Nell’ottobre del 2014 scrivevo della lenta agonia dei giornali italiani, con Repubblica che comunque celebrava 286.000 copie vendute in edicola contro il Corriere della Sera fermo a 282.700 copie nel mese di agosto 2014.
Sono passati quasi due anni è la situazione in edicola vede questo podio in copie vendute (esclusa la Gazzetta dello Sport) nel giugno 2016:
- 235.286 Corriere della sera
- 235.137 Repubblica
- 136.701 La Stampa
Se prendiamo le copie vendute in totale, in versione cartacea:
- 238.024 Corriere della sera
- 236.611 Repubblica
- 157.144 La Stampa
Se prendiamo tutte le copie vendute, comprese quelle digitali, escluse le copie digitali vendute in blocco ad aziende:
- 289.013 Corriere della sera
- 286.384 Repubblica
- 201.546 Il Sole 24 Ore
Nessun giornale italiano vende sopra le 300.000 copie ormai. Al club delle 100.000 copie vendute fanno parte solo altri 4 giornali: Avvenire, Resto del Carlino, La Stampa e Il Messaggero. Esclusi i quotidiani sportivi, solo altri 3 giornali superano 50.000 copie vendute.
Il digitale ha solo rallentato la caduta dei grandi, perché chi vende più di 10.000 copie al giorno sono soltanto Corriere della sera, Repubblica e Sole 24 Ore. Se abbassiamo la soglia a più di 5.000 copie vendute in digitale, sempre su scala nazionale, abbiamo solo altri 4 giornali nel club: La Stampa, Il Messaggero, Il Fatto Quotidiano, Il Gazzettino.
Non possiamo meravigliarci poi se, di fronte a questa tendenza, gli investimenti pubblicitari nella carta stampata continuino a scendere, in un mercato della pubblicità che sale.
Qualcuno, onestamente, crede ancora che i giornali abbiano un qualsiasi potere nell’influenzare l’opinione pubblica in Italia?
Buonasera, penso di no…perché le prospettive sono cambiate con l’era digitale…si sceglie cosa leggere..
interessante riepilogo dei numeri.
la tua conclusione provocatoria rientra in un commento politico.
la mia risposta, nonostante i numeri, è si
i giornali sono come twitter, inutili e dispersivi, ma se hai una notizia/commento/opinione dirompente, arriva a tutti.
i quotidiani sono una vetrina per addetti ai lavori, non più una fonte di informazione.
grazie per il tuo post
Riccardo
L’opinione pubblica italiana si fa influenzare dal fatto del momento, e i giornali ultimamente sono più “fatti del momento” che la vera notizia intesa come “informazione”; o per lo meno io la vedo così… non benissimo insomma 😉