si tratta di un limite da superare o di una caratteristica propria del mezzo?
Non ci vedo niente di straordinario. I blog vivono all’interno dell’ecosistema mediatico e non sono una sfera autonoma e alternativa. I giornali attingono dai blog e i blog dai giornali, in una simbiosi positiva per entrambi. Lo vedo come una ricchiezza più che come un limite.
4)Ormai la maggior parte dei commentatori ritiene il dibattito ‘blogger Vs. giornalisti’ superato, allo stesso tempo i post che criticano l’informazione dei media mainstream sono tutt’altro che rari. Come stanno davvero le cose?
La polemica ritorna periodicamente, soprattutto da parte di chi ha lo sguardo sulle scarpe. Chi guarda avanti ha punti di riferimento importanti, in un campo e nell’altro, e sa bene che la contrapposizione oltre ad essere inutile è ormai anacronistica. Ognuno si diverte come vuole.
5)Molti dei blogger più noti sono giornalisti o collaborano con importanti testate: si possono distinguere davvero i due ruoli?
Hai centrato il punto: i piani non si possono più distinguere in maniera netta. Tieni conto però che ci sono milioni di blogger senz’alcun desiderio di fare giornalismo o di diventare giornalisti. Questi sono e restano blogger.
6)Quali sono i criteri che rendono un evento o una notizia ‘postabile’?
probabilmente dovrebbe essere aperta alla discussione, stimolare un punto di vista o generare una riflessione. Questi sono senz’altro i contenuti che meglio si prestano a circolare sui blog.
7)Quanto conta il presunto interesse dei lettori quando si decide di pubblicare un post?
Dipende. Se il blogger ha intenti commerciali è ovvio che cerchi di fare numeri e pubblicare argomenti di largo interesse. Normalmente chi ha un blog lo cura per il piacere di esprimersi e confrontarsi con i suoi lettori, non per altri condizionamenti.
8)Quanto è alto il rischio che i blog passino dalla cosiddetta ‘economia del dono’ a quella ‘del gadget’? In altre parole, il marketing online delle aziende può influenzare l’informazione dei blog?
La blgoosfera non è né migliore, né peggiore della società di cui è l’espressione. In questo senso i rischi esistono. Sta al buon senso di chi legge e di chi pubblica evitare inquinamenti. La moneta numero uno del blogger è la credibilità, conquistata giorno per giorno. Metterla a rischio in cambio di un gadget significherebbe avere l’uovo oggi, rischiando di perdere la gallina domani. Ad ognuno sta scegliere la propria strada. Il lettore ha tutti gli elementi per capire.
Un ottima analisi della situazione dei blog, anche se sono in disaccordo sul punto 3 in quanto molto spesso i media prendono informazioni dai blogger ed è veramente difficile che accada il contrario. E vorrei fare una mia considerazione sul punto 4, i blogger sono innanzitutto lettori, e quando criticano i giornali e l’informazione più in generale lo fanno da lettori, esprimendo una propria opinione.
Un ottima analisi della situazione dei blog, anche se sono in disaccordo sul punto 3 in quanto molto spesso i media prendono informazioni dai blogger ed è veramente difficile che accada il contrario. E vorrei fare una mia considerazione sul punto 4, i blogger sono innanzitutto lettori, e quando criticano i giornali e l’informazione più in generale lo fanno da lettori, esprimendo una propria opinione.