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Cinque anni su Twitter e una previsione per il 2012

Il 2011 sembra essere stato l’anno di Twitter in Italia. Panorama pochi giorni fa gli ha dedicato la storia di copertina e ormai tutti i principali giornalisti (direttori di testate inclusi), personaggi dello spettacolo, personaggi della tv, sportivi, grandi aziende sono su Twitter.

[Un anno fa su Twitter]

Si è insomma superata la massa critica, tanto da far entrare Twitter negli spazi pubblici come non era mai successo prima: in prima serata in tv, con spazi fissi e richiami su giornali e settimanali, alla radio, nei telegiornali. Il pubblico generalista lo ha scoperto e ha cominciato ad appropiarsene. Si spiega così lo sbarco in massa dei famosi, le parole più citate riferite a programmi tv di prima serata e a fatti di attualità, a volte seri, a volte frivoli, come è nella normalità delle conversazioni che avvengono al bar.

Da utente che ha cominciato a usare Twitter un pomeriggio di cinque anni fa, tanto è cambiato. Rispetto a quello successo fino allo scorso anno, rimando al testo scritto un anno fa. Inutile ripetere. Interessante invece notare come sono cambiate le abitudini rispetto al 2010.

[Twitter, Twitter, Twitter]

Il sito di Twitter ha subito profondi cambiamenti, tracciando le conversazioni e inglobando servizi prima offerti da terzi, senza contare le applicazioni sviluppate per iPhone, iPad, Android, ecc. Questo ha determinato un cambiamento nell’uso, attraendo utenti a danno delle applicazioni terze, in parte acquistate dallo stesso Twitter.

E’ così che oggi uso molto meno Hootsuite – prevalentemente per programmare tweet nel futuro – a vantaggio delle app ufficiali e del sito ufficiale. Un servizio entrato nella mia routine è bit.ly, con il quale accorciare link e avere statistiche sui click. In questa pagina puoi scorrere le statistiche di tutti i link che ho accorciato nel tempo.

Quel che ho notato, dalle statistiche, è che i click per ogni singolo link sono drasticamente diminuiti. Un anno e mezzo fa era normale che un link avesse mediamente 150 e più click. Oggi quelli che superano 100 sono un terzo se non meno, nonostante i follower e i potenziali utenti esposti siano aumentati. Diminuzione proporzionale sia all’aumento dei messaggi pubblicati dal sottoscritto – all’inizio del 2008 in una conversazione con Jack Dorsey in una festa a Barcellona, ricordo di avergli detto di twittare in media 6 volte al giorno e lui mi ha guardato come per dire “solo?” – sia al volume complessivo di messaggi pubblicati dal numero crescente di utenti che ogni profilo in media segue.

L’attenzione è frammentata e di conseguenza anche i click scendono. Per tale ragione proverò a sperimentare nel 2012 una riproposizione dei link della giornata più importanti, nell’arco delle 48 ore successive, un po’ come fanno le tv tematiche satellitari, con molte repliche in palinsesto. Senza esagerare, ma per offrire più opportunità, ai 32.000 follower che mi seguono, di non perdere gli spunti a mio avviso più interessanti.

[Twitter, dall’altare alla polvere e ritorno]

…e il 2012? Non cambierà sostanzialmente nulla. I nuovi utenti del 2011 troveranno il proprio equilibrio e, passata la sbornia, inseriranno Twitter nella propria quotidianità, sempre più verso il modello di agenzia di stampa globale e personale, dove buttare un occhio per sapere le ultime, soprattutto in caso di eventi straordinari, nazionali e internazionali. C’è da aspettarsi una maggiore integrazione all’interno del flusso delle news dei media tradizionali e un maggior coinvolgimento con i programmi televisivi in diretta, verso la social tv.

Twitter.com e le sue app cercheranno di aumentare l’attenzione del pubblico con miglioramenti verso la fruizione dei contenuti multimediali, cercando di interpretare le richieste degli utenti di realizzare con Twitter un giornale personalizzato su misura. Non mi meraviglierei se Twitter comprasse o sviluppasse una applicazione come Flipboard per rispondere a questa esigenza. Facebook non resterà con le mani in mano ed è facile che cerchi di offire un servizio analogo, mediando l’esigenza di news da fonti professionali e notizie dalle vite dei nostri amici. Una sfida alla personalizzazione delle news nel modo più efficiente e soprattutto più piacevole da usare e da condividere.

[Twitter è qui per durare]

Aumenterà esponenzialmente il volume dei tweet, già cresciuto moltissimo nel 2011, tanto da giustificare l’investimento in tweet sponsorizzati dalle aziende, grandi e piccole, per emergere dal flusso e cogliere l’attenzione dei propri utenti. Chi ha tanta attenzione oggi, ne avrà di più in futuro e il fenomeno dei VIP salirà ulteriormente di livello, rendendo le conversazioni medie più televisive e più legate all’attualità dell’agenda setting dei media tradizionali. Gli utenti della prima ora storceranno il naso e cercheranno rifugio su Google+ o su qualche nuova diavoleria dell’anno.

Facile prevedere anche maggiore invasività e presenza di messaggi sponsorizzati, su Twitter.com e su tutte le applicazioni terze principali. Per Twitter è giunta l’ora di spingere sulla leva pubblicitaria e la pressione salirà certamente, un po’ come successo per YouTube nel 2011. La monetizzazione incombe ed è logico sia così.

Se avessi bisogno di un approfondimento su Twitter, ti consiglio nuovamente i miei due libri, anche in ebook:

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Twitter al 100%

Published in Esperienze Lavora meglio Web & Tech